Re: Etere

From: Paolo Brini <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom>
Date: Sat, 24 Mar 2007 12:43:39 +0100

Enrico SMARGIASSI ha scritto:


> Il problema non e' stabilire se in questo o quel caso non si sia seguito
> il metodo; che capiti, sia capitato e continuera' a capitare e' certo.

Ciao Enrico,

allora siamo d'accordo.

> Il punto e' se cio' sia *auspicabile*; se cio' comporti un'
> accelerazione od un ritardo dello sviluppo scientifico.

Esistono casi altrettanto numerosi di quelli che hai citato tu in cui il
progresso scientifico risulta accelerato. Sull'auspicabilit� o meno, non
mi sono espresso; ho detto, da un punto di vista descrittivo, che
Galileo ed Eddington hanno accelerato il progresso scientifico proprio
seguendo un metodo controinduttivo o scegliendo solo quei dati
sperimentali che facevano comodo.

> F&P e' quindi un caso da manuale *contro* la tesi di PKF secondo cui
> "anything goes", "tutto va bene".

Feyerabend, in "Contro il metodo", fa una descrizione del progresso
scientifico, non prescrive come esso debba essere codificato, ma
sostiene che non dovrebbe essere codificato dal metodo. Anche i casi
disastrosi che citi confermano che una quantit� significativa di
ricercatori non ha la minima intenzione di seguire alcun metodo.

> No, non tutto va bene, e non si deve condonare o addirittura applaudire
> chi massaggia i dati o se li inventa. E stiamo parlando di una
> tradizione, quella scientifica e non solo, dove l'alterazione dei dati
> e' vista come una infrazione gravissima, e dove pertanto chi la fa
> nonostante i rischi che si assume e' convintissimo - magari per ragioni
> soggettive e non verificabili, ma importanti - di "dare nonostante tutto
> il risultato giusto". Se si dovesse passare all'anarchismo metodologico
> che sostiene PKF, i casi di frode si moltiplicherebbero senz'altro e la
> scienza diverrebbe impossibile.

Supponiamo, come sostieni, che anarchismo implichi truffa.

Proprio diversi anni fa discutevo con una persona di una nota rivista
scientifica americana del lavoro immane del peer review; i reviewers si
ritrovano quotidianamente a rifiutare molti articoli che sembrano
tentativi di frode, fuffa, plagio o riportanti dati sperimentali
sospetti; e poi c'� anche il problema dell'abuso che i reviewers stessi
potrebbero fare per tornaconto personale di alcuni manoscritti
sottoposti loro; le stesse identiche lamentele venivano esternate negli
anni 60, 70 e 80 (per es. dal direttore di "Nature").

Che ti piaccia o non ti piaccia questo � sempre avvenuto fin dai tempi
di Galileo (e gi� che ci siamo io sospetto anche dei plagi di Lavoisier,
e mettiamoci tutti gli esempi che hai riportato) e mai ha bloccato il
progresso scientifico. Un mondo con una totalit� di ricercatori puri ed
onesti per i quali l'amore della fisica, l'aderenza al metodo e
l'integrit� morale sono al di sopra di interessi professionali ed
economici non esiste, questa scienza "ideale" non esiste, ma il
progresso scientifico esiste lo stesso, a dispetto dell'anarchismo
dominante, o grazie ad esso. La "moltiplicazione" delle truffe � un dato
di fatto incontestabile (non peculiare dell'attivit� scientifica ma di
tutte le attivit� umane) che non hai mai bloccato il progresso.

Tuttavia, l'implicazione diretta anarchismo-->truffa � difficilmente
dimostrabile al di fuori di casi particolari. Come � difficile negare
che il mondo scientifico abbia applaudito Eddington, e continui a farlo,
nonostante che si sia dimostrato al di l� di ogni ragionevole dubbio che
egli abbia "massaggiato", come appropriatamente dici, i dati.

> > Il largo interesse ottenuto da Feyerabend
>> proprio all'interno della comunit� scientifica (in qualsiasi ambiente
>> scientifico mi ritrovi, tutti conoscono Feyerabend)
>
> Ed in ogni ambiente ebraico tutti conoscono Hitler.

