Re: amplificatori--

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_fastwebnet.it>
Date: 5 Jan 2007 07:57:41 -0800

Angelo ha scritto:

> "Mino Saccone" <mino.saccone_at_fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
> news:Aapnh.17600$AA.3607_at_tornado.fastwebnet.it...
>
> > Amplificatore di corrente.
>
> Aspetta Mino, non volare troppo alto con me, che non so neppure cosa sia un
> transistor. Per ora devo trattare un amplificatore come una black box. E non
> devo introdurre il concetto di impedenza. Perci� ti chiederei di correggermi
> su una banale questione di definizione.
>
> Io ho un segnale: una tensione che varia nel tempo con una certa forma.
> Voglio amplificarlo, ossia voglio che conservi la stessa forma, ma che sia
> in ogni punto di ampiezza 10 volte l'"originale". L'amplificatore dovrebbe
> darmi all'uscita una tensione 10 volte maggiore che "disegna" lo stesso
> segnale. Giusto?
> Se cio� metto un oscilloscopio, vedo tutto moltiplicato per 10 (la tensione,
> si intende).

OK

>
> Ora, non capisco come possa funzionare un amplificatore di corrente. Mi
> spiego. Io prendo un segnale e lo amplifico in corrente: che significa? La
> corrente, SE la tensione rimane costante, non dovrebbe dipendere dal carico?
> Mi spiego. L'unico modo in cui io riesco ad intendere questa cosa � la
> seguente. Se ho una segnale banale (che poi segnale in un certo senso non �
> pi�), una tensione continua di 10 V e lo collego ad un utilizzatore, vi
> passer� una corrente pari a 10V/Rut (Rut. = R utilizzatore, ignorando la R
> del generatore di tensione, dei cavi, ecc). Se io lo amplifico in corrente
> PRIMA di collegarlo all'utilizzatore, non accadr� nulla n� a corrente n� a
> tensione, no? Allora che l'ho amplificato a fare. L'unica sioluzione che
> trovo, dicevo, � che FORSE, mentre nel caso non amplificato la potenza
> erogabile � piccola, nel caso amplificato essa � grande. Cio�: se riduco la
> Rut progressivamente, aumento la corrente. Ora, nel caso non amplificato, la
> corrente massima che si pu� raggiungere (come nel corto di una batteria) �
> x, nel caso di una corrente amplificata con guadagno 10, � 10x.
>

Ecco tu appunto dici "ignorando la R del generatore, cavi, etc...). Il
punto e' proprio qui.

Supponiamo un generatore che e' in grado di fornire solo una limitata
quantita' di corrente se no la tensione ai suoi capi si abbassa (per
effetto della resistenza interna) in modo intollerabile per la
intelligibilita' del segnale. La tensione invece (supponiamo) va bene
cosi' com'e'. Un amplificatore di corrente consente di erogare al
carico la corrente ad esso necessaria, assorbendo dalla sorgente solo
quella che essa puo' sopportare senza alterare significativamente il
valore della tensione.

Per fare un esempio: hai un motore elettrico (a eccitazione
indipendente) e vuoi regolarne la tensione per regolarne la velocita'.
Prendi un potenziometro lo connetti all'alimentazione del motore, ma,
se connetti il motore tra il meno dell'alimentazione e il cursore del
potenziometro, probabilmente bruci il potenziometro e comunque la
tensione sul motore variera' e di molto a seconda del carico del motore
rispetto alla posizione della manopola di controllo.

Interponendo un amplificatore di corrente risolvi il problema. Il
potenziometro sara' caricato magari con qualche microampere che non
solo non lo rovina, ma non altera sensibilmente la tensione in uscita.
Dall'altro lato il motore ricevera' esattamente la tensione imposta dal
potenziometro con tutta la corrente (magari svariati Ampere) di cui ha
bisogno.

L'esempio del motore e' forse un po' forzato, ma ti assicuro che in
elettronica l'amplificatore di corrente (collettore comune) e' molto
usato e proprio per scopi di "adattamento di impedenza" mantenendo
inalterato il segnale in tensione.

Saluti

Mino Saccone
Received on Fri Jan 05 2007 - 16:57:41 CET

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