Re: tempi dei salti energetici

From: Tetis <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Mon, 10 Sep 2007 12:21:12 GMT

Il 09 Set 2007, 22:27, "Giorgio Chiantore" <chiantor_at_tin.it> ha scritto:
> mi salva Fabri quando dice che non rispondi alla mia domanda.

E' una parziale, e voluta, esagerazione, quello che dice Fabri.
Lo scopo dovrebbe essere quello di evidenziare una distanza
fra diverse letture della tua domande e le risposte di cui la
meccanica quantistica dispone. In particolare la risposta
che ho dato � legata con quello che domandi.

La verit� � che c'� una distanza fra la domanda che
fai ed il modo in cui il mondo al livello al quale la
logica umana, attraverso lo sviluppo della meccanica quantistica,
� riuscito ad intelligere.
La risposta alla tua domanda potrebbe essere: la domanda
� mal posta. Abbiamo infatti cognizioni comuni non quantistiche
del tempo, dello spazio e dello stato delle cose. Ho voluto evitare
questa brutale e sciocca risposta e fare una serie di esempi concreti di
fenomeni che avvengono in schemi di meccanica quantistica del mondo
microscopico.

Ci� detto
nel corso di cinquant'anni i fisici si sono sforzati di colmare la
distanza fra la domanda ingenua, che inizialmente scelsero di considerare
mal posta, suggerita dall'esperienza quotidiana del mondo al nostro
livello di sensibilit� immediato, ed il tipo di risposte che vengono dagli
esperimenti
quantistici.

Quello che ho valutato, costante di tempo della probabilit�
di decadimento, non � affatto scollegato dal problema della "durata"
della transizione. L'incertezza a cui fa riferimento Fabri, la distribuzione
cio� dei tempi ai quali i rivelatori ricevono i fotoni emessi dal
decadimento
si lega alla distribuzione dei tempi ai quali gli atomi sono stati eccitati,
ed evidenze indirette mostrano che ha un qualche significato considerare
un fotone esteso, la cui estensione � legata alla durata della transizione,
e questa � legata al tempo di decadimento del segnale. Cio�, in qualche
modo, � come se il decadimento durasse per tutto il tempo generando un
"fotone" allungato, ma nel momento in cui il fotone viene rivelato,
l'apparato
di misura interagisce con questo stato e lo modifica, l'esito di questo
processo
di interazione pu� essere predetto solo probabilisticamente, quello che
succede
� che si possono escogitare un gran numero di tipi differenti di misure
che corrispondono tutte quante a sfaccettature differenti della domanda
che ti poni, e per ognuna la meccanica quantistica predice risposte
differenti.

Se avessi premesso questo discorso ai numeri ne avresti ricavato
una pessima impressione di mancanza di concretezza della
teoria quanto-meccanica. Il problema � l'opposto: la meccanica
quantistica offre risposte a problemi concreti, ed in qualche modo
solo a quelli che si presentano nella pratica di laboratorio, pratica
che � legata al mondo ed all'esperienza quotidiana da ponti di
astrazione, resi necessari dal grado di complessit� che intercorre
fra la scala sub-atomica e la scala macroscopica.

> Ci� non significa che io non trovi interessanti le tue spiegazioni,
> ma soprattutto mi rendo conto di quanto sia indispensabile capirle
> anche in linea con quanto lo stesso Fabri raccomanda e cio� che devo
> farmi prima delle basi di meccanica quantistica.

Diciamo che non hai detto nulla del tuo curriculum e mi ero permesso
di dare per scontata qualche nozione di elettromagnetismo.
Quello che so per esperienza � che un buono studio dell'elettromagnetismo
classico � una premessa indispensabile a porsi buone domande
a cui lo studio della meccanica quantistica dar�, con molta calma,
delle risposte quantitative, fornendo poi una pi� ampia comprensione
dell'elettromagnetismo stesso.

> Giorgio Chiantore
>
> >
> > Ed al quadrato del momento di dipolo che vale, indicativamente,
> > solo l'ordine di grandezza: 8.48 x 10^(-30) C x m. Infatti questa
> > grandezza puoi stimarla ...
> ....
> > Dai dati che ti ho fornito puoi ricavare la costante di proporzionalit�
> > che cerchi ...
> ....
>

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Received on Mon Sep 10 2007 - 14:21:12 CEST

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