Il 26 Mar 2007, 19:19, Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto:
> Paolo Brini wrote:
>
> > Esistono casi altrettanto numerosi di quelli che hai citato tu in cui il
> > progresso scientifico risulta accelerato
>
> Mi permetto di dubitarne molto fortemente. I casi di truffa dannosa sono
> numerosi - la mia e' solo una piccola selezione - mentre quelli di
> truffa conclusa con esito positivo sono molto pochi, e per di piu'
> contestabili (cfr. Millikan). Inoltre fare una statistica sulla
> tradizione attuale ha poco senso; come ho gia' scritto, se si dovesse
> passare all'anarchismo metodologico che sostiene PKF, i casi di frode si
> moltiplicherebbero senz'altro.
Io sono di questo avviso per tutti i casi di truffa fondata sulla malafede.
Tutti i casi di erronea interpretazione, erronea produzione, erronea
confutazione, sono invece parte integrante del progresso scientifico,
se non si pu� dire che gli errori fanno progredire la scienza si pu�
senz'altro
dire che la loro correzione � il solo motore della scienza. Non va
dimenticato
che tutti i casi di truffa che tu hai elencato erano rese possibili dalla
difficolt�
obiettiva di produrre gli esperimenti e di verificarne le conseguenze,
oppure
dalla apparente somiglianza con esperimenti condotti su fenomeni
di difficile riconoscimento in assenza di una teoria adeguata. Fa un certo
effetto, nel leggere le riviste di fisica del tempo di Einstein, trovare
accanto
alla teoria della relativit� svariate ricerche sull'elettromagnetismo
basate sulla formulazione di ipotesi ed adattamenti anche molto sofisticati.
Sono anche dell'avviso che parte del
motore della scienza � talvolta una onesta copia, ovvero una riproposizione
di tesi e problematiche del passato. Truesdell Clifford � in linea con
questa
mia interpretazione. Trovo che la scienza sia sempre stata accompagnata,
anche da
una vena anarchica e da una vena addirittura irrazionale, semplicemente
perch� � difficile, e ritengo inopportuno,
escludere gli aspetti irrazionali della tradizione e lo spirito
ribelle ed innovativo dell'anarchia della ricerca dalla scena culturale,
quando entrambi questi elementi hanno un valore
strutturale che la razionalit� del tutto comprende. Trovo quindi di poco
momento gli inviti a criticare il metodo scientifico,
come gli inviti a canonizzarne uno, la ricerca scientifica ha una posizione
funzionale e cardinale del sistema umano, ma l'umanit� � pi� complessa,
va oltre la scienza. Quindi, per quanto mi riguarda, ho sempre pensato
che i filosofi avessero facile gioco a dire il vero quando affermano
la parzialit� e l'incompletezza del metodo scientifico, come anche
che fosse partita persa la pretesa di alcuni di loro di delimitare
rigidamente le "mansioni" della scienza. Per varie ragione: in
primo luogo perch� gli scienziati sono persone viventi in una
societ�, in secondo luogo perch� ogni delimitazione, ghettizzazione,
isolamento, � causa di esclusione per chi discrimina oltre che
per chi � discriminato, e quindi � contrario alla naturale
evoluzione della vita (dal mio punto di vista � persino
una violazione di un comandamento sulla sacralit� della vita).
Per quanto riguarda la scienza, semplicemente
la bussola del buon senso, che dipenda da una
convinzione interiorizzata di verit� rivelate, come che dipenda
dall'irrazionale
fede in un metodo critico, come che dipenda dall'umile sforzo di un uomo
che cerca di aggrapparsi alla verit� in un mondo di parvenze ed errori,
� condizione necessaria ad un progresso scientifico, condizione
raramente sufficiente a condurre una vita, figurarsi una vita di
alto profilo scientifico.
> > Sull'auspicabilit� o meno, non mi sono espresso;
>
> Hai detto che "Eddington ha fatto benissimo"; se questo non significa
> considerarlo auspicabile, dimmi tu che significa. D'altro canto, se
> questa non fosse la tesi di PKF, e si limitasse alla constatazione di un
> dato di fatto (ma leggendo le sue opere si ha la nettissima percezione
> opposta), allora la sua importanza sarebbe piu' o meno quella di un Di
> Trocchio qualsiasi.
>
> > Che ti piaccia o non ti piaccia questo � sempre avvenuto fin dai tempi
> > di Galileo e mai ha bloccato il progresso scientifico.
>
> Argomento palesemente fallace. Allo stesso modo si potrebbe sostenere
> che siccome furti, rapine, omicidi, stupri, truffe ecc. non hanno mai
> impedito il proseguire della vita sociale allora non bisogna condannare
> ne' gli atti ne' i loro autori.
