Re: significato fisico della grandezza V*Delta_P

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Mon, 8 Oct 2018 23:21:35 +0200

On 08/10/18 19:12, CarloS wrote:
> Il giorno sabato 6 ottobre 2018 18:50:03 UTC+2, Soviet_Mario ha scritto:
>
>> Se poi c'è qualche errore di fondo nell'idea di
>> differenziare PV nel complesso, spiegatemi perché
>
>

> Non credo ci sia nessun errore di fondo: nel caso delle trasformazioni reversibili le grandezze di stato variano in modo continuo e quindi con le equazioni si può fare quello che matematicamente più ci piace.
>
>> sostanzialmente equivarrebbe a percorrere una curva come una
>> gradinata fatta di scalini ortogonali
>
>

> è l'approssimazione che si fa per far vedere che il Lavoro compiuto dal sistema in una trasformazione reversibile generica da uno stato A ad uno stato B coincide con l'area sottesa al grafico della trasformazione nel piano P/V.
>

esatto ... ed è qui che mi sono impallato su questo aspetto.
L'area.
L'area di una curva monodroma viene proiettata su uno dei
due assi, convenzionale. Perché ?
Che significato fisico ha l'area proiettata sull'altro asse
(o, se si preferisce, l'area della curva simmetrica rispetto
alla bisettrice del I quadrante).

Mi spiego meglio.
In questa curva a gradoni, i tratti isocori "non producono
area" (sull'asse X), i tratti idobari producono tutta l'area
(sempre sull'asse X).

Ma se ragiono sull'altro asse (perché no ? PV è un ente
simmetrico se è vero che il prodotto è commutativo), allora
solo i tratti isocori spazzano area, quelli isobari no.

E io non capisco la ragione di questo trattamento
asimmetrico (al di là della mera definizione di lavoro che è
nullo se la forza applicata non produce spostamento).

>
>> PdV e VdP.
>> ..
>> La prima la chiamiamo LAVORO
>> E la seconda come ?
>
> Che io sappia non ha un nome, in generale non coincide nè con la variazione di energia interna nè con il calore assorbito.

nemmeno in una trasf. reversibile quasistatica ?

>
>> ..la TEMPERATURA (e per un gas perfetto l'energia
>> interna dipende solo da questa)
> certamente, per un gas perfetto monoatomico
> d*U = 3/2nR*dT , con n numero di moli (dalla teoria cinetica)
>
> Se consideri una trasformazione a volume costante (in cui quindi il lavoro è nullo) di un gas perfetto monoatomico si ha
> V*dp=n*R*dT (dalla differenziazione dell'eq di stato)
> d*U = Q , calore assorbito dal gas (dal primo principio)
>
> da queste equazioni si ottiene
> V*dp = 2/3*dU= 2/3*Q
>

non ho capito, prima mi dicevi che non è né l'energia
interna né il calore assorbito, ma qui mi pare di capire che
invece si identifichi con entrambi a meno di coefficienti
costanti ...

> Ciao
> Carlo
>
> Per un gas perfetto la variazione dell'energia interna è proporzionale alla variazione di temperatura
> dU = C*dT (per gas monoatomico C=3/2nR con n numero di moli)
> D'altro canto per un gas perfetto vale l'equazione di stato
> p*V=n*r*T
> che differenziata da
> p*dV+V*dp=n*R*dT
> Nel caso di trasformazione a volume costante il lavoro è nullo,
> dU = C*dT coincide, per il primo principio (Delta_U=Q-L) con il calore assorbito dal gas.
> e V*dp=n*R*dT
>


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Mon Oct 08 2018 - 23:21:35 CEST

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