A questo paragone, a mio avviso di cattivo gusto perch� non possiamo
paragonare presunti danni fatti alla scienza da PKF ai danni/crimini
veri perpetrati da Hitler, proprio per rispetto verso "l'ambiente
ebraico", voglio rispondere citando Valter Moretti da un suo messaggio
che ho letto ieri:

Valter Moretti:

VM> Caro Paolo, quello che volevo semplicemente dire � che, anche se io
VM> posso condividere almeno parte delle tesi di fiondo di Feyerabend (il
VM> "tutto pu� andar bene") e credo che lo facciano la maggior parte dei
VM> ricercatori in qualsiasi ambito delle scienze, "il metodo scientifico
VM> non esiste, � definito a posteriori ed � un'invezione di certa
VM> filosofia/ricostruzione stroica degli eventi scientifici"...non
VM> codivido affatto i metodi estremestici e provocatori che Feyerabend
VM> usava per spiegare le sue tesi.

Quindi una cosa � non condivederne i metodi provocatori; altra cosa �
constatare, come faccio io insieme alla maggioranza della comunit�
scientifica, la veridicit� di parte delle tesi di fondo di Feyerabend
(che sono quelle espresse in "Contro il metodo", non altre opere,
pensieri ecc.).

> Riguardo alla frase in questione - per chi non lo avesse capito, e temo
> siano molti visto il nostro incedere un po' criptico, si tratta
> dell'affermazione di PKF che Galileo era convinto della falsita' del
> sistema copernicano - non ricordo alcuna argomentazione in merito.

Galileo era convinto della falsit� della teoria geocentrica, degli
epicicli tolemaici ecc. Una delle osservazioni di Feyerabend � che
Galileo era talmente convinto della falsit� del geocentrismo che per
supportare il copernicanesimo usava un metodo controinduttivo e trucchi
extra-scientifici ecc. nei casi in cui le evidenze sperimentali non
erano definitive e non potevano farlo propendere razionalmente verso il
copernicanesimo.

> Citamela, e spero che sia convincente, perche' se no non mi capaciterei
> di come una persona intelligente come Galileo rischiasse la galera o
> peggio per non aver sconfessato una teoria in cui non credeva.

Qui c'� un po' di confusione. Tutto quello che ha passato Galileo lo ha
passato perch� credeva fermamente e profondamente nella validit� della
teoria copernicana (i processi sono del 1616 e del 1633) pur non
potendoci credere attenendosi alla pura razionalit�. La firma
dell'abiura della teoria in cui credeva � un puro atto formale di
convenienza per non dover subire una condanna pi� severa. A rigore, i
dubbi di Galileo, oltre a essere precedenti ai processi, riguardano
esclusivamente alcune evidenze sperimentali che non sono decisive per
decidere per una teoria o per l'altra. Per citare Feyerabend, Galileo,
dal suo punto di vista, non avrebbe avuto alcun bisogno di ricorrere ad
alcun trucco se avesse creduto di avere prove razionali definitive a
favore del copernicanesimo, e se avesse creduto nella razionalit� in
generale e nella razionalit� dei suoi oppositori; aggiungo io che non
avrebbe avuto bisogno di spiegare le maree come conseguenza dello
"scuotimento" della terra in rotazione. Anche questa aggiunta delle
maree viene fatta come se tutte le evidenze precedenti non sembrassero
sufficienti allo stesso Galileo.

> Visto che ne' prima ne' ora avanzi argomenti contrari, devo concludere
> che accetti la mia affermazione che "la ricostruzione storica di Galileo
> da parte di PKF fa acqua".

Sulla ricostruzione storica [della figura] di Galileo non posso
pronunciarmi perch� non � negli scopi del libro di Feyerabend, ma sulla
ricostruzione di come Galileo support� la teoria al di l� della
razionalit� e di qualsiasi "metodo scientifico" non vedo falle.

>> sono pronto ad ammettere la possibilit� che sia una scienza di
>> notevole insuccesso, ma prima mi serve sapere la definizione di
>> insuccesso nel contesto specifico.
>
> Questo dovresti chiederlo a PKF.

Come sai non mi � pi� possibile e me ne dispiace moltissimo.

Ribadisco che io sostengo che "Contro il metodo" dia una descrizione
verosimile del progresso scientifico, confermata da centinaia se non
migliaia di fatti, nonch� in questa stessa discussione, e che difendere
la descrizione data nel libro non implica condividere, conoscere o
difendere tutte le altre opere, idee, pensieri ed esternazioni di
Feyerabend. E' inutile portare critiche (o supporto) all'opera con
argomenti indipendenti.

Possiamo spostare l'eventuale discussione sul fatto che la fisica sia
una scienza di notevole insuccesso ad altro thread, quando e se ci
saremo documentati (hai un riferimento per questa frase che citi?)
perch� qui tale affermazione � indipendente dal valore de "Contro il
metodo".

> Se una dottrina fa affermazioni su eventi sperimentabili e verificabili
> allora cade sotto il dominio di applicazione della scienza, quindi deve
> accettare di essere giudicata dai suoi metodi e strumenti.

