Re: Differenza cucina a induzione / cucina a microonde

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Sat, 11 May 2019 12:06:43 +0200

On 11/05/19 10:44, Elio Fabri wrote:
> Permettetemi qualche puntualizzazione. Direi che i
> meccanismi fisici
> dei fornelli a induzione e dei forni a microonde non potrebbero
> essere più diversi. Nei primi lavorano gli elettroni di
> conduzione,

e solo quelli ...

> nei secondi i momenti di dipolo elettrici delle molecole di
> H2O. Nei

qui dissento, nel senso che NORMALMENTE lavorano solo le
rotazioni molecolari proprio perché il produttore ti dice :
guai a mettere roba metallica.
Se però tu la metti lo stesso, cavolo se le microonde si
sentono !

> primi il componente essenziale è il campo magnetico, nei
> secondi il
> campo elettrico.

okay, ma le microonde li portano entrambi.
E vista la frequenza altissima gli effetti di induzione sono
notevoli.
Ad es. nei plasmi (fiamme mal miscelate) le microonde danno
effetti spettacolari (credo che anche lì prevalga la
componente elettrica, ma siccome gli ioni sono abbastanza
cinetici non so stimare a occhio se quelli magnetici siano
realmente trascurabili, boh, forse no)

>
> Nel primo caso non è appropriato parlare di onde. A una
> frequenza di
> 50 kHz la l. d'

ecco, questo è un dato che mi mancava. E sono, lo ammetto,
anche molto sorpreso che il fornello lavori con la frequenza
di rete. In altri settori (es. saldatrici inverter o anche i
crogioli a fusione per metalli o saldatura e lavorazione
tubi, sono sicuro al 95 % che ci siano cospicui elevatori di
frequenza, perché diversamente lavorando solo sulla "i"
servirebbero delle spire monumentali a frequenza bassa ...
però lì parliamo di potenze necessarie a fondere acciaio
speciali, non di scaldare a 100°).
Tra l'altro anche a alte frequenze i forni a induzione hanno
pure spire cave raffreddate a liquido

sei proprio sicuro che nei fornelli da cucina a induzione
non ci sia qualche elettronica per moltiplicare la frequenza
di rete ?

> onda è 6 km, quindi non si può assolutamente
> parlare di
> onde a distanze di cm dall'elemento inducente. Si tratta di
> semplice e
> banale *induzione e.m.*: un campo magnetico variabile genera
> un compo
> elettrico, e questo produce una corrente nei conduttori
> presenti.
>
> Quindi a rigore non è corretto dire che il fornello a induzione
> funziona solo se il mezzo riscaldato è un materiale
> ferromagnetico.

e chi/dove lo ha scritto questo ? Abbiamo parlato solo di
conduttori.
Anche se i produttori ti dicono espressamente di usare
acciai ferromagnetici (spesso gli inox non lo sono) per
intercettare e incanalare tutto il flusso magnetico e non
sprecare energia o quantomeno non consumare la potenza
sufficiente

> Però è vero che questo è indispensabile dal punto di vista
> pratico,
> perché assicura un campo più intnso. Inoltre in un materiale
> ferrom. la
> dissipazione di energia (non di corrente!) avviene anche per
> un altro
> effetto: l'isteresi.

grazie della precisazione

>
> Nei fornelli la frequenza è tenuta alta ma non troppo
> (decine di kHz)

eh ? Ma non hai detto che era 50 Hz ?

> La ragione per non usare frequenze più basse è di evitare
> vibrazioni
> udibili.

però la cosa mi incuriosisce : cosa genera le vibrazioni ?
L'elevamento di frequenza si ottiene in modo meccanico ?

>
> Nel caso dei forni a microonde, con frequenza attorno a 2
> GHz (l.
> d'onda 15 cm) ha senso parlare di onde, ma il forno è una
> *cavità
> risonante*, in cui si formano *onde stazionarie*.

prescindendo dal tipo e forma di carico ?
forse è una domanda stupida, boh ...

> Anzi,
> visto che le
> dimensioni del forno sono maggiori anche di una l. d'onda,
> verranno
> eccitati dei modi più alti del fondamentale, quindi con
> superfici
> nodali.

btw : hai una idea di quanto sia ampio spettralmente il
fascio generato dal magnetron ?

> E' per questo che il piatto gira, in modo di
> assicurare che la
> cosa da riscaldare venga assogettata in media a un campo il più
> uniforme possibile. Essendo onde stazionarie, il verbo
> "sparare" non è
> proprio il più adatto.

capisco ... (parzialmente) :)
no beh, si, capisco ora che lo dici !
Semplicemente è un tipo di sottigliezza-precisione
linguistica a cui non avrei mai pensato



>
> Il meccanismo fisico per cui l'acqua si scalda dipende dal
> fatto che
> si tratta di una molecola *polare*. Il campo elettrico
> dell'onda
> provoca vibrazioni e rotazioni di questi dipoli, che però
> non sono
> isolati. Perciò i movimenti delle molecole sono ostacolati
> dalle altre
> e si ha una *termalizzazione*, ossia una redistribuzione
> dell'energia
> fra tutti i gradi di libertà. "Vulgo" un'aumento
> dell'energia interna
> e della temperatura.


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Sat May 11 2019 - 12:06:43 CEST

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