La Complementarità in Fisica?
Venticinque anni fa, ho avuto una visione. S�, una visione mistica in
piena regola, anche se non si � trattato di una apparizione esteriore,
ma di una visione interiore. Una visione breve (qualche secondo) ma
piuttosto impressionante tanto che per un po' ho persino dubitato
della mia sanit� mentale, ateo e scientista qual ero io e
assolutamente distante da esperienze di questo tipo. Mi � apparso un
simbolo, o, meglio, mi si � formato a partire da elementi totalmente
eterogenei e apparentemente estranei l'uno dall'altro, come una sorta
di spot grafico-geometrico che � culminato nella figura di un Caduceo.
Il Caduceo � quel simboletto che tutti noi abbiamo visto almeno una
volta sulle ricette del nostro medico della Asl o nell'insegna di
qualche farmacia. Infatti, nella nostra epoca � il simbolo della
Medicina, ma anticamente, oltre ad essere l'emblema del dio greco-
romano Hermes-Mercurio, � stato anche il simbolo dell'Alchimia ed �
tra i segni sacri pi� diffusi in tutto il pianeta: dall'India alla
Cina, dall'Egitto alla Masopotamia ecc..
Insomma, per farla, breve, in seguito a quest'episodio, ho iniziato
una ricerca che mi ha assorbito sempre pi� profondamente e che
continua tutt'oggi. La ragione di tanto interesse � dovuta alla
scoperta che questo simbolo �, in definitiva, l'equivalente
occidentale del Tao (Yin-Yang) orientale, cio� l'emblema di quello che
si � andato via via delineando sempre pi� chiaramente come un
Principio universale: la Complementarit� degli opposti.
In questi 25 anni di ricerca, l'ho applicato infatti ad una quantit�
di discipline (psicologia, logica, filosofia, storia, simbologia,
teologia, etica, neurobiologia, ecc.) tale da permettermi da un lato
di sintetizzarne le regole fondamentali, e dall'altro di raccogliere
le prove sufficienti da rendere ragionevole l'ipotesi della sua
dimostrabilit� come principio super-disciplinare e, in particolare, la
sua applicabilit� anche nel campo della fisica. Solo qualche anno fa
ho scoperto di non essere stato il primo ad aver accarezzato
quest'idea: gi� Nils Bohr aveva avanzato la possibilit� di chiarire il
problema del "dualismo onda-particella" attraverso l'applicazione
della Complementarit� che anche lui concepiva come principio, non solo
fisico, ma universale. Scrive il biografo Holton:
"Il principio di complementariet� di Nils Bohr era nientemeno che un
tentativo per costruire la pietra angolare di una nuova epistemologia.
Quando �--nella prospettiva filosofica generale... ci si presentano
situazioni che richiamano quella della fisica quantistica�, non
significa che queste situazioni siano in qualche modo un pallido
riflesso, o �vaghe analogie�, di un principio che risulta fondamentale
soltanto nella fisica quantistica; piuttosto � la situazione della
fisica quantistica che rappresenta soltanto un riflesso di un
principio onnipervadente. (...)
Qualunque fossero i fattori pi� importanti che contribuirono alla
formulazione del principio di complementariet� da parte di Bohr in
fisica, (...) fu il significato universale del ruolo della
complementariet� che Bohr intendeva sottolineare. (...) Infatti, come
Rosenfeld fa puntualmente notare, �Mentre la sua intuizione sul ruolo
della complementariet� in fisica si approfondiva nel corso di questi
anni creativi, egli riusc� a indicare situazioni in campo psicologico
e biologico che presentano anch'esse aspetti complementari; e la
considerazione di tali analogie da un punto di vista epistemologico
gettava luce, a sua volta su problemi fisici non familiari.
Bohr dedic� una notevole quantit� di duro lavoro ad esplorare le
possibilit� di applicazione della complementariet� ad altri campi del
sapere; egli attribuiva a questo compito un'importanza non minore
delle sue ricerche puramente fisiche". (G. HOLTON: L'immaginazione
scientifica - pg.132)
Ancora non ho trovato il modo di applicarlo alla fisica, ma ci sono
molti indizi che i due fondamenti della fisica, lo Spazio e il Tempo
siano due opposti complementari in piena regola. Infatti, attraverso
una teoria della Storia che ho elaborato in questi anni, il Tempo
sembra mostrare, a fianco al suo aspetto di parametro quantitativo,
anche un aspetto QUALITATIVO, parallelamente allo sdoppiamento
quantit�- qualit� che ha rivelato lo Spazio con la comparsa delle
geometrie non-euclidee. Ed � proprio questa tipicit� degli opposti di
sdoppiarsi polarmente che mi incoraggia ad approfondire la mia
ricerca.
Fin qui ho scritto un malloppo di 6-700 pagine, gi� organizzato in
capitoli e paragrafi, ma ho promesso a me stesso di non pubblicare
finch� non fossi giunto ad almeno una applicazione nella fisica, o
finch� non avessi trovato dei collaboratori disposti ad approfondire e
ad ampliare il tema ciascuno per proprio conto e secondo il proprio
interesse particolare. Fino ad oggi, non ho trovato nessuno,
nonostante la mia frequentazione, sia pure discontinua, in
it.cultura.filosofia. Anzi devo dire di aver incontrato delle
resistenze fortissime dato il clima relativista che domina gli
ambienti filosofici contemporanei e dato che la Complementarit� ha
l'ambizione di crescere fino a rappresentare un criterio universale di
verit�.
A chi interessasse saperne qualcosa di pi� , pu� cercare negli archivi
di it.cultura.filosofia sotto il nome di Carlo Pierini e trover�
parecchie centinaia di pagine di confronti su questo tema.
Saluti a tutti
CP
Received on Sun Jun 24 2012 - 20:03:23 CEST
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