Il 16 Mag 2007, 20:18, buggiol_at_libero.it (luciano buggio) ha scritto:
>
> Tetis ha scritto:
>
> > Il 14 Mag 2007, 22:18, buggiol_at_libero.it (luciano buggio) ha scritto:
> (cut)
> > > Sorge una prima questione, inerente l'efficienza dell'apparato (cio�:
> > > "ogni quanti fotoni che arrivano sulla lastra si forma mediamente un
> > > puntolino luminoso?")
>
> > Al ritmo di un fotone ogni 18 secondi un grano riceve in tre mesi:
> > che sono 2160 ore e quindi 7.7 10^6 secondi circa 4.4 * 10^5 fotoni.
> > Se consideriamo che solo l'uno per cento sia assorbito abbiamo
> > 4400 siti attivi per grano, dopo tre mesi. Ed invece in un secondo
> > abbiamo una frazione pari ad 25 x 10^6 / 18 grani che contengono
> > un sito attivo, ovvero un sito reticolare di Argento parzialmente
ionizzato.
>
> Sulla durata dello stato di ionizzazione parziale a me risulta quanto
> segue.
> Il primo fotone utile fa saltar via un elettrone, ionizzando un atomo
> d'argento, e questo stato dura per qualche minuto, dopo di che l'elettrone
> mancante viene rimpiazzato.
> Ti risulta che sia cos�?
Io non sono ancora riuscito a chiarirmi su un punto, speriamo di riuscirci
insieme: quello che conta ai fini della reazione di fissaggio della tinta
sono
le lacune positive, o gli atomi di argento ridotti in corrispondenza di
difetti
reticolari, spigolosit�, impurezze? Perch� nel secondo caso si capisce
che l'elettrone vaga e prima o poi ribecca il sito che ha gi� un elettrone
in pi�, altrimenti dovremmo aspettare che il nuovo fotone vada ad
ionizzare esattamente lo stesso sito reticolare, e questo come avverrebbe?
Cambia la sezione d'urto del singolo sito in modo cos� drammatico?
Ritengo pi� probabile che quello che contano siano in effetti i siti di
riduzione.
> Inoltre mi risulta che sono sufficienti 4 o 5 fotoni per creare l'immagine
> latente al livello del singolo grano.
> Ti risulta?
Mi risulta che sia possibile la distruzione di un'immagine latente e che �
questa la responsabile del difetto di reciprocit� a bassa intensit� di
esposizione,
ma non ho trovato ancora dati esatti sulla durata di una immagine latente e
sul numero di immagini latenti necessari per fissare la tinta a seguito di
uno sviluppo. Questo mi sembra di capire che vari secondo il tipo di
tecnica di sviluppo e quindi non so a cosa facesse riferimento Taylor.
Ammettiamo che siano tanti quanti dici. Come avverrebbe la ricombinazione?
Dovremmo ammetter che l'elettrone torni da dove � venuto, oppure che
vicino all'immagine latente si ionizzi un altro sito reticolare in modo che
la ricombinazione diventa possibile. Ad ogni modo ammettiamo questa
durata di ricombinazione.
> I tuoi 4400 siti attivi presupongono, mi par di capire, una teoria
> diversa,
infatti ho letto che la tecnica di sviluppo delle immagini latenti �
una tecnica della moderna fotografia, che originariamente non
si era compresa la possibilit� di esaltare queste deboli immagini
che era possibile osservare anche con bassa esposizione e si
ricorreva ad esposizioni molto pi� elevate.
o perlomeno valori diversi (assai maggiori) per la durata in
> questione: infatti l'intervallo medio per il ricevimento del successivo
> fotone da ciascun grano, se si accetta l'abbattimento del 99%, diventa 100
> volte pi� lungo (18 sec.X100 = mezz'ora) e la "ricombinazione" (si chiama
> cos�?) nell'arco di pochi minuti appare allora molto improbabile, anche
> chiamando in causa la distribuzione di Poisson.
