Aleph wrote:
> Una volta che l'avrai realizzato materialmente forse s�, ma non prima;
> neppure un secondo prima.
> Nella vita, purtroppo, esistono anche le impossibilit� pratiche e il caso
> in questione richiama proprio questo concetto:
Non posso che tornare a constatare che la tua posizione cancellerebbe
d'un tratto tutti i Gedankenexperiment: che, per il fatto di essere
mentali, per definizione non sono stati eseguiti e magari non lo
saranno mai. Fortunatamente la tua posizione e' assolutamente
minoritaria, se pure e' presente, nell'ambiente scientifico.
Inoltre e' sempre pericoloso negare la fattibilita' di qualcosa
puramente sulla base di impossibilita' pratiche. Cent'anni fa sembrava
totalmente impossibile maneggiare gli atomi uno ad uno - anzi, c'era chi
ne negava l'esistenza - eppure oggi si fa senza problemi. Ma sulle
dichiarazioni di "impossibilita' pratica" clamorosamente smentite,
magari entro pochi anni, sono stati scritti volumi e non mi dilungo.
Tanto piu' che non hai bisogno di ricorrere a sistemi con un numero di
Avogadro di particelle. Molti sistemi enormemente piu' piccoli sono
trattabili piuttosto bene dalla termodinamica e mostrano i tratti
caratteristici dell'irreversibilita'. Prova a calcolare quanto tempo ci
vuole ad un gas di 100 (cento!) particelle in una scatola per
raggrupparsi in una delle due meta'; o quanto tempo ad uno di un milione
per mostrare uno squilibrio di densita' dell'1%. Per questi sistemi
non e' difficile costruire diavoletti di Maxwell.
> semplicemente non si possono
> mettere quattro parole in fila e far finta che le cose vadano
> effettivamente come banalmente sembra debbano andare
Quelle che chiami "quattro parole in fila" sono argomentazioni teoriche.
Non ti vanno le argomentazioni teoriche? Butti via quasi tutta la
fisica. Sono sbagliate? Forse, ma voglio sentire argomentare *perche'*
sono sbagliate, con considerazioni puntuali. Dire semplicemente "non
puoi essere sicuro che vada cosi'" non e' un argomento, ma una semplice
mascheratura di un rifiuto a priori.
> che fare pi� con l'epistemologia che con la fisica: la constatazione che
> tali oggetti idealizzati del pensiero non essendo "macchine" reali hanno
> poco o nulla a che vedere con la realt� del mondo fisico e quindi, da
> essi, non ci si possono aspettare violazioni di un principio che esprime
> limitazioni generali al funzionamento di "macchine" (macroscopiche) reali.
Non capisco perche' tu ti incaponisca a parlare di macchine come se
queste avessero una importanza cruciale nella TD. Come ti ho gia'
spiegato, tutta la TD si puo' formulare senza alcun riferimento ad esse
e di fatto dal punto di vista di un fisico le macchine termiche sono
oggigiorno un argomento marginale.
Quanto all'esistenza o realizzabilita' effettiva delle macchine, ti
rimando a quanto scritto sopra.
Received on Fri Aug 31 2007 - 17:13:21 CEST
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