Re: Frequenze non udibili: a cosa "servono"?
Albert0 ha scritto:
Un paio di precisazioni:
> Nella catena di riproduzione ( e prima c'era una di incisione) ci sono
> 3 elementi: anche se per avventura uno ha banda >20KH gli altri la
> limitano.
Esistono (o sono esistiti) trasduttori che riproducono sino a 100Khz
(senza scomodare i trasduttori piezoceramici, es. quelli usati per i
sonar), quindi se proprio ci fosse bisogno...
In pratica una persona adulta fa gia' fatica a sentire i 15 Khz, quindi,
una volta preso un ragionevole margine di sicurezza ci si puo' limitare
ai 18-20-22 Khz, IMO.
>> Cmq suppongo che dal punto di vista di un audiofilo di cui si parlava nei
>> post precedenti tutta questa procedura (conversioni Ad e DA, filtraggi di
>> vario tipo...) sia un orrore da non dover essere neppure nominato :-)
A pare che esistono anche dei pazzi che ascoltano senza filtri in uscita
dai CD (sulla rete ho visto un paio di modifiche di questo tipo), ci
stiamo dimenticando che il segnale audio e' discretamente "complesso", e
che si (puo') genera(re) distorsione da intermodulazione tra questi
segnali indesiderati e quelli audio.
Tanto vale eliminarli, questi segnali indesiderati, e non presenti alla
fonte, come si fa(ceva) all' uscita dei sintonizzatori (per la
soppressione del tono pilota a 19 KHz, e la banda 23-76Khz, e compagnia
cantante), e all' uscita del registratori analogici (soppressione della
frequenza di bias).
>
> Oh ci sono anche quelli che comprano convertitori sovracampionati e
> cose del genere.
Che "spostano" il rumore piu' avanti (nel dominio delle frequenze): si
possono usare filtri piu' semplici e con minori effetti in banda audio
(i primi CD, es. Sony CDP-101, usavano filtri discreti a 8 poli, con un
"certo" ripple in banda audio).
Received on Tue Oct 09 2007 - 10:38:04 CEST
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