NEWTON e il primo principio
Newton - Principii di filosofia naturale
Legge I
Ogni corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo e
uniforme a meno che non sia costretto a mutare tale stato da forze
impresse.
Se c'è la forza impressa, il corpo smette d'essere in quiete (o in moto
rettilineo e uniforme), altrimenti non smette (e persevera).
Per poter stabilire quale sia lo stato di quiete o di moto di un corpo,
lo dobbiamo OSSERVARE, non c'è altro modo per farlo.
Per osservare quel corpo dobbiamo esistere (cogito, ergo sum) e per
esistere dobbiamo essere in un luogo, un luogo qualsiasi, il nostro
laboratorio, l'autobus o la giostrina.
Ebbene, il luogo in cui siamo (noi o le nostre attrezzature) è il
Sistema di Riferimento: il laboratorio, l'autobus e la giostrina sono
Sistemi di riferimento.
Poi c'è da stabilire cosa siano le "forze impresse".
E' evidente che Newton definendole forze impresse, intendeva forze che
"agiscono" sul corpo.
Analizziamo la seguente situazione.
Ci siano due corpi A e B noti e conosciuti che sono in quiete tra loro,
ad esempio, sia il passeggero dell'autobus il corpo A e sia il
carrellino libero di muoversi, il corpo B.
Quando l'autobus viaggia a velocità costante su un rettilineo, è in
quiete con il passeggero e col carrellino a rotelle.
Ed è in moto rettilineo e uniforme rispetto al terreno.
Non c'è alcuna forza ORIZZONTALE "impressa" al carrellino, né al
passeggero e né all'autobus.
Poi l'autobus frena e la forza IMPRESSA c'è!
Noi sappiamo PER CERTO che c'è una forza IMPRESSA sull'autobus e sul
passeggero e, quindi, in base alla legge I (come la chiama Newton) il
"corpo" dell'autobus e il corpo del passeggero smettono entrambi
d'essere in quiete rispetto al carrellino e smettono d'essere in moto
rettilineo e uniforme rispetto al terreno.
E sappiamo anche PER CERTO che NESSUNA forza è IMPRESSA sul carrellino,
tant'è che esso (a differenza del passeggero) PERSEVERA col suo moto
rettilineo e uniforme rispetto al terreno, ESATTAMENTE com'era PRIMA
della frenata.
Nulla è cambiato per il carrellino a seguito della frenata, perché la
frenata (che è una "forza") agisce solo sull'autobus e sul passeggero e
NON sul carrellino.
SOLO quando sul carrellino s'abbatterà la parete anteriore
dell'autobus, risentirà anch'esso gli effetti della frenata.
Ma NON prima e qui sto parlando solo del PRIMA.
E allora, perché mai abbiamo bisogno di affermare che sul carrellino
LIBERO agisce una forza "apparente" che avrebbe effetti reali se sul
carrellino non è "impressa" alcuna forza e se il suo moto è rimasto
esattamente lo STESSO che lui e anche gli altri avevano PRIMA della
frenata?
Gli UNICI che sono stati "costretti a mutare il loro stato di quiete o
di moto rettilineo e uniforme", sono l'autobus e il passeggero, e NON
il carrellino!
Received on Wed Apr 03 2019 - 22:57:19 CEST
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