Ciao,
Una riflessione.
Sapere che la luce ha "velocita' costante" per ogni osservatore
significa che tutte le cariche (i corpi carichi che possono
interagire con essa) ne calcolano una medesima velocita'.
Una carica puo' interagire con la luce, e in 2 modi, o assorbendola o
emanandola (la deviazione/scattering io la farei rientrare nel caso
accoppiato di assorbimento+succesiva emissione).
Perche' un corpo lasci la luce (se l'ha emessa) ad una velocita'
indipendente dal suo moto implica che:
1) il corpo non si muova;
2) la luce non sia comovente col corpo prima d'essere emessa.
Sappiamo dall'esperienza che la prima (affermazione 1) non e' vera,
allora ci rimane la seconda.
Ma come possiamo giustificarla?
Dicendo che la luce (il fotone) non esiste prima della sua emissione;
momento in cui il fotone viene contemporaneamente creato ed emesso.
In tal modo si svincola dal movimento della sorgente il fotone creato/
emesso che automaticamente non conservera' piu' lo stato di moto della
sua sorgente, riuscendone completamente disaccoppiato.
Se si applica il ragionamento al caso dell'assorbimento risulta che il
fotone non debba avere alcuna provenienza, altrimenti si perde il
punto d'arrivo, dove voglio andare a parare.
Cioe' se la luce viene assorbita da un corpo in moto, per essere
misurata sempre alla stessa velocita' essa non deve "provenire" da
una precisa direzione.... e quindi deve provenire da tutte le
direzioni.
Cosa significa questo?
Implicitamente ho detto che la luce e' sempre dappertutto.
Infatti essa procedendo nello spazio puo' entrare all'interno di una
regione "distorta dall'energia" (praticamente una regione di
spaziotempo piu' o meno estesa del suo intorno) simulando una sorta
di rallentamento/deviazione per via del fatto che in alcuni punti lo
spaziotempo cambia la sua metrica localmente.
Una carica allora e' una regione di spazio localemnte "alterata" nella
sua metrica che impone alla luce un tragitto maggiore/minore/deviato.
Quindi l'assorbimento puo' essere visto come l'ingresso della luce in
tali regioni. Allo stesso modo poi, quando la luce ha attraversato la
regione in esame, riesce nello spazio naturalmente "piatto" [piatto
per via del fatto che e' <<vuoto>>] che sta intorno e questo e' visto
dall'osservatore come una emissione.
Dunque non vi e' nessun reale "ASSORBIMENTO" o "EMISSIONE" <<della
luce>> perche' sostanzialmente dobbiamo contemplare la costanza della
sua velocita'.
Lo spaziotempo allora e' una "metrizzazione" della luce stessa!
In tutto questo come si colloca l'effetto compton? Cessione di impulso
da parte della luce?
Dovrebbe essere in questa ottica (chiamiamola Geometrodinamica)
semplicemente una particolare proprieta' dello spazio indicante la
regione localmente dilatata [tali spazi in genere potrebbero essere
identificati con dei fibrati tangenti, locali....mah, chi lo sa?].
C'e' una obiezione molto forte a questo punto che io stesso sollevo:
Ma allora i corpi sono incessantemente attraversati dalla luce?
Come e' possibile?
E' palesemente vero che i fenomeni di emissione e/o assorbimento sono
isolati e non in perenne e continua ripetizione.
La risposta a questa obiezione (per ora) e' che i fotoni sono bosoni!
Essi possono tranquillamente convivere, quindi attraversare le regioni
in meniera sovrapposta senza mostrare fenomeni di repulsione.....
cioe' (non ho detto nulla, ma a me la cosa forse risulta meno vaga)
Una ulteriore obiezione da sollevare riguarda la dimensione "esterna"
di tali regioni.
Cosa significa avere una dimensione esterna?
La risposta forse ce l'ho.
Cosa e' la massa?
La massa e' energia....
Perche'?
hmmmmmmmm
Perche'..... se avviene un urto (elastico) tra due corpi in meccanica
razionale si stabilisce che sia prima sia dopo ci sono delle quantita'
immutate. Tra queste non c'e' ad esempio la direzione di uno dei 2
corpi, ma il centro di massa rimane fisso.
Il centro di massa cosi' come la q.d.m. totale del sistema, cosi' come
l'energia totale.
Il fatto sta nella conservazione del 4impulso, nella comp. tempo del
4impulso, fatto che corrisponde alla conservazione dell'energia.
Tale fatto lascia vedere come un corpo che venga percepito d' Energia:
m, se comovente, mentre di Energia: m dt/dtau (che rappresenta
proprio l'innesto dalla RR nella RG)
mostra come si possa supporre che il segnale di clock per la
contestualizzazione degli orologi abbia percorso uno spazio maggiore,
da cui l'attesa maggiore, come a simulare una espansione dello spazio
se vi e' una energia immessa nel corpo.
Cio' che posso percepire come un "rallentamento del tempo" quando
vengano confrontati 2 orologi posso parimenti considerarlo come
un'attesa piu' lunga dovuta ad un maggiore cammino percorso dal raggio/
beam di sincronizzazione.
Allora risulta comodo [da quanto detto] supporre, come dicevo, che un
elettrone possa accumulare energia semplicemente "espandendo lo spazio
che racchiude al suo interno"....
Ohibo' , ma questa e' Relativita' Generale:
Cosa e' l'energia in questa ottica?
E' la simulazione di "una variazione di proprieta' metriche" quando lo
spazio e' raggiunto dal fotone.
Cerco allora quanto vale la dimensione nascosta di un corpo.... o
meglio:
la "dimensione esterna in contrapposizione a quella interna"........
Received on Tue Mar 27 2007 - 09:39:38 CEST
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