Ciao,
non quoto ovviamente le parti su cui ci troviamo d'accordo.
Elio Pandolfini ha scritto:
>> Anche il Modello Standard, per calarci nella nostra situazione e quindi
>> privarci del vantaggio della prospettiva storica che invece abbiamo nei
>> riguardi delle teorie che necessitano dell'esistenza dell'etere
>> luminifero, potrebbe barcollare se continuassero a passare decenni senza
>> che si possa osservare il bosone di Higgs. Quand'anche passassero
>> secoli, nessun ragionamento teorico, logico o matematico ecc., ci
>> autorizzerebbe per� a postularne la non esistenza. Avremmo pieno
>> diritto, ma solo valutando le evidenze sperimentali (e magari con uno
>> spostamento di paradigma rispetto al Modello Standard) a riconoscere che
>> la sua esistenza non � necessaria.
>
> Permettimi di dissentire. Se una particella non si ossrva questa non
> esiste.
Ribadisco il mio punto di vista che mi sembra pacifico considerando che
bosone di Higgs e gravitone non sono stati osservati, e nonostante ci�
abbiamo dei modelli che, facendo altre predizioni in accordo con le
evidenze che abbiamo, non vengono abbandonati. A rigore, una evidenza
definitiva con la quale "giocarsi tutto" non ce l'abbiamo nemmeno per i
buchi neri. Come dimostrano efficacemente, fra gli altri, Kuhn,
Feyerabend e Lakatos (da presupposti diversi, ma in questa conclusione
concordano), NESSUNA teoria fisica � esente da anomalie. Seguendo
scrupolosamente il falsificazionismo alla Popper che mi sembra tu
proponga, si dimostra facilmente che l'intero progresso scientifico
sarebbe completamente bloccato. Invece il Modello Standard � rimasto
valido (o per lo meno � stato accettato dalla maggioranza delle scuole
della comunit� scientifica mondiale) come minimo per 35 anni nonostante
le anomalie. Un significativo passo avanti probabilmente lo avremo
quando sar� pronto il Large Hadron Collider, ma nel frattempo il modello
non � mai stato abbandonato "solo" perch� non abbiamo rivelato il bosone
di Higgs.
> Nel caso particolare del Modello Standard la non esistenza
> dell'Higgs avrebbe conseguenze piuttosto serie che porterebbero a
> modificare la teoria stessa e dunque, qualora tale nuovo meccanismo di
> generazione di massa si provasse vero, dovremmo escludere l'esistenza
> dell'Higgs. Cosi' funziona l'evoluzione della fisica.
Non proprio, io ritengo, dopo centinaia di casi storici, che la fisica
si evolva essenzialmente come viene descritto in "Contro il metodo" di
Paul K. Feyerabend, con opportuni correttivi da apportare negli ultimi
30 anni durante i quali cui le motivazioni economiche sono aumentate e
il costo degli esperimenti (almeno per la fisica delle particelle) ha
raggiunto livelli mai toccati prima nella storia (in questo senso la
fisica ha cominciato a seguire, talvolta, evoluzioni e metodi che
ricordano l'economia). Inoltre, prima di arrivare ad un cambio di
paradigma, storicamente (anche nel caso dell'etere) si � sempre tentato
di salvare tutto il salvabile con l'introduzione di ipotesi ad hoc e con
una interpretazione diversa delle evidenze sperimentali.
>> In primo luogo, "l'interpretazione della funzione d'onda" non � univoca.
>
> Mi dispiace ma questo e' sbagliato. L'interpretazione della meccanica
> quantistica non e' univoca ma il fatto che con la funzione d'onda si
> facciano calcoli di probabilita' direi che e' fuori discussione (vd. Max
> Born premio Nobel proprio per questo).
Non ti dispiacere, non ci sono problemi, mica escludo a priori che io mi
possa sbagliare. Tuttavia sono convinto che il fatto che "con la
funzione d'onda ci si facciano calcoli di probabilit�" non implica in
alcun modo che l'interpretazione (del significato) della funzione d'onda
sia univoca.
