Re: Radiazione solare e colore della pelle

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Mon, 30 Apr 2007 23:20:54 GMT

Luca85 ha scritto:
> E' da un po' che riflettevo su questo punto...
>
> L'evoluzione ha portato le popolazioni che vivono dove l'intensita'
> della radiazione solare e' minima ad avere una pelle bianchissima, e
> quelli che vivono dove l'intensita' e' massima ad avere una pelle che
> si potrebbe dire completamente nera.
> Piu' tutte le scale intermedie che comunque mantengono una certa
> proporzionalita' diretta tra quantita' di radiazione a cui si e'
> esposti e ""nerezza"" della pelle.
>
> Ora..
> Sembra a primo acchitto, anche se sono completamente digiuno di
> nozioni di biologia, che la cosa piu' logica sia che chi riceve meno
> sole dovrebbe avere una pelle che si e' evoluta per assorbire ogni
> singolo fotone che passa anche solo per caso e che chi vive in zone
> dove di sole ce n'e' troppo si sia attrezzato per respingerne la
> maggior parte.
> E per catturare tutta la luce tipicamente serivira' il nero e per
> respingerla servira' il bianco.
> Perche' invece e' il contrario?
>
> succede forse che la pelle nera assorbe in totale meno luce di quella
> bianca se si considera non solo il visibile ma l'intero spettro della
> luce?
> (come a dire che la pelle bianca e' nera a quasi tutte le altre
> frequenze di interesse, mentre quella nera e' bianca a tutte le
> frequenze piu' importanti)
>
> Oppure ho sbagliato qualcosa in questo ragionamento??

il tuo ragionamento � piuttosto logico, ma non considera che la
pelle non � "una superficie" bidimensionale.
E' un tessuto stratificato, non isotropo, e soprattutto i vari
strati non sono tutti vivi n� hanno funzioni uguali.

Lo strato esterno, il pi� corneo, � essenzialmente "morto", e
non svolge grosse funzioni metaboliche (mi riferisco solo al
metabolismo della vitamina D, ad es., per il quale il sole �
molto utile). Quindi lo possiamo considerare uno scudo, pi� o
meno efficace, come dicevi prima, dato che � qui che si accumula
la melanina, o meglio al confine tra lo strato morto e il primo
strato vivente (non scendo in termini istologici, poco
interessanti qui).
Se questo strato meramente protettivo � trasparente, la luce
arriva pi� in profondit� (come nei nordici e scandinavi) e
raggiunge le cellule vive, laddove interagisce (in effetti
nemmeno gli scandinavi sono trasparenti alla luce, tipo vetro
diciamo, eh eh he, quindi da qualche parte finisce per essere
assorbita).
Negli africani � questo strato scudo ad essere fortemente
assorbente, e quindi � opaco e la luce non penetra a fondo negli
strati viventi della pelle, o cmq penetra poco.
Quindi, pure senza che tu abbia detto nulla di sbagliato in s�,
anzi era corretto, la catena di deduzioni conduceva a un
paradosso che spero si sia chiarito.
ciao
Soviet_Mario


>
> Grazie!
> Luca
Received on Tue May 01 2007 - 01:20:54 CEST

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