(wrong string) � delle leggi di conservazione

From: Giovanni \ <darth.vader_at_libero.it>
Date: Wed, 01 Aug 2007 18:56:32 GMT

premesso che non ne avevo mai sentito parlare (non ci avevo neanche mai
pensato).

Dunque, leggo su Feyman-La legge fisica (per lo pi� come contenuti �
quasi identico a Sei pezzi facili) una dimostrazione del fatto che ogni
legge di conservazione deve essere locale.


Ossia se prendiamo una /scatola/ (� proprio questo l'esempio: vuol dire
un volumetto finito) all'interno dello stesso certe cose si conservano.
Per esempio si conserva la l' /energia/ (da includere l'equivalenza
massa-energia), la /carica/ (da includere i vari computi frazionari
nelle reazioni subnucleari), il /momento angolare/, etc.

Per fare un caso a prototipo prendiamo il caso dell'energia.

Ma questo non significa che all'interno della scatola da una parte di
distrugge dell'energia (per esempio una particella /sparisce/) e in
un'altra parte dell'energia viene creata (per esempio viene /creata/ una
particella).

Ecco perch�, secondo Einstein, come riportato da Feynman:

se prendiamo due osservatori, uno in quiete rispetto al fenomeno di
distruzione-creazione, posto esattamente al centro di questi due eventi
fisici, ed uno in moto rispetto alla creazione-distruzione, allora
questi due eventi percepiranno questi due eventi con una sequenza
temporale diversa.

L'osservatore solidale ed esattamente a met� percepir� i due eventi come
contemporanei, in quanto sar� raggiunto dai due segnali-luce nello
stesso momento: per lui la quantit� sar� conservata.

L'osservatore in moto si star� allontanando (poniamo per esempio) dalla
creazione e si star� avvicinando alla distruzione. Quindi vedr� la
distruzione essere avvenuta PRIMA della creazione, in quanto il segnale
lo raggiunger� prima.

E questi due osservatori sono /indistinguibili/ l'uno dall'altro, per la
relativit� dei sistemi di riferimento inerziali.

Quindi ci� non pu� essere.


Mi facevo un po' di domande, un po' confuse e disordinate. Non mi �
tutto totalmente chiaro. Penso forse l'essere un po' pi� preciso,
rigoroso nel formalizzare il ragionamento non guasterebbe. Ma il libro
contiene in pratica la sbobinatura delle conferenze di Feynman; non � un
manuale.


Per esempio l'osservazione che Einstein parlava di un volumetto finito
in confronto ad un volumetto infinitesimo (dove si dovrebbe conservare
la quantit�) nel libro non c'�. Cos� penso non ci sia neanche
l'osservazione che forse il fulcro del ragionamento � che i due sistemi
sono per forza indistinguibili, in quanto sono a velocit� costante l'uno
dall'altro (*). Suppongo che due sistemi di riferimento semplicemente
/traslati/ nello spazio *siano* distinguibili, e non valgano per questo
ragionamento. Voglio dire: pensiamo ad un sistema A dove l'osservatore
� a met� tra la creazione e la distruzione, e li vede contemporanei, e
un sistema B dove l'osservatore sta molto pi� /vicino/ alla creazione; �
logico che la vedr� prima: ma la percepir� prima anche sul piano
/temporale/, o si star� a fare i calcoli sulla calibrazione del tempo
che serve alla luce per percorrere la distanza?

qualche suggerimento sarebbe gradito.



(*) Feynman da la paternit� di questa affermazione a Newton: "Il moto
relativo dei corpi dello spazio � lo stesso sia che questo sia fermo
rispetto alle stelle fisse, o che si muova con velocit� uniforme su una
retta". Mi chiedo: ma Galileo non aveva detto in pratica la stessa cosa
nel Dialogo, quando parlava di stare dentro la stiva di una nava e di
mettersi a fare tutti gli esperimenti concepibili, e non si sarebbe
comunque riusciti a capire se la nave era in movimento o no?
(naturalmente trascurava il fatto che la nave oscilla per le
onde...etc.)


ciao


-- 
>Joeva:nnee Neema:n
Received on Wed Aug 01 2007 - 20:56:32 CEST

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