"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
news:4fd4a57a$0$1374$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> "Paolo Russo" ha scritto nel messaggio news:jqqus3$9ic$1_at_dont-email.me...
>> Pertanto, finche' ti limiti a ricordare a tutti che la sincro e` una
>> convenzione, per me non fai che dire un'ovvieta`, perche' ogni
>> definizione in fisica e` una convenzione; tuttavia, l'insistenza con cui
>> ricordi a tutti a ogni pie' sospinto questa specifica ovvieta` e non
>> altre implica che tu ci veda un significato fisico particolare
> Ho esposto le mie idee a proposito piu' volte in passato e normalmente
> evito di riproporle all'infinito.
Idee sbagliate che nessuno sui NG ha condiviso e che tanti hanno contestato,
perlopiu' personali e confuse re-interpretazioni di quanto altri hanno
scritto, retoricamente mescolate, con zero significato fisico. Probabilmente
fra qualche mese citerai anche Paolo Russo fra i sostenitori della tua
"vision"...
> Da tempo intervengo sull'argomento quasi esclusivamente a correggere
> stravolgimenti del mio pensiero che Fatal_Error ripropone con una cadenza
> imbarazzante. L'ho invitato a non citarmi, ma sembra che non ci riesca.
> Nell'ipotesi che proprio volesse citarmi l'ho invitato ad aggiungere che
> io ho piu' volte fatto presente che le ricostruzioni che lui fa del mio
> pensiero sono spesso, nella migliore delle ipotesi, imprecise (piu' spesso
> sono chiari stravolgimenti), ma Fatal_Error ha deciso di non accogliere
> nemmeno questo invito.
E ci credo bene, mi hai fatto persino litigare con Elio con la tua retorica
antiscientifica! Io cito e commento quello che scrivi proprio per far capire
a chi legge il modo in cui *tu* operi per *stravolgere* il pensiero di
grandi fisici del passato, a favore di una teoria tachionica che fa acqua da
tutte le parti. Un esempio clamoroso lo troviamo proprio nel post che hai
citato:
http://groups.google.com/group/free.it.scienza.fisica/msg/6bb09d1372c409d6?hl=it
Prima citi Einstein:
"Che la luce richieda lo stesso tempo tanto per compiere il percorso A->M
quanto per compiere il percorso B->M, non e' nella realta' ne' una
supposizione ne' un'ipotesi circa la natura fisica della luce, bensi' una
convenzione che io posso fare a mio arbitrio al fine di giungere a una
definizione di simultaneita'" (Relativita', esposizione divulgativa, la
prima edizione e' del 1917).
Chiarissimo, chi potrebbe non concordare (attenzione che parliamo di
divulgazione)? E' una convenzione che puo' fare a suo arbitrio proprio
perche' e' ***l'unica*** (al fine di, per arrivare a) che porta ad una
definizione di simultaneita' avente significato fisico e riscontro
sperimentale, quindi manco e' necessario supporre, avere riscontri
sperimentali specifici o fare ipotesi fisiche! Non certo "convenzione alla
membro di segugio" o "una delle tante convenzioni equivalenti", cosa
dimostrata non solo dal fatto che lo avrebbe detto chiaro, ma che MAI in
seguito Einstein formula un'altra "convenzione a suo arbitrio" e MAI
presenta un solo esempio di sincro con c.andata <> c.ritorno! Vediamo lo
stravolgimento di Cocciaro:
"Einstein dice che il "tempo di sistema" lo definisce convenzionalmente, a
suo *arbitrio* (quale maggiore discesa dall'olimpo si potrebbe immagine se
non questa arbitrarieta'?),"
Con mossa furtiva, sposta l'attenzione da "Che la luce richieda lo stesso
tempo tanto per compiere il percorso A->M quanto per compiere il percorso
B->M" al "tempo di sistema", ovvero inferisce che essendo stata assunta
c.andata <> c.ritorno, il tempo di sistema sia definito "convenzionalmente a
suo arbitrio", ovvero alla "membro di segugio" fra infiniti "tempi di
sistema" di pari significato fisico.
"non lo definisce in base alla "natura fisica della luce", ma poi, nel 1907,
proprio a questo "tempo di sistema" da' un'importanza tale da stabilire
sulla sua base se due eventi possono o meno essere connettibili causalmente.
