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From: ivan <19935invalid_at_mynewsgate.net>
Date: Wed, 31 Jan 2007 11:38:27 GMT

Figuriamoci un esperimento in cui un fascio di fotoni incide su un
filtro polarizzante. Il dato sperimentale potrebbe essere che ne passa
una frazione p.
Ora consideriamo un singolo fotone prima che abbia raggiunto il filtro.
Mi sembra logico che possiamo dire che lo stesso abia una probabilit�
p di passare.
Sto leggendo che molti fisici ( o filosofi? ) si pongono il problema
se tale ricorso alla probabilit� sia relativa alla mancata conoscenza
di informazioni che consentirebbero una valutazione migliore, o se sia
invece una necessit� posta dalla natura ( probabilit� "ontologica" ).
Mi chiedo: dal punto di vista della fisica, questa distinzione �
davvero importante?
Cio�: oltre ad essere una questione di gusto, il supporre o meno
l'esistenza di variabili pi� "fini", che consentirebbero una
previsione non probabilistica, cambierebbe qualcosa?
Intendo chiedere se la supposizione cambierebe qualcosa, perch�,
evidentemente se se le variabili "fini" che consentirebbero una
previsione sul comportamento, fossero scoperte, ci� cambierebbe molto.
Grazie
Ivan
Received on Wed Jan 31 2007 - 12:38:27 CET

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