Qui si parla di scelte antisociali e di estreme scelte di "ghettizzazione"
di gente che annulla l'altrui dignit� in nome della propria. Sono scelte
che si condannano da se stesse, ma che sono, per di pi�, perseguite in ogni
societ� che riconosca con buon senso il valore della vita. Quanto questo
possa contribuire a tematizzare la funzionalit� dell'errore o dell'eccesso
non lo capisco. A me sembra che Brini si riferisse ad enunciare casi, non
generalizzabili, di irrazionalit�. Dal mio punto di vista � sbagliata la
mitizzazione. Ci sono casi in cui uno scienziato non avrebbe potuto
comportarsi altrimenti che sostenere una verit� che non smontando
a mezzo dell'ironia credenze costituite, per quanto quel che vale � la
verit� non si pu� nascondere che l'ironia sussiste e non � uno strumento
razionale. _Cos� come si riconosce che la legittima difesa,
per quanto possa condurre ad una situazione preterintenzionale e
sgradevole di negazione della vita, non � condannabile, cos� si deve
riconoscere che l'affermazione della ragione pu� risultare associata
ad episodi irrazionali senza i quali una verit� non sarebbe giunta fino
a noi. Il contesto � ovviamente delicato perch� esistono mitizzazioni
aliene dallo spirito di verit� e giustizia sulla base delle quali sono state
talvolta difese ideologie largamente condivise oppure no,
ma persino contrarie alla vita.
> > Certamente, giudicare secondo i propri
> > parametri � legittimo. Non � legittimo affermare la superiorit�
> > intrinseca dei propri miti rispetto a qualsiasi altro mito.
>
> E' invece assolutamente legittimo visto che i "miti" scientifici hanno
> dimostrato una capacita' di descrizione, previsione e modifica della
> realta` enormemente superiore a quella di tutte le altre visioni della
> realta'.
Questo � un'atteggiamento che rischia di essere pericoloso se
non � demarcato dai limiti, necessari ad un autosostentamento
del progresso scientifico in seno all'umanit�, imposti del buon senso.
Fai l'errore di dire che sono i miti scientifici ad avere ... qualcosa.
E' la verit� che si fa strada, ma una verit� impugnata che si trasformi
in negazione di altre verit� � destinata a perire o a produrre frutti marci.
> > Attenzione, questo � un ragionamento pericoloso, per esempio perch�
> > alcune religioni potrebbero usarlo per proclamare l'inferiorit� della
> > conoscenza scientifica rispetto a quella rivelata da un essere
> > superiore.
>
> Lo fanno gia', lo hanno sempre fatto, e non solo le religioni.
> L'idealismo moderno p.es. sosteneva l'inferiorita' della conoscenza
> scientifica in quanto pura tecnica, mentre la Verita' era riservata alla
> Filosofia. Ma siccome la Metafisica e' parecchio giu' di moda e la
> Scienza non aspira certo a prenderne il posto non vedo un particolare
> pericolo. Per quel che riguarda invece la Scienza come conoscenza del
> mondo fenomenico, non c'e` religione o filosofia che possa permettersi
> di negarla (Dalai Lama: "se la scienza dimostrasse l'inesistenza della
> metempsicosi, bisognerebbe rivedere tutto il Buddismo"). Credi che in
> Iran costruiscano i reattori nucleari consultando il Corano?
Se pensi che la scienza origina come un capitolo della filosofia
non faresti l'errore di ritenere la scienza come corpo
estraneo rispetto alla filosofia o la metafisica, e non troveresti
nulla di strano nella tesi dei filosofi che la filosofia, intesa non
solamente come il prodotto intellettuale di un moderno
dipartimento di filosofia, sia superiore alla scienza, comprendendola.
Si pu� rigirare la provocazione: credi che in Iran decidano
cosa finanziare usando la fisica nucleare?
> Il problema con PKF e' che le sue tesi estreme possono essere - sono! -
> utilizzate dagli oppositori della scienza per sostenere che la loro
> visione non puo' essere criticata scientificamente ed ha la stessa
> dignita' della scienza, se non superiore. Quindi la situazione e'
> opposta a come la vedi tu.
A me sembra che la locuzione "gli oppositori della scienza"
sottintende la constatazione dell'esistenza di almeno
due schieramenti la cui origine storica deve avere
poco a che fare con la scienza e con l'umanit�, come anche
con Dio, ovvero quel poco che si pu� quantificare
nelle inclusioni modali date dai modi del tempo e dello
spazio.
> > Da dove nasce questa certezza? Al contrario, io ho visto che c'� almeno
> > una pratica (l'agopuntura) ridicolizzata e derisa per 50 anni dalla
> > medicina ufficiale, che oggi invece viene riconosciuta efficace.
>
> Ti ho gia' risposto. Rileggi il mio messaggio precedente.
>
> > L'unico fine di qualsiasi branca della scienza che mi sembra sia
> > veramente perseguito negli ultimi decenni � arrivare ad avere
> > finanziamenti confrontabili con quelli fatti negli ultimi decenni nel
> > campo della fisica delle alte energie. :-)
>
> Vabbe', sei passato alle battutine ed ai luoghi comuni. Quando avrai
> argomenti seri da oppormi fammi un fischio.
>
> > Benissimo, questo � un discorso molto diverso su cui credo siamo tutti
> > d'accordo
>
> E questo sistema la questione: chi propone una nuova teoria ha il dovere
> di fare almeno uno sforzo in questa direzione. Se non ci riesce in tempi
> ragionevoli non puo' aspettarsi di essere preso sul serio, soprattutto
> se la nuova teoria presenta pochi o punti altri vantaggi.
>
> > Per mia fortuna � solo una tua opinione. :-)
>
> Per tua sfortuna, l'ho argomentata a sufficienza, senza avere obiezioni
> degne di questo nome.
>
> --
> Enrico Smargiassi
> http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
>
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Mon Mar 26 2007 - 22:27:48 CEST