Re: Imprevedibilità

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 9 Feb 2007 00:56:15 -0800

On 5 Feb, 20:52, Elio Fabri <elio.fa..._at_tiscali.it> wrote:

> ivan ha scritto:
> > Intendo chiedere se la supposizione cambierebe qualcosa, perch�,
> > evidentemente se se le variabili "fini" che consentirebbero una
> > previsione sul comportamento, fossero scoperte, ci� cambierebbe molto.
>

> Debbo dire che questa frase finale non la capisco proprio.
> Ma tu l'hai riletta?

Una "variabile fine".....hmmm :)) forse nel senso di "elegante"?...
ok
In buona sostanza mi pare di interpretare la domanda come una sorta di
"imprevedibilita' dovuta ad una mancata comprensione in tutti i
dettagli" che coinvolgono l'evoluzione.
Percio' le <<variabili sono fini>> nel senso di possedere una leggera
capacita' di "perturbare" il comportamento dell'intero sistema quando
esse vengano modificate...? Oppure sono fini perche' "poco spesse,
difficilmente isolabili dal loro contesto"? Beh, anche se sono 2
diverse definizioni, nell'un modo o nell'altro d'essere considerate
esse bene o male riconducono ad una comune prospettiva....

Come ho scritto sopra questo si riflette nella abilita' (o meglio in-
abilita', poiche' e' di probabilita' che si parla) di raccogliere i
minimi dettagli di informazione al fine di "pittare" (dipingere) la
scena con il conseguente raffinamento di interpretazione (e quindi di
analisi del fenomeno e predizione della evoluzione).

Se del lancio di un dado diciamo che ha prob. 1/6 di mostrare il 6
allora vuol dire che tutta la catena (la sequenza) di eventi che sono
compresi tra il momento del lancio e l'arresto del dado (quindi
sostanzialmente tutti gli eventi che si susseguono durante il
"rotolamento" del dado a formare il fenomeno completo) li trattiamo
come una scatola nera, un unico blocco di evoluzione del sistema,
entro cui non spingiamo la nostra ispezione conoscitiva. Per noi il
rotolamento non ha alcuna regola, e' completamente oscurato, ricoperto
totalmente (come processo evoluzionistico dal suo inizio alla sua
fine) da una cortina opaca che non offre alcuna visibilita'.
Il lancio a questo punto e' davvero un punto singolare: un unico punto
singolare da cui si dipartono le varie linee di universo che
descrivono il "rotolamento" che termina in un altro punto.

Proprio in base a cio' stabiliamo l'equiprobabilita', dal fatto che il
lancio e' un punto e che "i rotolamenti" ci appaiono completamente
indistinguibili tra loro.

Ma se potessimo ispezionare meglio, sia il lancio che il rotolamento,
allora inevitabilmente dovremmo correggere sull'equiprobabilita' del
risultato del dado.... e magari vedere che il 6 (in base alla forma
del dado o del tavolo, o di quel particolare lancio con quelle precise
inclinazioni) e' leggermente piu' probabile.
Received on Fri Feb 09 2007 - 09:56:15 CET

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