Re: La velocita' della luce
cometa luminosa ha scritto:
> Qui intendevo massa relativistica naturalmente, non massa a riposo.
>
> Le trasformazioni di Lorentz, E = m*c^2/SQRT[1-(v/c)^2],
> M = m/SQRT[1-(v/c)^2], dove m � la massa a riposo e M � la massa
> relativistica, e tutti i risultati della Relativit� Speciale nascono
ma e' una rielaborazione della contrazione delle lunghezze.... o mi
sbaglio?
io mi riferisco a quello che anche tu spesso vuoi porre in risalto, e
cioe' non il fatto matematico ma il significato fisico...
> da:
> 1. Principio di Relativit�
> 2. La velocit� della luce non dipende dal sist. di rif. inerziale.
Beh, se tu ci pensi, se il suono potesse propagarsi senza mezzo
anch'esso sarebbe indpte dal sist_rif.
In genere la velocita' dell'onda si aggiunge alla vel.ta' del mezzo su
cui si propaga..... ma poi c'e' un <<ma>>.
Se un suono si propaga in una bacchetta di ferro esso andra' da un capo
all'altro della bacchetta "sfruttando il mezzo" (il ferro) per
propagarsi. Se la bacchetta gia' di per se' viaggia ovviamente il
fronte d'onda sonoro avra' percorso tanto spazio da risultare in tutto
sia quello che gli compete sia in piu' quello che gli offre la
bacchetta spostandosi.
Ecco che la luce non appoggiandosi "sulla bacchetta" non aggiunge nulla
(ne' sottrae) al suo spazio percorso.
Ovviamente visto che il suono e' una (fonone-like) perturbazione del
reticolo atomico del metallo, esso sara' una mediazione "stocastica"
(tipo random walk) sulle vibrazioni, che a loro volta trasferiscono la
dinamica sulla base della attrazione-repulsione e-m (oscillatori
armonici in prima approx.).
se ad esempio orienti drasticamente le perturbazioni del reticolo
ottieni un aumento della velocita' longitudinale a discapito di un
abbassamento della vel.ta' trasversale (un incanalamento longitudinale
del flusso energetico operato ad ex. con immersione in campi
magnetici)....
e stai sempre al limite vecchio: ogni "suono" (ogni perturbazione) non
potra' mai superare la perturbazione sulla quale si appoggia, cioe' la
interazione elettromagnetica.
E' la "durata del processo" di emissione/assorbimento che ti da'
un'idea del rapporto tra moto del ricevitore e dell'onda. Se questo
processo (di passaggio d'energia dall'onda al ricevitore) avviene in un
tempo nullo allora hai che la velocita' dell'onda e' costante, se
invece hai un intervallo di tempo finito durante il quale l'onda cede
energia allora ecco l'accoppiamento.
Sei (siete) d'accordo? Se non sei (siete) in accordo con me posso
convincervi di questo con un discorso piu' elaborato, ma vi assicuro
che questo che ho scritto vale; [ovviamente quando l'onda sia "l'onda"
che tutti abbiamo studiato :)) cioe' no-fanta-scienza e/o magia].
Io adesso mi riallaccio a quello che avevo chiesto prima: che
significato dai all'incremento della massa quando vista "correre"?
O meglio, qual e' il significato che si puo' dare al fatto che la
<<energia>> passa da un corpo all'altro , o meglio da un entita'
all'altra?
In questo caso passa dall'onda all'atomo diciamo.... cioe' l'onda e-m
trasporta energia (nello spazio) dalla sorgente al destinatario.
Al tempo della ricezione questa energia cessa di appartenere al campo
(all'onda e-m) per diventare energia del sistema-ricevitore (dell'atomo
che assorbe).
E' immediato questo passaggio?
Una volta che l'atomo ricevitore sara' stato eccitato avra' un suo
tempo Tau per rilassarsi, dopo di che ripetera' il fatto.
Questo Tau che significato ha?
Non e' allora ammissibile che l'onda prosegua il suo cammino
indisturbata attraverso l'atomo (che noi percepiamo come entita'
concreta, fermione)?
L'onda non viene mai assorbita, soltanto entra in uno spazio dilatato e
quindi sembra rallentare. L'energia dell'atomo e' questo stesso spazio
dilatato.
Sembra un rifacimento della RG. Ma perche' allora esiste un bordo tra
lo spazio "naturale" che mi appare come esterno e lo spazio "locale,
compattato, tangente"?
Received on Tue Dec 05 2006 - 17:19:29 CET
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