Re: Il bastone passa o non passa

From: <luxifero_at_gmail.com>
Date: 16 Feb 2007 05:54:34 -0800

On 16 Feb, 10:38, "Valter Moretti" <vmoret..._at_hotmail.com> wrote:
> On Feb 16, 9:08 am, "luxif..._at_gmail.com" <luxif..._at_gmail.com> wrote:
>
> > Questi problemi mi bloccano il cervello. Appartengono a un modo di
> > insegnare la relativita' vetusto e dell'altro secolo e servono solo a
> > confondere le idee.
>
> Ciao, perch� dici queste cose? Secondo me invece sono problemi utili
> dal punto di vista fisico (non matematico), per capire il significato
> di cose come "contemporaneit�", "lunghezza propria" ecc... Un
> approccio moderno che evita queste discussioni quale sarebbe secondo
> te?

Io la relativita' l'ho studiata sui libri di Feynman e sulle dispense
di Elio Fabri. Nessuno dei due insisteva su questi paradossi per
fortuna. Non dico che siano del tutto inutili ma li ritengo "pippe
mentali" da esaminare solo dopo aver appreso i concetti fondamentali:
tempo proprio, massa invariante: quelli che servono e si usano.

Inoltre ho una certa avversione a certi tipi di esercizi che danno
l'idea che la fisica sia fatta appunto da "pippe mentali". Lo stesso
esercizio, nel senso di conti e concetti, lo si puo' proporre in
maniera piu' accattivante e realistica: bastoni che viaggiano alla
velocita' della luce e attraversano finestre, ma per favore... Siamo
nel mondo dei satelliti, delle particelle elementari... Che ne dite di
un cavallo relativistico? :-)

Purtroppo le dispense di Fabri (per la precisione un libro rivolto
agli insegnanti) di cui parlo non so se si trovano in formato
elettronico; se no spero che il geniale vecchietto ;-) le renda
disponibili. Comunque Fabri se non erro si ispira alla grande scuola
di Wheeler che negli anni 60 ha rivoluzionato il modo di insegnare la
relativita'.

Un esempio? In rete si trovano le lezioni di Kip Thorne
http://www.its.caltech.edu/~kip/scripts/courses.html : Applications of
Classical Physics. Uau che corso! Non mi vengono in mente bastoni e
carote nelle lezioni di Thorne... Nota bene che Thorne da vero fisico
non fa nessuno sconto al formalismo, ma lo introduce quando serve.
Senza rendersene conto lo studente impara ad usare la geometria
differenziale, senza MAI avere la sensazione di leggere un libro di
matematica anzich� di fisica.
Received on Fri Feb 16 2007 - 14:54:34 CET

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