Re: NEWTON e il primo principio

From: Tommaso Russo, Trieste <tommaso.russo_at_terra32.it>
Date: Fri, 5 Apr 2019 18:23:16 +0200

On 04/04/19 15:49, Giorgio Bibbiani wrote:
> Il 04/04/2019 14:13, Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
>> On 03/04/19 22:57, Luigi Fortunati wrote:
>>>
>>> Ebbene, il luogo in cui siamo (noi o le nostre attrezzature) è il
>>> Sistema di Riferimento: il laboratorio, l'autobus e la giostrina
>>> sono Sistemi di riferimento.
>>
>> No, non lo sono. Possono diventarlo, nel momento in cui definiamo un
>> sistema di coordinate (cartesiane, polari, cilindriche, oblique...)
>> con origine ed assi SOLIDALI con loro.
>
> Salvo errori, a me insegnarono a distinguere tra sistema
> di riferimento e sistema di coordinate:

Certo che sono distinti, in un riferimento puoi cambiare a volontà
sistema di coordinate (basta che il nuovo che scegli sia immobile
rispetto al precedente) e il riferimento rimane lo stesso.

> è idealmente possibile descrivere un moto (per semplicità
> di un p.m. di prova) relativamente a un dato riferimento
> anche senza definirvi un sistema coordinato, basta
> associare a ogni evento E lungo la linea di universo
> del p.m. un appropriato evento E' relativo al riferimento tale
> da identificare univocamente E,

Ma così, per predisporre un laboratorio, devi dotarlo di un numero
enorme di eventi futuri E', densi nella zona di spaziotempo in cui
effettuerai le misure... e come fai a descrivere la posizione degli E'?

> cioè ad es. se studio il moto
> di una boccia che striscia sulla sabbia nel riferimento della
> spiaggia posso associare a ogni evento lungo la linea di universo della
> boccia quello per cui la sabbia viene spostata dal
> passaggio della boccia (se ovviamente mi basta la precisione
> garantita da tale metodo di misura...).

Si, chiaro. La spiaggia "ricorda" le posizioni assunte dalla boccia
durante il suo moto, ossia la traiettoria. Ovviamente, se ti interessa
ricostruirne la linea universo per misurare anche velocità e
accelerazioni, dovrai associare a ogni punto della traccia anche una
timestamp dell'evento che l'ha generato (e già qua introduci una
coordinata...), e poi misurare distanze, p.es. di 3 punti consecutivi, e
angoli, fra due segmenti consecutivi. Cosa possibile anche in assenza di
coordinate.

Ma questo io non lo chiamerei "riferimento", piuttosto "preparazione"
(set up) per l'esecuzione di una determinata misura. Un riferimento
dovrebbe consentire l'esecuzione di molte altre misure, e in particolare
di determinare la posizione relativa al riferimento di eventi che
accadono *ovunque* nello spazio circostante, anche 20 metri sopra la
spiaggia, in mare, nello spazio. Un sistema di coordinate mi consente di
"prolungare" i riferimenti materiali del corpo rigido prescelto per
fissarlo, e non vedo altri modi per farlo.

Una altro requisito per i riferimenti è di consentire la descrizione di
uno stesso fenomeno fisico (insieme di eventi) in riferimenti diversi,
anche in moto fra loro. E anche per questo ritengo che un sistema di
coordinate sia necessario.

Ho riletto anche il passo di Elio Fabri dove scrive
"Un riferimento è un ambiente fisico: astrattamente, un corpo rigido, ma
in concreto un laboratorio, al quale si riferiscono tutte le operazioni
di misura.
Misure di posizioni, di tempi, ma anche tutte le altre che possano
occorre­re.
Il sistema di coordinate è un comodo ausilio matematico per individuare
le posizioni e per far calcoli; ma lo si può introdurre in più modi
nello stesso rif. fisico, e non è sempre necessario".

Però quello che scrive Elio, e sopratutto l'ultima frase, aveva delle
motivazioni didattiche ben precise (le espone qui:
<http://www.sagredo.eu/Q16/lez03.pdf> ): voleva evitare che
"riferimento" venisse confuso con UN PARTICOLARE sistema di coordinate ,
e credo che vada interpretato come "in alcuni casi particolari, per
effettuare alcune misure, se ne può addirittura fare a meno".

Non so quali casi avesse in mente Elio, forse banalmente misure di
distanze, angoli, aree, volumi, masse... Non credo pensasse alla
tracciatura di una boccia sulla sabbia :-)


Schematizzando:

  - un corpo rigido e un (qualunque) sistema di coordinate ad esso
solidale costituiscono certamente un (sistema di) riferimento.

  - un corpo rigido non associato a un sistema di coordinate può
costituire una "memoria" in grado di fissare le posizioni di *alcuni*
eventi per misure da farsi in un secondo tempo. Non lo chiamerei
"riferimento".

  - un sistema di coordinate NON associato a un corpo rigido, ma con
origine ed assi *fisicamente* individuabili, costituisce un riferimento
a tutti gli effetti. Esempio: il sistema di coordinate oblique con
origine nel centro di massa del sistema solare e assi che puntano verso
tre stelle fisse. E' il riferimento esteso più inerziale a nostra
disposizione, e nota che non è ancorato ad alcun corpo rigido, ma
nemmeno a un punto materiale: il centro di massa del sistema solare
spesso è esterno al Sole, e gli altri tre "punti di ancoraggio" sono tre
punti impropri, individuati da tre astri che vi appaiono davanti e che
resteranno là senza spostarsi apprezzabilmente per un tempo molto lungo.

Per cui, fra "corpo rigido" e "un (qualsiasi) sistema di coordinate", io
considero addirittura più caratterizzante, per un riferimento, il secondo.

ciao

-- 
TRu-TS
buon vento e cieli sereni
Received on Fri Apr 05 2019 - 18:23:16 CEST

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