Aleph wrote:
> i risultati del gruppo
> scozzese non sono la realizzazione di un diavoletto di Maxwell, neppure
> per 100 molecole.
Certo che no. Nessuno sostiene che il diavoletto di Maxwell, in una
qualunque sua incarnazione, funzioni. Il punto e' che macchine di cui si
puo' argomentare plausibilmente che possano funzionare cone ddM si
possono costruire e sono di fatto gia' state costruite. Questo mostra
che la tua affermazione che si tratta di "macchine ipotetiche e mai
realizzate praticamente" e' FALSA. Punto.
> A me non d� fastidio "l'esperimento mentale" (bell'ossimoro anche questo)
> come strumento concettuale contingente per stimolare la riflessione sugli
> aspetti al limite di una teoria fisica;
Che e' esattamente quello che si fa col ddM.
> quando per� tale riflessione � assolutamente autoreferenziale
> e priva di punti di contatto con la realt� fisica
Non e' ne' l'una ne' l'altra cosa. Sul contatto con la realta' fisica,
vedi sopra; per l'autoreferenzialita' vedi sotto.
> Affermazione estremamente vaga che temo non rientri tra i singoli fatti
> "importanti e degni di nota" di cui ti chiedevo (retoricamente) conto.
Oh bella: e quando mai una riflessione ha importanza solo ed
esclusivamente se spiega o riguarda singoli fatti? La chiarificazione
logica ed intellettuale non ha importanza? Per esempio, tutta la
discussione tardoottocentesca sui fondamenti della meccanica e sui
sistemi di riferimento non ha importanza perche' non chiarificava nessun
fatto? Tanto per fare un esempio: stabilire se il 2o principio discende
esclusivamente da considerazioni statistiche e puo' quindi essere
violato operando microscopicamente, o se c'e` una qualche ragione
profonda per cui non lo possa essere nemmeno in questo caso e' un punto
che trovo assai importante concettualmente. Per non parlare poi delle
connessioni col problema della freccia del tempo (che io personalmente
ritengo uno dei problemi piu' importanti ancora aperti nella fisica).
> E questo sarebbe un risultato della fisica dei diavoletti di Maxwell?
> A me non risulta proprio: n� i lavori pioneristici di Shannon, n� quelli
> di Brillouin hanno preso le mosse dai diavoletti di Maxwell.
Shannon era essenzialmente un matematico ed infatti dapprima non riusci'
a trovare la connessione tra entropia ed informazione. Il primo a farlo
fu proprio Brillouin che comincio' - contrariamente aq quanto affermi -
proprio con lo studio del diavoletto di Maxwell per poi approdare alla
TdI (i suoi lavori sul ddM sono del 1950, il libro sulla TdI e' del
1956). Quindi, come vedi, il ddM ha svolto un ruolo importante nello
sviluppo dell'argomento.
Received on Fri Sep 14 2007 - 19:14:15 CEST
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