Si diceva cosa molto diversa. Certamente, giudicare secondo i propri
parametri � legittimo. Non � legittimo affermare la superiorit�
intrinseca dei propri miti rispetto a qualsiasi altro mito.

> Se l'astrologia dice che i nati in un certo giorno sono cosi' e cosa' e che
> gli succedera' questo e quello, e' semplicemente una applicazione
> perfettamente legittima della scienza quello di verificare se cio'
> accade o meno, ed in caso negativo di condannare l'astrologia.

Ma quella che hai dato sembra la descrizione degli oroscopi dei
giornali, non l'astrologia. Comunque, � quello che ha sostenuto
Feyerabend (lui citava anche l'agopuntura e il voodoo): nessun mito �
superiore ad un altro.

> Sarebbe
> molto, troppo facile se per salvare una credenza X dall'evidenza
> contraria bastasse proclamarla "un mito diverso".

Attenzione, questo � un ragionamento pericoloso, per esempio perch�
alcune religioni potrebbero usarlo per proclamare l'inferiorit� della
conoscenza scientifica rispetto a quella rivelata da un essere
superiore. Non basterebbe allora alla scienza proclamare la differenza
di ambiti ecc.: quelli della scienza sarebbero miti che interpretano
imperfettamente la verit� rivelata, quindi alcuni di essi potrebbero
essere pericolosi per l'uomo. Non sto facendo un discorso puramente
teorico, in questo momento sto pensando al divieto di insegnamento della
teoria dell'evoluzione vigente in alcune scuole religiose private
americane. La giustificazione di tale divieto prende le mosse
esattamente dal tuo ragionamento, spostando i fatti sperimentali con la
verit� rivelata.

> Un'epistemologia deve spiegare perche' certe dottrine funzionano e
> perche' altre no. Certo non e' facile - e penso non ci sia riuscito
> compiutamente nessuno - ma una che finisce per sdoganare dottrine che
> sicuramente non funzionano e' in bancarotta.

Da dove nasce questa certezza? Al contrario, io ho visto che c'� almeno
una pratica (l'agopuntura) ridicolizzata e derisa per 50 anni dalla
medicina ufficiale, che oggi invece viene riconosciuta efficace. Nota
che affermare che alcuni miti non possono, di principio, essere
sradicati dai miti scientifici non significa che ognuno di noi sia
obbligato a "sdoganarli".

> Direi invece che la prospettiva piu' comune - probabilmente esagerata,
> lo ammetto - e' che la fisica sia una specie di modello ideale a cui le
> altre scienze tendono ad avvicinarsi. Anche tra i biologi: i progressi
> tumultuosi della biologia degli ultimi decenni devono moltissimo
> all'adozione di metodi, tecniche e concetti delle scienze dure.

L'unico fine di qualsiasi branca della scienza che mi sembra sia
veramente perseguito negli ultimi decenni � arrivare ad avere
finanziamenti confrontabili con quelli fatti negli ultimi decenni nel
campo della fisica delle alte energie. :-) In questo senso, la fisica �
certamente un modello ideale a cui tendere. :-)

> Ne sono perfettamente al corrente, ed infatti avevo inserito note di
> cautela al proposito. Ma questo non cambia nulla nella sostanza del
> problema: che *parte* della fenomenologia non sia piu' spiegabile dalla
> teoria nuova nulla indica su cosa deve essere della *maggioranza* della
> fenomenologia vecchia. Quanta parte della meccanica celeste classica
> risulta inspiegabile dalla relativita' (ristretta e generale)? Di primo
> acchito non mi viene in mente nulla.

Benissimo, questo � un discorso molto diverso su cui credo siamo tutti
d'accordo quando diamo tempo alle teorie nuove di affinarsi e quindi
recuperare il pi� possibile anche della vecchia fenomenologia (tranne
quella che per cambiamento di paradigma non ha piu senso). L'obiezione
iniziale verteva sull'affermazione di Elio Pandolfini, secondo la quale
da quando esiste il metodo scientifico TUTTE le teorie precedenti sono
INTERAMENTE DERIVABILI da quelle nuove.

> Visti e non cambio opinione: hai fatto un tremendo minestrone di storia,
> epistemologia e scienza. Rimane il fatto che PKF ha tirato notevoli
> sfondoni di fisica; se per incompetenza o malafede, non voglio esprimermi.

Per mia fortuna � solo una tua opinione. :-)

Ciao,

Paolo
Received on Sat Mar 24 2007 - 12:43:39 CET

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