> Che ne pensi?
Penso che se la ricombinazione � tanto frequente per avere immagini latenti
occorre che i siti che si prestano alla formazione di immagini latenti entro
un grano devono essere pochi. Se infatti avessimo un centinaio di punti
entro un singolo grano dovremmo aspettare in media 1800 secondi (30 minuti)
prima che un secondo elettrone vada a ritrovare una immagine latente di
debole
intensit�. Se poniamo invece un tempo di persistenza dell'immagine latente
di 600 secondi allora entro un singolo grano non avremmo pi� che una
trentina di centri potenziali, ma in tal caso, ammesso e non concesso
che Taylor sviluppasse immagini latenti, la certa formazione dell'immagine
avverrebbe molto prima. Quindi o il rate di assorbimento di fotoni � pi�
basso
o il numero di difetti del cristallo era molto pi� alto. In ogni caso
abbiamo da
distinguere due tipi di efficienza.
Efficienza dei processi foto-elettrici, rate di assorbimento dei fotoni da
parte del grano,
Efficienza di formazione dell'immagine latente.
Domande:
Se occorrono 4000 fotoni per avere un'immagine latente e supponiamo
che basti un sito attivo anche all'interno del grano per ottenere
un'immagine
dopo lo sviluppo, e supponiamo un rate fotoelettrico dell'uno per cento,
quale � il numero di difetti nei grani da 2 nanometri? (Se raddoppiamo
il volume il rate di processi fotoelettrici raddoppia, ma anche il numero di
siti quindi il rate di formazione delle immagini latenti � costante).
Soluzione: intervallo medio fra due elettroni emessi
tau, N il numero di difetti.
Sia D il tempo di riemissione dell'elettrone poniamo valga come dici
qualche minuto, non so quanti vedrai tu quanti. L'ipotesi che faccio
� che gli elettroni di tanto in tanto possano liberarsi da un difetto
e riprendere la migrazione
impostiamo una master equation per le probabilit�
di aver 1,2,3,4, elettroni sullo stesso sito. Siano L le
lacune e tau' il rate di ricombinazione
d L / dt = 1/tau - (N p1 / D +....+ N p4/ D) x L/tau'
d N p1/ dt = - N p1/D + (Np2/D + N p3/D + N p4/D + 1/tau) x N(1-p1)
d N p2/ dt = - N p2/D - (Np1/D + N p3/D + N p4/D + 1/tau) x N(1-p2)
d N p3/ dt = - N p3/D + (Np1/D + N p2/D + N p4/D + 1/tau) x N(1-p3)
d N p4/ dt = - N p4/D + (Np1/D + N p2/D + N p3/D + 1/tau) x N(1-p4)
Quello che so � che la violazione della legge di reciprocit�
� una power law con esponente non intero
nell'efficienza dei processi fotoelettrici.
Per ottenere una power law, Landau insegna che occorre
avere dei prodotti fra le probabilit� quindi questa master
equation ha qualche possibilit�, ma mi ricordo che occorrevano
prodotti a vari ordini, mentre qui abbiamo solo prodotti al
secondo ordine. Cercher� di vedere se si pu� cavare qualcosa
il modello � ultrasemplificato perch� se su un difetto insistono
due elettroni hanno una probabilit� differente di liberarsi.
Che tecnica di sviluppo usava Taylor??
> Nel tuo post ci sono molte cose interessanti, questo s� che � "entrare nel
> merito"!
E' che sono talmente ignorante ed il materiale � cos� abbondante che
non posso procedere diversamente che vulcanicamente, e discutendo :-)
> Per ora, in attesa di approfondire il resto, mi limito a questo punto.
>
> Grazie per l'attenzione.
>
> Luciano Buggio
>
> http://lucianobuggio.altervista.org/
>
>
> --
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Received on Thu May 17 2007 - 03:11:29 CEST