Re: Dualità onda-particella
cometa luminosa ha scritto:
> Per quanto riguarda in generale l'interazione radiazione
> elettromagnetica-elettrone, sono dell'idea che non tutto sia stato
> ancora detto nell'ambito di una trattazione classica. La QM ci
> suggerisce l'idea che un elettrone possa non essere un oggetto quasi
> puntiforme, ma bens� un'onda o un pacchetto d'onde pi� o meno
> spazialmente localizzato, anche se so bene che la funzione d'onda non
> rappresenta affatto un'onda reale. Mi sono chiesto molte volte che cosa
> succederebbe se, ad esempio, una carica elettrica distribuita nello
> spazio come un pacchetto d'onde, interagisse classicamente con un'onda
> EM.
PUNTO(A)
> Il fatto � che ho questa idea intuitiva che il quanto di energia nasca
> da una sorta di "interferenza" nella interazione radiazione-materia,
> ovvero come un fenomeno di sovrapposizione tra onde. Una delle cose
> che mi hanno sempre affascinato della MQ � il fatto che delle
> soluzioni discrete nascano da fenomeni puramente ondulatori, come nel
> caso dell' equazione di Schrodinger per una particella in una buca di
> potenziale.
PUNTO(B)
il pto A e il B sono distanti.... :))
Per il B mi sento di dire che il fatto di considerare ondulatorio o
corpuscolare il "CORPO" non implica granche'.... guarda, secondo me per
arrivare a Quantizzare il Campo e-m col fotone non mi serve andare
tanto lontano....
Il fotone e' il minimo di energia cedibile (ed ovviamente accettabile)
da parte della carica sorgente al campo stesso, che essa genera, per
essere trasferita attraverso lo spazio.
In sostanza con la teoria classica di Maxwell energia ne puoi dare
quanta ne vuoi; semplicemente accelerando la carica tu puoi fornire al
campo quel TOT di energia, e magari fornirne un TOT + un epsilon
piccolo a piacere... :))
Insomma se la carica puo' essere accelerata di una acc. (nel continuo),
anche il campo puo' essere pompato di energia (nel continuo): puoi dare
una Energia A, poi togliere una Energia B diversa da A, ed ottenere un
A-B che sia sempre piu' piccolo.
Per ottenere questo spettro discreto devi sostanzialmente (ti ricordi
come fece Einstein?) mettere il campo tutto in una scatola, lasciarlo
stare per un po'... magari fino all'equilibrio,ed eccoti la
quantizzazione. Il campo nella scatola dovesse ipoteticamente aver
raggiunto quello spettro di Plank mi risulterebbe dal fatto che
Termodinamicamente non ho creazione di energia... solo redistribuzione
tra gli oscillatori e-m e le pareti.
Allora (sempre termod.) se integro l'energia su uno spettro continuo di
frequenze allora divergo, se uso uno spettro discreto allora
convergo!!! Quindi lo spettro concreto, o se vuoi il quanto e' magari
anche termodinamico......
Ma perche' proprio h?
Perche', senza scatola non si quantizza?
Se l'energia e' discreta, allora anche lo spazio-tempo e'
discreto....????
Esiste secondo te , nel mondo, un corpo Nero?
Proviamo ad immaginare il corpoNero (INTERO UNIVERSO)... :)) secondo
te? E' ovvio che come CorpoNero l'intero universo avrebbe qualche
prerogativa di sembrarci, infatti non scambia nulla all'esterno, e gia'
questo vale, inoltre dopo una 15-na di miliardi di anni la
termalizzazione credo che si possa considerare quasi avvenuta... eppure
lo spettro non e' Plankiano.
Che significa allora raggiungere l'equilibrio?
Io penso che le dimensioni siano un qualche cosa che deve essere visto
da un'ottica diversa:
Guardare l'infinitamente Grande e' piu' o meno come guardare
l'Infinitamente Piccolo... :))
Received on Wed Nov 22 2006 - 17:59:37 CET
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