Paolo Brini ha scritto:
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Come da titolo, esiste una granularit� del tempo ?
>>
>> Non mi riferisco tanto al fatto che sia misurabile .... da cosa poi ?
>> Quanto solo al fatto che la teoria la preveda.
>>
>> Provo a spiegare meglio donde questo dubbio : virtualmente ogni
>> aspetto, grandezza osservabile (o meno) fisica � "quantizzata".
>>
>> Se il tempo fosse l'unica grandezza fondamentale (lo � ?) non
>> quantizzata ma realmente continua, perch� dovrebbe essere l'unica
>> eccezione ? In cosa si differenzierebbe concettualmente da altre
>> variabili (non so cosa sto chiedendo di preciso, qui) ?
>
> Ciao Soviet_Mario!
ciao, e grazie della risposta, forse un tantino sofisticata per
i miei mezzi, ma cmq graditissima
>
CUT
> Sia nel Modello Standard sia nella Relativit� Generale il tempo �
> trattato come continuo;
ma per la meccanica quantiscica com'� considerato ?
> tuttavia credo che, come fanno notare
> Casagrande, Recami e molti altri, ci siano due approcci profondamente
> diversi per introdurre l'eventuale discretizzazione del tempo.
intrigante !
> Il primo
> approccio consiste nell'assumere che il tempo non sia continuo ma un
> lattice discreto monodimensionale;
la mia supposizione era di questo genere
> il secondo invece consiste nel
> considerare il tempo come un continuo in cui gli eventi si svolgono
> "discontinuamente" in istanti discreti di tempo.
a questa non avrei pensato, anche se farebbe svanire
spontaneamente la difficolt� degli eventi/interazioni aventi
tempi "soggettivi" non allineati a questo reticolo discreto
monodimensionale "assoluto".
>
> Per quanto riguarda il primo approccio, che � quello pi� tentato fin dal
> 1930, � secondo me degno di nota il lavoro di Caldirola svolto dal 1969
> al 1980 circa, in cui viene introdotto un cronone
che nome suggestivo ! Magari lo scopiazzo in qualche mio libro
di fantasy
> del valore di 2*10^-23
> s. Dicevo degno di nota perch� Caldirola sviluppa una teoria
> dell'elettrone immerso in un campo alternativa a quella di Dirac che
> risolve alcuni problemi di quest'ultima
purtroppo sono ben lungi dal poter apprezzare simili finezze
> e si presta ad un sorprendente
> sviluppo di una QM "retarded" (non relativistica) che a sua volta spiega
> la decoerenza e risolve il problema della misura. Correzioni alla teoria
> di Dirac utilizzando un cronone sono state proposte anche da David
> Finkelstein e Andrei Galiautdinov (http://arxiv.org/abs/hep-th/0106273).
>
> Proprio pochi giorni fa, il 23 luglio 2007, � apparsa sugli arxiv una
> versione aggiornata di un articolo di Recami e Farias del 1997 dove si
> affrontano esattamente i temi da te proposti e che ho sintetizzato al
> massimo per una rapida panoramica (ovviamente da approfondire).
te ne ringrazio, perch� tanto se anche tento di leggermi un
articolo di arxiv, ne posso capire un massimo del 5-10 % massimo
(il minimo essendo zero % tondo)
> Nell'articolo trovi anche i riferimenti a Casagrande e Caldirola
> (all'articolo apparso nel Nuovo Cimento).
>
> Introduction of a Quantum of Time ("chronon"), and its Consequences for
> Quantum Mechanics
> Authors: Ruy A. H. Farias, Erasmo Recami
> (Submitted on 27 Jun 1997 (v1), last revised 23 Jul 2007 (this version,
> v3))
>
> http://arxiv.org/abs/quant-ph/9706059
>
> "Abstract: In this review-article, we discuss the consequences of
> the introduction of a quantum of time tau_0 in the formalism of
> non-relativistic quantum mechanics (QM) by referring ourselves in
> particular to the theory of the "chronon" as proposed by P.Caldirola.
> [...] In this sense, discretized QM is much richer than the ordinary
> one. When the density matrix formalism is applied to the solution of the
> measurement problem in QM, very interesting results are met, so as a
> natural explication of "decoherence"."
>
> Per finire, concludo anche citando la teoria di Barbour, un fisico pi�
> machiano dello stesso Mach :-), la teoria di Platonia, in cui il tempo �
> una grandezza illusoria e non esiste fisicamente (una esposizione
> divulgativa, a mio avviso stimolante nonostante la teoria non mi piaccia
> per niente, si trova ne "La fine del tempo", Julian Barbour, Einaudi).
guarda, per quanto riguarda il tempo, l'unico suo aspetto che
riesco a maneggiare senza cadere in strani loop filosofici � il
concetto di intervallo, di differenza di tempi, grandezza
laddove l'illusoriet� di questo ente evidentemente si "elide"
per differenza. Non so come renderlo, dicendo che una differenza
di tempi non � omogenea con il punto adimensionale di tempo, che
mi pare non esistere.
Per dirla in linguaggio fantasioso, se invece che a segmenti
penso a singoli punti di tempo (per questo ho pensato a quel
quanto, che ora scopro essere stato chiamato cronone), mi
nascono inconsistenze del tipo che niente esiste.
Ti far� sorridere, per cose a cui si presta la apparente logica
basata sulla lingua e i modi semanticamente usati per
suddividere il tempo nei classici passato/futuro/presente.
Allora, il passato non esiste pi� per definizione, in quanto ci�
che esiste ora non � pi� nel medesimo stato (perlomeno se si
esaminano sistemi abbastanza grandi per non essere assolutamente
stazionari, nel qual caso il concetto di tempo � futile).
Il futuro pure non esiste, in quanto ancora si deve formare !
:-)
Il presente sembra forse l'unica cosa che esiste, ma quanto dura
? Se esiste un quanto, dura esattamente un quanto, un tic.
Viceversa � un dt infinitesimo tendente a zero, e con ci�
praticamente non esiste manco il presente.
Oddio, ho quel tanto che basta di conoscenza di somme infinite
di elementi infinitesimi da capire che la def. di presente
rischia di cascare in un paradosso simile a quello di Achille e
la Tartaruga.
Cmq sia ho difficolt� a capire cosa sia un "time-dot".
Mah
ciao
Soviet
>
> Ciao,
>
> Paolo
Received on Sat Jul 28 2007 - 01:25:43 CEST