Re: La relatività di Rovelli

From: Fatal_Error <fatal_error_at_nospam.it>
Date: Thu, 21 Jun 2012 23:52:37 +0200

"Paolo Russo" <paolrus_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:jrvmhv$3ot$1_at_dont-email.me...
> [Fatal_Error:]
>>> Esatto. Mi ostinero` a chiamare tempo il parametro che usi
>>> finche' ti ostinerai a usare un parametro che ricade in pieno
>>> nella definizione di "tempo".
>> Definizione di tempo di Paolo Russo: il tempo e' la variazione
>> irreversibile di entropia di un corpo caldo che irraggia nel vuoto
>> lontano da masse,
>
> No, questa e` semmai la definizione che Fatal_Error dichiara
> di usare, ma quella che usa davvero nella pratica e` quella
> di tempo, come ha brillantemente dimostrato nell'impostazione
> del problemino di gravitazione che gli avevo posto.
Io in quel problemino ho usato *esclusivamente* la variazione irreversibile
di entropia di un corpo caldo che irraggia nel vuoto lontano da masse, su
questo non ci sono proprio dubbi di sorta! Quindi, se per te quello che ho
usato e' "tempo", stai definendo il "tempo" esattamente come ho riportato,
ed anche su questo non ci sono dubbi di sorta! "Quella che usa davvero nella
pratica" e' una frase che non ha senso fisico, visto che ho operativamente
definito il mio strumento e la grandezza che misura ed ho usato
esclusivamente questa grandezza nelle equazioni risolutive, il resto sono
solo parole senza traccia alcuna di dimostrazione o possibile dimostrazione,
come tu stesso hai affermato: "non ho idea di come dimostrarlo".

>>> Per "esistenza di un parametro temporale, specificabile per
>>> contemporaneita` di eventi", come un po' si puo` ancora
>>> evincere dal quotato, intendevo semplicemente: sei d'accordo
>>> che abbiano senso frasi come "l'evento 1 e` accaduto / accade
>>> / accadra` QUANDO e` accaduto / accade / accadra` l'evento
>>> 2"?
>> Mai vuoi fare fisica con i sinonimi? Se dici "quando", "mentre",
>> "intanto", allora usi il tempo? LOL
>
> Ovviamente no.
Ma e' quello che stai facendo! Io uso dT o dS e te l'ho ampiamente
dimostrato, tu dici che se parametrando ad una dT dS mi scappa la parola
"quando", allora ho per forza usato il tempo... Il problema e' opposto, sei
tu che usi la parola "quando" parametrando ad una dS, visto che tu in quanto
osservatore hai dS continua (sei un orologio entropico) come il fenomeno che
stai parametrando ed anche i tuoi "orologi" sono macchine termodinamiche con
dS continua! Quindi, se usi "quando" stai usando la dS come ho fatto io con
la palla di piombo, solo che non te ne accorgi, ed io te l'ho dimostrato
operativamente!

> In genere un travisamento cosi' totale del
> pensiero dell'interlocutore in una fase cosi' avanzata di una
> discussione indica o che e` passato troppo tempo e non ci si
> ricorda piu' nemmeno dei punti basilari
Io mi ricordo benissimo i punti che hai toccato, ma come ti ha detto anche
Marcofuics, potevi condensare tutti quei punti in uno solo: cosa misura
*operativamente* un orologio? La risposta che ti ho operativamente
dimostrato (e che se vuoi posso ridimostrarti) e' dS e solo dS, tutto il
resto ne consegue.

>> Non hai bisogno di nessun "quando", stai in ultimo trattando una
>> catena di causa->effetto che si propaga nello spazio macroscopico al
>> massimo a c, e la relativita' c'entra eccome, [...]
>
> Niente contemporaneita` insomma, con buona pace della sincro
> standard che in altre discussioni hai difeso a spada tratta.
Sono due cose diverse, ed ho chiarito benissimo in altri post, anche a
Cocciaro, che e' il tempo ad essere convenzionale (peggio, proprio
inesistente in quanto tale) tout court! Ma eravamo nell'ambito della RR ed
in questo ambito vale solamente la sincro standard, se usi la dS esci dalla
RR e molte cose cambiano nella teoria (pur a pari e nettamente migliori
previsioni), ma non il fatto che una causa si propaga nello spazio
macroscopico al massimo a c e che questa propagazione e' simmetrica
(isotropica), lo spazio non fa distinzioni fra andata e ritorno, ci vuole
una causa per creare un simile effetto.

> Questa e` la seconda volta che eludi una domanda
> semplicissima a cui si poteva rispondere con un semplice si'
> o no e che era la semplice conferma formale di un assenso che
> avevi gia` dato nella pratica (la calibrazione di un orologio
> usando una palla di piombo erano parole tue: se non puoi fare
> una cosa QUANDO ne vedi succedere un'altra non puoi calibrare
> proprio un tubo).
L'osservatore non e' neutro nella catena di causa->effetto, impara a
ragionare *senza* osservatore ("se non puoi fare", "ne vedi"...), ma con
eventi e strumenti che misurano, agiscono e registrano, altrimenti fai una
"fisica umanizzata" avente valore pari a zero... Esempio: se esistono due
orologi entropici A e B (palle di piombo con termometro), "sincronizzare"
significa inviare (automaticamente) ad una data temperatura di A un segnale
(causa, dS) da A a B che codifica la temperatura di A, segnale che viaggia
al massimo a c (puoi funzionare anche lo spettro di A misurato da B,
diversamente dal tempo la dS e' *intrinseca* ai sistemi), segnale che
interagisce con un ricevitore (dS, effetto), ricevitore che attiva un
dispositivo (dS, causa) che scalda la palla B (dS, effetto aumento di
entropia di B) sino alla temperatura che aveva A. Se vuoi una sincro tipo
RR, computi (computer, sempre automaticamente) la dT di A fra gli eventi
invio segnale (che viaggia a c) da A e ricezione segnale da B, in questo
modo hai "sincronizzato" gli orologi entropici in modo causale nel senso
della RR. In quel post che non hai letto, ho riformulato la RR con la dS
prevedendo gli effetti relativistici osservabili dovuti alla velocita', ma
usando la sola dS e la massa... Vedi il "tempo" da qualche parte?

> Non te la porro` per la terza volta.
Beh, non e' che mi disperero' per questo... :-)
Ma qualche domanda un pochino piu' "tecnica", proprio non ti viene?

 
Received on Thu Jun 21 2012 - 23:52:37 CEST

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