Re: Etere

From: Enzo Franchini <vincenzo.franchini_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 21 Mar 2007 21:17:48 +0100

"Valter Moretti" ha scritto
> Ecco un esempio, lo devo ammettere abbastanza polemico da parte mia,
> tratto sempre da Wikipedia:
>
> "Due anni prima, il 15 marzo 1990 il cardinale Joseph Ratzinger, poi
> eletto Papa con il nome Benedetto XVI, cit�, nella citt� di Parma, a
> proposito della crisi della fede nella scienza, un giudizio sintetico
> di P. Feyerabend : �La Chiesa dell'epoca di Galileo si attenne alla
> ragione pi� che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le
> conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua
> sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di
> opportunit� politica se ne pu� legittimare la revisione"
>
> Ciao, Valter

Reputo quantomeno azzardato giudicare un operato politico attraverso
l'ottica scientifica.
La Chiesa sapeva perfettamente che Galileo aveva ragione: aveva fior di
astronomi e matematici alle sue dirette dipendenze e solo pochi decenni
prima aveva riformato il calendario con una precisione tale che lo reputiamo
valido ancora oggi, seppur perfettibile. E una prova sia il fatto che gli
offr� la scappatoia per vivere invece che finire sul rogo. Se non ricordo
male non lo obblig� neppure a pronunciare personalmente il documento
dell'abiura.
La messa all'indice dei dialoghi giunse solo anni dopo la morte del
cardinale Bellarmino, che sempre mostr� interesse alle teorie scientifiche
in genere: lui in vita, Galileo pot� godere, in un certo senso, della sua
protezione. Per non parlare dei lunghi dialoghi privati che Galileo ebbe con
il papa Urbano VIII, interessato alla teoria copernicana, che apposta chiam�
a Roma lo scienziato. E, se non erro nel ricordo, fu proprio lui a suggerire
a Galileo di utilizzare la scappatoia della "ipotesi" matematica nel parlare
delle sue idee (o forse Bellarmino). Urbano VIII gli chiese esplicitamente
di attendere il suo imprimatur prima di dare alle stampe i Dialoghi:
Galileo, da 'toscanaccio' qual era, se ne...sbatt� i santissimi:-) Oggi
inorridiamo, ma allora era la regola.
In pi�, scientificamente parlando, non aveva grandi argomenti di
dimostrazione: forse timoroso della sua vecchiaia e del suo stato precario
di salute temette che qualcuno gli soffiasse le scoperte e non aspett� le
conferme della comunit� scientifica. Oggi � facile, con i calcolatori,
dimostrare che Galileo aveva annotato le vere posizioni dei satelliti
gioviani. Ma lui come poteva dimostrarlo, in quei tempi?
Erano anni tempestosi, politicamente parlando, e l'analfabetismo raggiungeva
vette superiori al 90%: ammettere che le Sacre Scritture avessero torto
avrebbe minato, nel "popolino", le fondamenta stesse della religione
cattolica.
Non fece bene la Chiesa, certo: ma fece l'unica cosa politicamente
accettabile in presenza di labili prove.

E.F.
(non credente)
Received on Wed Mar 21 2007 - 21:17:48 CET

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