luciano buggio ha scritto:
> Dunque, "fotografie come Taylor", significa che viene inviato un
> fotone alla volta.
> Adesso tu mi dici che un fotone solo non ha effetto.
> Io avevo capito che per controllare l'esperimento con la debole
> emissione attraverso l'ingrandimeno al microscopio bisognasse inviare
> il fotone e poi ingrandire per vedere la macchiolina del granello di
> Ag: se il rendimento � basso (supponiamo dell'1 per cento) dovr� fare
> in media cento prove per vedere la macchiolina.
Sono due cose diverse.
Quando si dice "un fotone alla volta" negliesper. alla Taylor,
s'intende che un solo fotone e' presente nell'apparato: in
particolare tra le fenditure e la lastra.
Questo perche' si vuole mostrare che l'interferenza e' prodotta da
singoli fotoni, e non e' un effetto collettivo di piu' fotoni.
Invece i piu' fotoni necessari per produrre la sensibilizzazione del
singolo cristallo di AgBr possono anche arrivare uno dopo l'altro,
anche a una certa distanza di tempo (non so quanto, ma prob. ordine di
minuti).
> ...
> visto che, come mi dici, l'elettorne fatto saltar via dal primo
> fotone viene subito rimpiazzato.
Il "subito" ce l'hai messo tu: io non l'ho scritto.
> A questo proposito aggiungo che non capisco quella percentuale di
> successo, per quanto piccole (l'un per cento): se un fotone non
> produce nessun effetto, come dici, allora l'efficenza � nulla. Se
> intendi invece che l'efficienza si riferisca al caso in cui i fotoni
> coinvolti siano quattro o cinque, come ho detto, la cosa non ci
> interessa: Taylor mandava un fotone per volta.
Quell'1% si riferisce a quella che si chiama "detective quantum
efficiency".
Spero di non sbagliare, ma direi che significa questo: da un lato conti
quanti fotoni sono arrivati sulla lastra, dall'altro quanti granelli si
vedono.
Il numero di granelli e' 1/100 del numero di fotoni.
> In conclusione,
> ...
La tua conclusione non segue da quanto ho detto.
--
Elio Fabri
Received on Fri Mar 30 2007 - 20:53:36 CEST