Re: galilei

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 25 Mar 2007 17:30:39 +0200

"giorgio" <angelo.angoscini_at_sapeonline.it> wrote in message
news:IirNh.33742$J11.719465_at_twister1.libero.it...

> non esattamente: egli sostiene che:
> "durante la caduta del corpo, la forza peso e la forza archimede rimangono
> costanti mentre la forza attrito cresce al crescere della velocit� del
> corpo; la forza risultante che agisce sul corpo e ne determina
> l'accelerazione diminuisce durante la caduta e, ad un certo istante,
diventa
> nulla.

Beh ma, messa in questi termini non capisco come si possa mettere in dubbio
la posizione del consulente.
La forza totale e' Mg+Fa(v)+Farch, dove
Fa = forza di attrito
Farch = forza di archimede.
Nell'ipotesi che Fa e Farch non dipendano dalla massa M del corpo, poiche' a
regime la forza totale dovra' essere nulla (velocita' costante, quindi
accelerazione nulla), si avra':
Fa(v)=-Mg-Farch (Mg e Farch di segno opposto, ma tanto Farch e'
sostanzialmente trascurabile), quindi Fa sara' in modulo maggiore per i
corpi di massa maggiore. Essendo il modulo di Fa una funzione crescente di
v, ne segue che i corpi a massa maggiore avranno velocita' di regime
maggiore.

> oppure,
> galilei � un cialtrone ed in tanti secoli nessuno se ne � mai accorto.
> Oppure.......

Il fatto che lasciando cadere da una torre una palla di piombo insieme a una
da ping pong quella di piombo tocca terra prima dell'altra e' una cosa nota
a tutti ed immagino proprio che fosse ben chiara anche a Galileo. Il punto
e' mostrare che questo "arrivare prima" non e' dovuto al peso ma ad altro,
cioe' che, in condizioni tali che l' "altro" sia trascurabile, le due palle
toccherebbero terra nello stesso istante. Come abbia fatto Galileo non lo so
con esattezza, mi pare avesse osservato che due mezzi mattoni cadono a terra
nello stesso istante di un mattone intero. Poi immagino si sia posto anche
il problema di vedere cosa succede cambiando la densita' dei corpi in
caduta.

> giorgio

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun Mar 25 2007 - 17:30:39 CEST

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