Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Sulle alte energie non mi pronuncio, non intendendomene abbastanza.
> Sulla fusione fredda, sono d'accordo che ci sia stato lavoro "sporco",
> soprattutto da parte di F&P. Che infatti hanno avuto la peggio. Come
> questo convalidi le tesi di Feyerabend mi risulta misterioso.
Ciao,
il mistero in cui ti sei imbattuto � solo apparente: � pratica
dimostrata da esemplari casi storici che l'interpretazione o
manipolazione dei dati sperimentali viene fatta per favorire la teoria
preferita dallo scienziato. Quanto spesso questo avvenga, per il momento
ci pu� non interessare; � di interesse per� sapere che avviene. A
Eddington and� bene, a Fleishmann e Pons (per ora) male (sebbene sia
necessario ammettere che non tutti gli aspetti oscuri di un'eventuale
fusione a basse temperature sono stati chiariti). Questo dimostra che
nella raccolta, o divulgazione o interpretazione (o in pi� di una di
queste fasi) delle evidenze sperimentali non si � seguito il metodo, e
siccome non seguire il metodo ha portato o affrettato rivoluzioni
scientifiche di capitale importanza, la posizione "contro il metodo",
che d� il titolo all'opera di Feyerabend, ne esce convalidata.
> Peccato che quella che tu consideri "l'interpretazione di un traduttore"
> fosse invece l'interpretazione largamente piu' diffusa, direi dominante.
Invece le posizioni dominanti possano essere messe in discussione ed
eventualmente anche demolite. Il largo interesse ottenuto da Feyerabend
proprio all'interno della comunit� scientifica (in qualsiasi ambiente
scientifico mi ritrovi, tutti conoscono Feyerabend) � una dimostrazione
di come le sue tesi siano degne di essere discusse.
> F. ovviamente ha tutto il diritto di non essere d'accordo con essa, ma
> in tal caso ha il *dovere* di argomentare in favore della propria.
Quasi la met� di "Contro il metodo" � dedicato proprio a soddisfare il
*dovere* da te invocato. Ulteriori interventi sono stati fatti dopo la
pubblicazione del libro.
> Presentandola invece come dato di fatto, F. commette due sbagli: primo,
> da' a intendere che la sua interpretazione sia ovvia e scontata quando
> invece non lo e' (e questo e' disonesto; ma non e' il solo punto in cui
> lo fa, vedi piu' sotto); secondo, toglie qualunque valore alla propria,
> visto che un'affermazione non dimostrata si assume falsa. Percio' e'
> corretto dire che il traduttore confuta F.
Non lo � in quanto la tua premessa � errata: l'"interpretazione" di
Feyerabend si basa sul riportare testualmente scritti e riproduzioni di
mappe di Galileo. Fatto questo, tutto pu� essere visto come
interpretazione, ma certamente Feyerabend, lungi dal volerla far passare
come ovvia, l'ha argomentata molto a lungo.
> Che la ricostruzione di Galileo fatta da F. faccia acqua non lo scopro
> certo io: le critiche non sono certo mancate. Per dartene una che
> probabilmente non conosci ancora, ti fornisco questo link:
>
> http://tinyurl.com/yt869f
Se non ci fossero critiche fondate Feyerabend sarebbe il portatore della
Verit�, e questo va certamente al di l� delle pretese sue e di chiunque
altro si tenga alla larga dai dogmi. Per inciso, ero al corrente della
critica di Elio Fabri (ed altre simili). Nota bene che io sostengo che
il progresso scientifico sia stato essenzialmente coerente con la
descrizione di Feyerabend in "Contro il metodo" prima che gli interessi
economici diventassero pi� essenziali; non sostengo che "Contro il
metodo" sia esente da difetti. Sostengo per� che questi difetti non
inficiano la validit� della descrizione del progresso scientifico.
