>Rimango dell'opinione che una conoscenza delle
>energie liberate, come anche dei processi di ionizzazione
>generici causati da sorgenti esterne ed isotrope ha poco
>a che vedere con la valutazione degli effetti di una
>intossicazione, per cui una conoscenza dettagliata della
>biochimica dell'elemento � importantissima. Rigiro
>allora a Soviet la domanda implicita, anche se comunque
>penso che le competenze necessarie siano pi� propriamente
>di biochimica. C'� da considerare che se per qualche ragione
>quel metallo tendesse ad accumularsi in settori cellulari privilegiati
>ovviamente quei settori cellurari risulterebbero compromessi
>pi� velocemente. Ci sono ragioni chimico fisico per pensare
>che questo avvenga a fronte di una diffusione uniforme?
>
Penso, ma prover� a informarmi meglio, che la chimica qua entra solo
in gioco per stabilire quale sia la cinetica dell'elemento.
ovvero quali strade metaboliche segue e se per questo si accumula in
qualche organo, se � escreto rapidamente, ecc... Questo pu�
determinare una maggiore o minore radiotossicit�.
Non credo che abbia una influenza il fatto di entrare in modo
specifico nei legami del DNA. In pratica penso che il danno sia
indipendentemente da questo. Ma come detto prover� a informarmi.
--
Rob
"Qualcuno doveva aver calunniato Josef K. perch� una mattina, senza che avesse fatto nulla, venne arrestato."
Received on Sat Dec 09 2006 - 20:22:03 CET