Nicola Sottocornola ha scritto:
> ho letto in un articolo questa strana unita' di misura del tempo:
>
> the time required for light to traverse a classical electron: e^2/(m
> c^3).
> Poiche' non vi sono altre spiegazioni vorrei sapere da dove viene
> questa espressione e^2/(m c^3). Cos'e' "e"? Poi perche' si parla di
> "classical" electron?
Come si vede che siamo di generazioni diverse...
Ai miei tempi questa era cultura base per un fisico :)
Si chiama "raggio classico dell'elettrone" l'espressione r0 =
e^2/mc^2.
La ragione e' che quello e' il raggio di una sfera conduttrice che se
porta una carica "e" ha un'energia elettrostatica pari a mc^2.
Il senso e' che in tempi lontani si tentava di attribuire la massa
dell'elettrone all'energia del suo campo elettrostatico; cosa che poi
fu dimostrata impossibile.
Ovviamente l'unita' di tempo che dici non e' che il tempo che ikpiega
la luce a percorre il raggio classio dell'elettrone.
Nota che r0 lo ritrovi anche in espressioni che hanno significato
fisico: per es. la sezione d'urto dello scattering Thomson vale
8*pi*r0^2/3.
Inoltre r0/l0, se l0 = h/mc e' la lunghezza d'onda Compton
dell'elettrone, e' uguale alla costante di struttura fina.
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Elio Fabri
Received on Sat Jul 07 2007 - 19:52:06 CEST