Re: 40 anni di SM

From: Filiberto <brfil_at_libero.it>
Date: Mon, 30 Jul 2007 23:01:42 GMT

Grazie per la esauriente risposta. Mi sembrava infatti che i due argomenti
non c'entrassero molto. Volevo chiederti un paio di cose.

1) Questa normalizzazione che hai svolto nella tua tesi � legata in qualche
modo a quella fatta da T'hooft e Veltman che poi li ha portati a vincere un
Premio Nobel qualche anno fa???

2) Bernardini nel prosieguo del suo libro (ma a sto punto incomincio a
dubitare della veridicit� delle sue affermazioni...) dice che ti sei
"defilato dall'attivit� di ricerca, continuando a coltivare le sue idee su
come presentare la fisica". Ti chiedo in che periodo ti sei spostato dal
gruppo romano per andare a Pisa? Forse Bernardini ti voleva a lavorare con
lui al sincrotrone di Frascati? Tu sai bene come � finita la storia del
gruppo di Touschek e Amaldi?? Perch� Bernardini lascia un alone di mistero
sulla vicenda di superadone...

3) Che ne pensi della figura di Bruno Touschek?? Dato che ci hai
lavorato,che tipo era?? Ma perch� non scrivi un libro sulla storia i queste
vicende?? Cio� hai vissuto quasi 60 anni di fisica da protagonsta, ne hai di
cose da raccontare no??

4) Sai che la figlia del prof. Ferretti insegna nella mia Universit�??

Per il momento mi fermo qui anche se ho altre cose da chiederti. Non mi
sembra che un professore che partecipa attivamente a un gruppo di
discussione sulla fisica, dopo tanti anni di insegnamento e di ricerca, dopo
essere citato da premi Nobel di quel calibro possa essere considerato
"selvatico, intrattabile, inavvicinabile, dal caratteraccio insopportabile"
come ti definisce Bernardini. O sei cambiato negli ultimi anni o lui si sta
sbagliando come peraltro ha gi� fatto. Per� ti definisce un "didatta
straordinario". Sinceramente a me sembra pi� inavvicinabile lui che tu. Gi�
il fatto di parlarti e di darti del tu mi sembra una dimostrazione che
Bernardini si sbaglia.

Cordiali saluti,

Filiberto




Il 24 Lug 2007, 20:59, Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto:
> Ahinoi, alla nostra eta' (mia e di Bernardini, intendo) la memoria fa
> dei brutti scherzi...
> Infatti nella frase che citi non c'e' quasi niente di giusto...
>
> La mia tesi (1951), come ho gia' scritto, era sulla rinormalizzazione
> dell'interazione: niente scattering e niente risonanze. Vero solo che
> il relatore era Ferretti.
>
> Carlo confonde la tesi con un lavoro successivo, uscito nel 1954, e
> che mi fu proposto da Touschek. Si trattava di analizzare il
> decadimento dei K carichi in tre pioni, con l'intento di determinarne
> spin e parita'.
> Dalitz aveva gia' pubblicato un calcolo nonrelativistico com pochi
> eventi: io affrontai la soluzione relativistica, e analizzai i dati di
> un centinaio di eventi, che a quel tempo erano stati raccolti dal
> gruppo di Amaldi, Cortini et al. esponendo delle "stripped emulsions"
> nel laboratorio sul Plateau Rosa'.
> La conclusione fu che il K aveva spin zero e parita' negativa.
> Pressoche' simultaneamente lo stesso lavoro fu fatto anche da Dalitz.
>
> La ragione della fama del Dalitz-Fabri plot e' che entrambi i lavori
> sono tra le pochissime references nell'articolo di Lee e Yang del
> 1956 in cui essi usarono quei risultati, insiemi con altri, per
> avanzare l'idea che la parita' non si conservasse nei decadimenti
> deboli.
> Com'e' noto, per quel lavoro Lee e Yang ebbero il Nobel, e l'analisi
> del decadimento del K fu anche citata, se ricordo bene, nella Nobel
> Lecture di Yang.
>
>
> --
> Elio Fabri
>

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Received on Tue Jul 31 2007 - 01:01:42 CEST

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