>> Il merito di Feyerabend, secondo me, va anche un po' oltre, ed �
>> quello di aver strenuamente difeso l'autonomia dei miti scientifici
>
> Sfortunatamente questa difesa lo portava a difendere l'astrologia (!), a
> sostenere che la Fisica era una scienza di "notevole insuccesso" (!!) e
> che era meglio la botanica. Personalmente se una epistemologia porta a
> questi risultati non posso che concludere che si tratta di una
> epistemologia in bancarotta.
Come mai? Discutiamone, se vuoi. Io adoro la fisica (o almeno alcune sue
parti, se poi un giorno dovessero piacermi di pi� stringhe e brane
sarebbe un bel passo avanti :-) ), e nonostante questo sono pronto ad
ammettere la possibilit� che sia una scienza di notevole insuccesso, ma
prima mi serve sapere la definizione di insuccesso nel contesto specifico.
La difesa dell'astrologia nei confronti dei miti scientifici �
fondamentale quando i miti scientifici pretendono di sopprimere tutti
gli altri; il discorso � reciproco, � intollerabile (ad esempio) che i
miti religiosi abbiano la pretesa di sopprimere i miti scientifici. Ma
non possiamo difendere i miti scientifici se prima non evitiamo di
proclamare il diritto della supremazia della scienza su tutta l'attivit�
umana; li possiamo preferire, e possiamo anche argomentare sul perch�
per noi essi sono preferibili ad altri miti, e possiamo anche rifiutare
categoricamente l'ingerenza indebita di miti diversi da quelli della
scienza sulla scienza. Un esempio tratto sempre da "Contro il metodo",
in cui i miti scientifici hanno tentato di sopprimere una pratica
(l'agopuntura) che solo negli anni 80 o 90 � stata riconosciuta
"efficace" dall'establishment scientifico, � ancora pi� significativo.
Se non ricordo male, in Cina dovette intervenire di forza il governo
comunista per imporre il ripristino dell'agopuntura (la cui soppressione
stava causando notevoli problemi sanitari).
Inoltre, che la botanica possa essere meglio della fisica, penso che sia
un punto di vista condiviso almeno da numerosi botanici.
Ma supponiamo pure che Feyerabend, per assurdo, e con tutto il rispetto
per una persona che non pu� pi� replicare, avesse compiuto atti assurdi,
o per esempio avesse difeso sul piano teorico la pratica del camminare
sulle braccia a testa in gi�. "Contro il metodo" avrebbe forse perso
valore? "Contro il metodo", nell'essenza, � esattamente la difesa della
scienza da qualsiasi ingerenza di qualsiasi metodo cosiddetto
scientifico. E' una difesa che prende la basi da una analisi, non da
postulati di natura regolamentare. Non prescrive alcuna regola, ma
constata che le regole dettate dal metodo non sono state rispettate e
per ragioni utili alla scienza. E' una demolizione di buona parte
dell'epistemologia, e almeno su questo vedo che tu e Feyerabend vi
trovate in totale accordo: buona parte dell'epistemologia � perniciosa
per la scienza.
> semplificazioni semplicistiche, ti invito a leggere il suo The Black
> Body Problem, una ricostruzione delle fasi iniziali della rivoluzione
> quantistica. E' una lettura interessante, in quanto potrebbe essere
> stata scritta da uno storico positivista-internista intransigente e di
> fatto confuta alcune delle tesi espresse dallo stesso Kuhn nella
> Structure (che, bada bene, era stata pubblicata una quindicina d'anni
> *prima*).
Grazie dell'ottimo consiglio, l'ho letto ma penso proprio che sia ora di
rileggerlo. Forse mi piaceva di pi� il Kuhn di 15 anni prima. :-)
> Ho letto tempo fa un lavoro sull'argomento (forse di Pinch & Collins, un
> duo di cui non cessa di sorprendermi la tendenziosita' ed
> approssimazione nel trattare la storia della scienza - ma questo e' un
> altro discorso) e non sono affatto convinto che sia possibile rubricarlo
> sotto la voce "truffa".