Per una pragmatica e semplice dimostrazione di quanto sostengo, vogliamo
vedere che ruolo ha la funzione d'onda secondo Bohr, secondo Bohm e
secondo i sostenitori della Many Worlds? O vogliamo anche vedere le
differenze addirittura all'interno della stessa scuola di Copenhagen? In
generale, non c'� accordo nemmeno sul postulato del collasso; non c'�
accordo nemmeno ad un livello pi� fondamentale ancora: che la funzione
d'onda sia uno strumento matematico o un'entit� fisica reale.
> Da quando c'e' la fisica una teoria meno fondamentale e' sempre derivata
> da una piu' fondamentale. Se pretendo che la meccanica dei fluidi sia piu'
> fondamentale della meccanica quantistica l'una deve derivare dall'altra.
Si tratta di un falso storico clamoroso, particolarmente in voga
nell'immediato dopoguerra e sostenuto da alcuni fondamentalisti del
razionalismo come conditio sine qua non del progresso scientifico.
Penso che ormai il "progresso per accumulazione" non sia acriticamente
accettato nemmeno negli ambienti pi� retrogradi della comunit�
scientifica. Che senso ha quello che chiedi? Come derivare dalla
meccanica newtoniana la teoria aristotelica? Come calcolare il peso
specifico del flogisto? Come derivare gli epicicli di tolemaica memoria
da Copernico? Come calcolare la velocit� della Terra rispetto allo
spazio assoluto? Come derivare il principio di indeterminazione di
Heisenberg dalla relativit�? Come derivare dai postulati della meccanica
quantistica una teoria della gravitazione quantistica che includa la
relativit� generale come caso particolare? Ti chiedo di analizzare
seriamente queste domande calandoti nella realt� storica di ogni
periodo. Solo dopo una rivoluzione intesa come cambio di paradigma, le
domande non hanno pi� senso, e non si pretende che la nuova teoria
fornisca una risposta. Ci� diventa ancora pi� evidente nel caso di
teorie incommensurabili.
Io ritengo che gli spostamenti di paradigma, di volta in volta, possano
o non possano portare a derivare teorie precedenti da teorie nuove,
possano o non possano includere modelli precedenti come casi particolari
di quelli nuovi, e ritengo anche che la comunit� scientifica non debba
essere legata da questi criteri durante qualsivoglia studio di anomalie
o addirittura in fase di rivoluzione, come invece vorrebbero molti
filosofi della scienza che non sono scienziati (guarda caso, proprio
Kuhn e Feyerabend, prima di essere storici e filofosi della scienza,
erano anche fisici capacissimi).
> Ma mentre la teoria di Newton ha un solido supporto sperimentale e deriva
> dalla relativita' generale, una teoria dell'etere pretesa come teoria
> fondante della materia con tanto di equazioni della meccanica dei fluidi
> non sta ne' in cielo ne' in terra.
Beh, io parlavo della teoria dell'etere luminifero abbandonata dopo il
1905, quella sostenuta da tutto l'establishment scientifico di allora.
Se ci riferiamo alla teoria che intendo io, ti sembra che non stia n� in
cielo n� in terra perch� non ti stai astraendo dal contesto storico in
cui viviamo. Lord Kelvin, Lorentz, Helmoltz e tutta la maggioranza della
comunit� scientifica (che non era costituita certo da fisici/matematici
da strapazzo!) credevano con tale fiducia nell'esistenza dell'etere da
affermare, ancora nel 1903, che "l'esperimento di Michelson-Morley [nota
bene, di ben 15 anni prima!] � l'unica insignificante nube nel cielo
splendente e sereno della teoria dell'etere". Galileo Ferraris
affermava, nel 1895 se non erro, citato da Majorana, "Stiamo per toccare
con mano l'etere". E bada bene che non li sto criticando: si
comportavano correttamente perch� nessuna teoria � esente da anomalie;
inoltre la teoria dell'etere faceva predizioni in accordo con le
evidenze sperimentali su fenomeni di polarizzazione, propagazione del
campo elettromagnetico e altro ancora.
Ciao,
Paolo
Received on Wed Mar 14 2007 - 16:37:02 CET
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