Re: esiste il libero arbitrio?
LuigiF ha scritto:
> On 27 Ago, 10:03, luh <luh_NOSP..._at_drl.it> wrote:
>> eh, no, lo fai il giorno dopo, quindi potrebbe essere intervenuto il
>> famoso fattore infinitesimo che ti fara' cambiare scelta :-)
>>
>>> a sinistra? Magari, non foss'altro che per fare dispetto a chi afferma
>>> che il libero arbitrio non esiste?
>> ovvero includere nei parametri decisionali questo fattore che di fatto
>> condiziona la tua scelta? e che ci si e' inserito dopo questa discussione?
>>
>>> Se ci accontentiamo di poter scegliere solo tra tutte le opzioni
>>> possibili, allora, entro questi limiti, abbiamo, e possiamo
>>> esercitare, il nostro libero arbitrio.
>> non dico il contrario, ma solo che il farlo e' una mera illusione :-)
>>
>> ciao
>>
>> luh
>
> Mettiamola in questo modo: mi fermo davanti al bivio e rifletto
> "Cosa faccio adesso? Posso andare a destra, per fare questo, questo e
> quest'altro. Oppure posso andare a sinistra per fare queste altre
> cose. Ho vantaggi e svantaggi in entrambi i casi. Devo scegliere quale
> soluzione preferire.
mettiamola in quest'altro modo
NEGARE il DETERMINISMO, imho non corrisponde minimamente ad
AFFERMARE il LIBERO ARBITRIO (nella cui definizione non sono
propenso ad accettare alcuna limitazione, riduzione,
contestualizzazione esterna, sempre imho incompatibili con la
definizione di libero appunto).
Viceversa sono favorevole al non determinismo, nel senso che non
credo che si possa n� si potr� mai trovare un algoritmo e/o
macchiario (distinto da una certa mente con una certa storia)
tale da poter prevedere e replicare ogni singola scelta di un
individuo, da quelle importanti alle pi� minuscole. E a dirla
tutta ho qualche dubbio persino circa una identica mente con
identica storia (qui l'indeterminismo � in una sua accezione
forte forse un po' quantistica, eh eh he), e potrebbe nascere
dal fatto che � impossibile definire esattamente e quindi
confrontare esattamente (operatore ugualianza non esiste, ma
solo somiglianza) due menti, n� per lo stato corrente n� per
quanto riguarda la storia pregressa. Penso che due cloni simili
finirebbero per fare magari molte scelte uguali, ma questo non
implica la totale sovrapponibilit� in tutti gli aspetti e per un
futuro lungo a piacere : una certa divergenza potrebbe insorgere
per minime fluttuazioni di vario genere.
Quindi concepisco solo un modesto fuzzy-arbitrio
> Mi sento libero di decidere? Si, mi sento libero.
beh, sentirsi qualcosa non implica molto. Non si pu� essere
contemporaneamente strumento della misura e ente misurato. Anche
chi sente di non averlo non ha indicazioni nel fatto di sentire
o meno. Bisogna al limite appoggiarsi a ragionamenti "logici"
pi� generali che trascendono il problema specifico.
Imho ad es. sarebbe cruciale definire meglio cosa significa
libero, perch� io ad es. ne ho una concezione molto forte e
incondizionata, ma non mi pare che questo sia condiviso da chiunque.
> Posso scegliere di andare a destra o sinistra a mio piacimento? Si,
> posso farlo. Se passer� cento volte da questo bivio, potr� scegliere
> ogni volta a gusto mio se andare a destra o a sinistra? Si. Allora mi
> basta questo per poter dire che sono in grado di prendere
> "liberamente" le mie decisioni. Francamente non mi sento un illuso.".
>
> Mi piace giocare a scacchi e ad ogni mossa mi sento libero di
> scegliere quella che mi piace di pi�, tra tutte quelle consentite. Se
> � solo una mera illusione, chi � che decide al mio posto? Dimmelo,
> cos� almeno sapr� con chi prendermela, quando perdo.
la tua libert� si esplica soltanto nell'ambito, non so quanto
stringente, del tuo talento e delle tue capacit� : non sei
LIBERO di fare le mosse che farebbe Kasparov, ad es., perch�
anche se nessuno pu� impedirtele, non sai quali sarebbero.
Viviamo in libert� condizionata, eh eh he.
Ad es. per fare un campione ci vogliono molti fattori
concomitanti : un solido studio e allenamento (il che richiede
volont�), e su questo ci si pu� incazzare solo contro s� stessi.
Buoni modelli e insegnanti (in generale), per cui ecco un
altro indirizzo per lamentele, e poi bisogna anche nascere con
certe doti latenti determinate in misura difficilmente
definibili dalla base genetica e dagli accidenti embriogenetici
(fattore assai critico per il cervello, contrariamente ad altr
organi pi� deterministici e con progetto costruttivo meno
dinamico). Per questi ultimi ci si pu� lamentare dei genitori
(ci� non � molto simpatico) e infine del caso. In effetti una
sorta di argomento contro il determinismo (ma non a favore del
libero arbitrio) � la storia dei gemelli monovulari identici,
che fanno scuole identiche, e quant'altro, e poi finiscono
magari per sposare donne molto diverse. Certo, siamo lontani
dall'esperimento dove � possibile definire stati iniziali e
storie individuali, ma � il meglio possibile per ora. Cmq gi�
durante l'embriogenesi le strutture dei cervelli divergono,
perch� questo organo non ha struttura interamente predefinita, �
intrinsecamente dinamico ed evolutivo. Penso spesso che la
nostra mente nasca da un notevole adattamento del funzionamento
del cervello alla struttura quantistica indeterministica del
microcosmo, e che funzioni grazie alle stesse regole caotiche
per sorreggere il suo ordine macroscopico : in ci� essendo
quindi parecchio diverso anche da sistemi tipo le reti neurali,
che per quanto flessibili possano essere, hanno alla radice la
tara deterministica delle attuali tecnologie digitali. Beh,
forse definirla tara � un po' forte, ma anche se in vari ambiti
i computer ci hanno superato, anche da tempo, ne rimangono altri
in cui ancora l'abisso da colmare � immenso. Per inciso sarei
felice che potessimo costruire qualcosa di migliore di noi in
tutti i sensi, ma non � affatto prossima la cosa.
ciao
Soviet
>
> Luigi.
Received on Mon Aug 27 2007 - 15:33:13 CEST
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