Dalla manipolazione si passa alla truffa quando il risultato della
manipolazione � un vantaggio in termini di prestigio e/o economici per
il manipolatore (ed Eddington benefici� di entrambi in parte anche
grazie agli eventi del 1919). Per tutta una serie di dati storici (v.
mio messaggio a Cocciaro per riferimenti) mi sono formato questa
convinzione. Ci� non toglie che ogni posizione storica debba essere
rivista se emergono nuovi dati.
> Non ho modo di effettuare un'analisi del caso
> specifico, ma una cosa del genere e' stata fatta per casi altrettanto se
> non piu' celebri, mostrando come ci fossero ottime ragioni di tipo
> "biecamente razionalista" per scartare i dati. Vedi p.es. il caso della
> misura di Millikan della carica dell'elettrone, come studiata da Allan
> Franklin in The Neglect of Experiment.
Per il resto, vedi il mio post in questo stesso thread in risposta a
Cocciaro (non ho comunque letto niente di Pinch & Collins). Se poi un
giorno ti dovesse capitare di trovare elementi che sostengono l'onest�
di Eddington, sarei interessato a conoscerli (sempre che tu abbia tempo
e voglia di comunicarmeli, ovviamente).
> Puoi dire questo perche' hai un senso storico distorto: selezioni
> inconsapevolmente le "truffe" (notare le virgolette) che hanno avuto
> successo, ma trascuri quelle che sono state puri disastri,
Assolutamente no, e guarda che il primo a citare Fleishmann e Pons sono
stato proprio io. Prima di accusarmi di avere un senso storico distorto
e addirittura di selezionare le truffe di successo (con o senza
virgolette), ti prego di verificare i miei messaggi.
> e che sono
> probabilmente molte di piu'. Hai mai sentito parlare p.es. di Jan
> Hendrik Schon, per esempio? E' un caso recente e ben noto.
Naturalmente; per alcuni motivi non posso fare commenti (per ora) sul caso.
> Kuhn e gli altri si riferivano alla deduzione della teoria come schema
> concettuale. Ragione o torto che abbiano, non ha rilevanza sulla
> necessita' di derivare la fenomenologia della vecchia dalla nuova (con
> le dovute cautele), che e' quello che sostengo. Quello che scrivi qui e
> nell'immediato seguito e' quindi irrilevante.
Puoi definirlo come vuoi, fermo restando che io spendo il mio tempo come
te a partecipare ad una discussione che ritengo di interesse, e quindi
sarebbe pi� corretto leggere (di nuovo il problema suddetto) prima di
definire qualcosa irrilevante.
Mi riferisco esattamente al problema della fenomenologia, per la quale
ho fatto sia un esempio molto preciso, sia ho citato nello specifico
Kuhn oltre che Feyerabend e Lakatos, perch� proprio in Kuhn si mostra
per casi numerosi e in maniera convincente (oltre che affascinante) come
lo spostamento di paradigma provochi uno spostamento della fenomenologia
che viene ritenuta di interesse, e che nel momento di shift di
paradigma, pu� succedere (ed � successo!) che non tutta la vecchia
fenomenologia possa essere spiegata con il nuovo paradigma. Lo sar� solo
con decenni (o pi�) di affinamento della nuova (o delle nuove) teoria/e.
In verit� Feyerabend mostra casi analoghi, ed enfatizza anche il
problema dell'interpretazione diversa della vecchia fenomenologia dopo
l'abbandono di una teoria.
Comunque, sono certo che la tua sia stata una banale distrazione o un
problema tecnico (come se tu avessi saltato un paio di miei messaggi)
che capita a tutti, me compreso.
> Stai facendo una tremenda confusione.
[...]
> Comunque mi aspettavo una tua risposta di questo tenore. Ho gia' visto
> molte volte persone che pur di non ammettere la stupidaggine di
> un'affermazione si arrampicano sui vetri
[...]
Vedi gli inviti di cui sopra.
Ciao,
Paolo
Received on Wed Mar 21 2007 - 19:04:32 CET