marcofuics ha scritto:
> nel senso: io quando ti parlavo della struttura accennando ad una
> possibile interazione tra le componenti (eventuali del corpo...
> intendendo struttura) cercavo di focalizzare l'argomento proprio su
> questo aspetto.
> Struttura --> costituenti --> necessita' di legame/interazione -->
> campi-->substrutture e cosi' via....
> perche' a ben vedere 2 elettroni che partecipano ad una interazione
> diventano una struttura legata insieme dal campo fotonico.... ma ci
> sono secondo te delle altre prospettive di indagine?
Ciao marcofuics,
certamente non escludo altre prospettive, ed infatti ti chiedevo se
proponevi la geometrodinamica che rappresenta una visione decisamente
alternativa in questo contesto. Approfitto per precisare che per
geometrodinamica intendevo il programma preparato da Wheeler nel 1960.
Considerando anche le gigantesche difficolt� per arrivare ad una "teoria
quantistica della gravit�" (che in ultima analisi credo sia una parte
significativa del problema da te sollevato), non metto assolutamente in
dubbio che sia legittimo ed anche auspicabile non escludere prospettive
come quelle che suggerisci. Un approccio programmatico alla Wheeler, con
estensione ad una geometrodinamica quantistica, potrebbe avere delle
possibilit� per arrivare almeno ai fondamenti di una gravit� quantistica
(in effetti alcuni fisici teorici si sono mossi e si stanno muovendo in
questo senso). Non condivido infatti l'opinione di quei teorici che
descrivono le teorie delle superstringhe come "the only game in town".
Per inciso, ammesso per assurdo e non concesso che sia davvero l'unico
gioco disponibile, potremmo comunque scegliere di non giocarci.
Una teoria interessante che d� la massima priorit� ad una visione
geometrica � la Loop Quantum Gravity (anche nella forma senza loop nota
come Quantum Geometry). Conosci i lavori di Christopher Isham e John
Baez (si, proprio il cugino di Joan Baez)? Ti segnalo, se per caso non
lo conoscessi, anche un bel tomo ponderoso (a tratti di difficile
lettura) di Carlo Rovelli, in cui dalla relativit� generale e dalla
meccanica relativistica e quantistica si arriva ad una descrizione e
formalizzazione della LQG, la cui draft � disponibile gratuitamente in pdf:
http://www.cpt.univ-mrs.fr/~rovelli/book.pdf
> Supponiamo di avere un buco nero.
Ancora oggi non sono del tutto convinto della sicura esistenza dei buchi
neri (le ragioni, sia fisiche sia matematiche, delle mie perplessit� ci
farebbero perdere di vista il presente argomento), ma come ipotesi di
lavoro supponiamo pure di averne uno. :-)
> In prossimita' dell'orizzonte del
> buco nero si abbiano creazioni di coppie... tantissime.
> Sappiamo che le coppie rimangono legate dal campo.
> Ma cosa possiamo pensare quando all'orizzonte una delle due rimanga
> infinitamente lontana dall'altra?
> Perderanno la loro correlazione, intesa come interazione continua?
E chi pu� dare attualmente una risposta? La perdita di informazione
fondamentale oltre il presunto orizzonte degli eventi, non recuperabile
nemmeno in linea di principio all'evaporazione completa del buco nero, �
una questione controversa, sulla quale, fra l'altro, il suo maggior
sostenitore fin dagli anni 70 (Hawking) ha cambiato idea qualche anno
fa. Dal 2004 Hawking parla esplicitamente di un orizzonte degli eventi
non vero, ma apparente, che non comporta perdita di unitariet�. La sua
nuova posizione � stata contestata, e quindi la tua domanda potrebbe
essere per ora accantonata come "prematura" (prima di porci il problema,
stabiliamo se esiste o no un orizzonte degli eventi vero anche per
l'informazione).
> E' questo un aspetto molto importante.
> Secondo me e' legato alla struttura (non struttura :)) )
> dell'elettrone.
> Un elettrone e' una "manifestazione di coerenza" locale di energia.
> Un fotone e' una manifestazione di coerenza non locale di energia.
>
> La massa e' energia localizzata in modo (piu' o meno) definito nello
> spazio.
> Una massa al limite nulla e' energia diffusa... man mano che tale
> energia si concretizza attraverso la coerenza delle oscillazioni
> diventa massiva. I diversi corpi, che possono essere visti
> semplicemente come "modi normali" di questa oscillazione sottostante,
> assumono la massa come caratteristica passiva o attiva. Nel primo
> caso... massa come caratteristica passiva e' l'inerzia, nel secondo e'
> la gravita'.
Non credo di aver capito del tutto. Come definisci (senza tautologie) la
manifestazione di coerenza? Le oscillazioni che citi, sono pensabili
come oscillazioni dello spaziotampo a scale al livello di quella di
Planck, o cosa? La massa gravitazionale ed inerziale differirebbero
quantitativamente?
Ciao,
Paolo
Received on Fri May 04 2007 - 12:52:42 CEST