"
Ma guarda cosa combina questo Einstein! Prima sceglie a casaccio una fra le
infinite ipotesi equivalenti e poi gli da' un'importanza fondamentale! Forse
perche' in cuor suo riteneva fosse ***l'unica*** che portava ad una
definizione di simultaneita' avente significato fisico e riscontro
sperimentale come dice Fatal_Error? Ma noooo, quello e' uno che non capisce
(come non capiva Einstein? :-), sentiamo cosa ne pensa Cocciaro:
"Il "tempo di sistema", dopo essere sceso nel 1905, torna nell'olimpo nel
1907 e da lassu' da' prescrizioni addirittura al concetto di causalita'
(quello si' che, a mio avviso, deve stare nell'olimpo, o, almeno, nessuno lo
ha mai fatto scendere)."
Ma questo Einstein, che pasticci!! Prima lo fa scendere dall'olimpo, due
anni dopo lo fa risalire nell'olimpo, e manco se ne accorge! Meno male che
Cocciaro ha capito tutto, altrimenti, dopo oltre un secolo, continueremmo ad
usare la sincro standard, ignari di tanto errore... Ma come, chi e' che ha
osato pensare che e' quello che facciamo?
:-)
> E' per questo che mi vedo costretto ogni tanto a correggere qualche
> ricostruzione fantasiosa di Fatal_Error. Direi che questo sia il
> principale motivo per il quale posso dare l'impressione di ricordare la
> specifica ovvieta' "ad ogni pie' sospinto".
>
> Ad ogni modo, passando alla sostanza,
>
>> tuttavia, l'insistenza con cui ricordi a tutti a ogni pie' sospinto
>> questa specifica ovvieta` e non altre implica che tu ci veda un
>> significato fisico particolare, che io invece non vedo per il motivo
>> citato da Fatal_Error: perche' si possono creare infinite varianti
>> inutilmente complicate di praticamente qualsiasi cosa, non solo della
>> sincro.
>
> Assolutamente no, non ci vedo alcun significato specifico particolare.
>
> Una parte non trascurabile del dibattito sulla convenzionalita' della
> simultaneita' riguarda proprio la ovvieta' o meno della tesi (e, come
> corollario, ci si potrebbe vedere la tua considerazione: "Essendo ovvio,
> perche' insistere sulla convenzionalita' della sincronizzazione e non su
> altre convenzionalita'?).
> Su questo tema specifico la mia personale posizione non credo proprio che
> sia maggioritaria, anzi, non l'ho proprio mai letta in alcun lavoro
> pubblicato. Normalmente un convenzionalista risponde: "Di non ovvio c'e'
> che ..." (vedi ad esempio Rynasiewicz, R., 2012. Simultaneity, Convention,
> and Gauge Freedom http://philsci-archive.pitt.edu/9047/ ).
> Personalmente ritengo che si debba rispondere che la tesi e' ovvia e che
> l'unico motivo per il quale ha senso sottolinearla e' che ancora oggi in
> letteratura sono presenti diversi lavori che si basano *pesantemente*
> sulla negazione dell'ovvieta' suddetta.
> E' ovvio che il valore numerico della coordinata x e' convenzionale, non
> serve ricordarlo, e nessuno ottiene tesi basate sul semplice fatto
> convenzionale che la differenza Dx<0.
> E' ovvio che il valore numerico della differenza Dt e' convenzionale,
> eppure serve ricordarlo perche' ancora oggi c'e' chi ottiene tesi
> basandole sul semplice fatto convenzionale che Dt<0.
> Ho sviluppato l'argomento qua
> http://groups.google.com/group/free.it.scienza.fisica/msg/6bb09d1372c409d6?hl=it
>
>
> Infine, sulle "infinite varianti inutilmente complicate".
> Rispondo con un esempio.
> La *descrizione* del moto di caduta di un grave sarebbe inutilmente
> complicata qualora non mettessimo un asse (ad esempio l'asse z) parallelo
> alla forza di gravita' e gli altri due in maniera tale da far si' che la
> velocita' iniziale abbia componente nulla lungo uno degli altri due assi.
> La "semplicita'" che deriva da un'opportuna scelta degli assi viene
> chiamata da Reichenbach "semplicita' descrittiva". Viene contrapposta alla
> "semplicita' induttiva". Solo quest'ultima ha valore scientifico. In
> sostanza, Occam ci dice di scegliere il modello della gravitazione di
> Newton piuttosto che il modello a n epicicli, non ci dice (ovviamente)
> nulla su come piazzare gli assi.
> La maggiore semplicita' che si ha con la sincronizzazione standard e' una
> semplicita' descrittiva, cioe' una semplicita' priva di valore
> scientifico.
>
>> Ciao
>> Paolo Russo
>
> Ciao,
> --
> Bruno Cocciaro
> --- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
> --- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
> --- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Jun 11 2012 - 00:27:50 CEST