"maestrale1971" <maestrale1971_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:fef5r7$4lt$1_at_aioe.org...
scusa l'intrusione, ma interessa anche me...
> In altre parole, y(t) segue fedelmente l'andamento della velocita' v(t), a
> meno di una costante moltiplicativa.
ok
> La relazione che lega ingresso e uscita del tuo sensore e' invece
> (trascurando la massa dell'elemento viscoso): dx(t)/dt = v(t) = (K/k)*y(t)
> + dy(t)/dt
Perfetto!
> La domanda e': si puo' considerare un buon sensore di velocita'?
> Certo che si puo': a patto che lo spettro significativo della v(t)
> sia limitato a w << (K/k), e quindi hai:
Non capisco due cose:
- ci si potrebbe riferire anche semplicemente allo spettro di x(t) anzich� a
quello della sua derivata prima? Credo proprio di s�!
- non capisco come ottieni w << (K/k) come condizione che permette di
trascurare dy(t)/dt
> v(t) = (K/k)*y(t)
> Se invece la v(t) ha uno spettro significativo alle alte frequenze
> (cioe' forti accelerazioni), la y(t) non riesce piu' a seguire l'andamento
> della v(t).
Se dy(t)/dt � trascurabile allora v(t) = (K/k)*y(t), quindi l'andamento di
dy(t)/dt � altrettanto approssimativamente quello della derivata seconda di
x(t) (accelerazione).
Ma se x(t) o v(t) hanno significative alte frequenze, allora anche dy(t)/dt
sar� sempre meno vicina, come andamento, alla derivata seconda di x(t) e
quindi non si pu� neanche dire che con uno spettro con alte freq. molto
significative il sensore diventi un sensore di accelerazione. E' giusto? Ed
allora cosa indica?
Ciao,
A.
Received on Tue Oct 09 2007 - 20:58:00 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Mon Jan 20 2025 - 04:23:01 CET