C'� una domanda che mi assilla, presumo che sia un'assurdit� e se non
lo � dubito che qualcuno abbia in tasca una risposta soddisfacente. La
domanda � basata sul fatto che secondo l'interpretazione di Copenhagen
un osservatore *non* � semplicemente un insieme di particelle. C'� una
differenza qualitativa, non quantitativa, tra una particella
elementare ed un essere umano. Il secondo ha un potere (quello di far
collassare la funzione d'onda con una osservazione) che la prima non
ha. Si tratta di una differenza che personalmente faccio fatica a non
trovare ripugnante da un punto di vista filsofico. Perch� mi sembra
che praticamente qualsiasi altro aspetto della scienza (cio� dello
studio razionale della realt�) spinga senz'altro verso una direzione
totalmente diversa. E' il concetto di collasso di funzione d'onda che
non riesco, nella mia piccolezza di fisico dilettante, ad affrontare
in modo scientificamente soddisfacente. E' evidente che stando a
Copenhagen gli urti tra particelle elementari non fanno collassare un
bel niente, � proprio l'osservazione sperimentale da parte di una
intelligenza (qualunque cosa ci� significhi!) a fare collassare
(pensiamo al semplice esempio delle scatole di de broglie, se gli urti
tra particelle permettessero il collasso, lo stato del sistema sarebbe
ben definito indipendentemente dal fatto che l'osservatore apra o meno
le scatole per vedere in quale delle due � finito l'elettrone). Per
esempio una domanda che sorge spontanea, alla luce del punto di vista
di Copenhagen, � questa: in che stadio dell'evoluzione dell'universo,
quella misteriosissima miscela di potenziali realt� diverse che
caratterizza la fisica subatomica (ma anche quella macroscopica se non
vi � nessun osservatore a osservare i dettagli macroscopici), ha
iniziato a collassare verso l'universo che conosciamo e vediamo oggi?
Come tutte le domande che esulano dal particolare e pretendono di
coinvolgere il tutto potrebbe senz'altro essere mal posta (anzi dubito
che non lo sia) e contenere al suo interno degli aspetti
intrinsecamente impossibili da chiarire... non so. In che stadio
dell'evoluzione ci sarebbe stato quel salto qualitativo che ha
iniziato a far collassare le funzioni d'onda dell'universo (questa
domanda mi sembra una terrificante assurdit�!!!! e non ho dubbi che mi
si confermer� che lo �!!!! ma alla luce del punto di vista di
Copenaghen mi sembra cos� terribilmente inevitabile..... :-O). Non
esiste una sola teoria scientifica del tutto soddisfacente, cio� che
non si appoggi su concetti primitivi non ben chiariti. Tuttavia mi
sembra che questo "difetto" delle teorie sia cos� terribilmente
macroscopico nel campo della mq, visto che a quanto ne so nessuno ha
mai spiegato in modo sia pur vagamente scientificame soddisfacente che
cavolo � un osservatore o una misura (senza ricorrere a ben poco
chiarificatrici tautologie). Considerare i punti, gli insiemi, lo
spazio, o cose del genere come concetti primitivi non � molto
frustrante per lo scienziato, ma le cose sono *ben diverse* quando si
parla di collasso di funzione d'onda(!). Ho la vaga sensazione che
ritenersi veramente *soddisfatti* di una teoria che *non chiarisce* i
controintuitivi termini che utilizza, � un atto intellettualmente poco
sincero.
Received on Sat Oct 13 2007 - 15:41:38 CEST
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