Re: Vorticità delle onde elettromagnetiche: è una bufala o no?

From: Gino Di Ruberto [GMAIL] <gino.diruberto_at_gmail.com>
Date: Wed, 9 May 2012 16:04:01 -0700 (PDT)

On 9 Mag, 21:39, Elio Fabri wrote:
> Era un po' che volevo intervenire, ma sono stato trattenuto da diversi
> motivi.
> Uno � che su tante cose non ho affatto le idee chiare.
> Un altro � che (come credo di averti gi� detto in altra occasione) i
> tuoi "fiordi" li trovo assai fastidiosi.
> Infine, non riesco a leggere con attenzione dei post cos� lunghi.
>

Ciao Elio e grazie per le tue risposte.
Guarda, mi scuso ancora, non so cosa dire.

> S�, per� quando si citano teoremi (come fai dopo) bisogna anche avere
> ben presenti le ipotesi... (v. dopo).

Sono d'accordo.

> Non conosco la "formula empirica di Carson", ma io direi che la
> larghezza di banda dipende dalla profondit� di modulazione, pi� che
> dalla frequenza del segnale.
> Magari verra fuori che mi sbaglio, ma al momento non direi proprio...

Se mi consenti, credo che abbiamo ragione tutti e due. :-)
Ovviamente, un discorso fatto bene andrebbe sviluppato con le funzioni
di Bessel ma lasciamo perdere. :-)
Per chi vuole dare un'occhiata:
http://www.ilmondodelletelecomunicazioni.it/modulazioni/modulazioni_fm.html
Dunque, con la formula di Carson, si fa un'approssimazione. Non per
niente �
"empirica".
Allora, la formula di Carson � la seguente:

Banda = 2(massima deviazione di frequeza + massima frequenza
modulante) 2 (massima deviazione/massima frequenza modulante + 1) * massima
frequenza modulante 2 (indice di modulazione + 1) * massima frequenza modulante

(per deviazione di frequenza intendiamo lo spostamento di freqeunza
della
portante mentre viene modulata rispetto alla portante non modulata)
Giustamente, come fai notare tu, � chiaro che la larghezza di banda
dipende
anche dall'indice di modulazione ma, se la massima deviazione di
frequenza �
fissata (in pratica � fissata l'ampiezza del segnale modulante),
allora,
almeno empiricamente, dipende solo dalla massima frequenza modulante.

> > Il teorema di Shannon-Hartley, ti dice che, noto il rapporto
> > segnale/rumore, esiste un limite massimo per l'efficienza di banda per
> > cui, se vuoi aumentare il bit-rate, la larghezza della banda occupata
> > deve per forza aumentare.
>
> Ecco: a che cosa si riferisce quel teorema?
> A una funzione dell'unica variabile tempo.

Perdonami, e la differenza di potenziale ai capi dell'antenna di un
ricevitore convenzionale
non � fondamentalmente una funzione del tempo?

> Ma un'onda che si propaga nello spazio � ben pi� complicata, essendo
> funzione di 4 variabili.
> Quindi (ecco una delle cose su cui non ho idee chiare) non trovo
> affatto strano che a seconda del tipo di onda, e *con un'antenna
> ricevante capace di riconsocere la forma dell'onda su una superficie
> estesa* si possa superare il limite posto dal teorema di Shannon-Hartley.

Beh, se riconosce la forma su una superficie estesa, allora, certo, il
discorso cambia.
Ma allora non stiamo pi� parlando di un semplice ricevitore che si
limiti a
"misurare" una differenza di potenziale variabile (e a demodulare).

> > Dunque, se un ricevitore riesce a ricevere pi� bit in un'unit� di
> > tempo, non c'� nulla da fare, � matematico, la larghezza di banda
> > aumenta, intressando anche le frequenze adiacenti.
>
> Non � affatto "matematico", per quanto ho appena detto.
>

La matematica non � un'opinione. :-)

> Ora un paio di considerazioni su queste onde "vorticose".
> Intanto sgombriamo il terreno dagli argomenti quantistici, che non
> sono rilevanti, come del resto avete gi� convenuto.
> Se proprio volessimo tirare in ballo i fotoni, le cose si
> complicherebbero terribilmente, perch� tra l'altro, a differenza di
> quanto ho letto in diversi posti, *� sbagliato* parlare separatamente
> per un fotone di momento angolare orbitale e di spin.
> Ma lasciamo perdere, visto che non � rilevante.
>
> La trattazione formale di questo tipo di onde si pu� fare in modo del
> tutto classico.
> Per es. la trovate sul Jackson. Non posso citare ora il luogo esatto
> perch� non ho il libro a protata di mano e l'avevo guardato diverso
> tempo fa.
>
> Viceversa, riflettendo su queste cose, mi � venuto in mente che la
> sostanza del problema si pu� affrontare anche dimenticando le onde
> e.m. (che sono complicate in quanto vettoriali e trasversali) e
> pensando invece a un semplice campo scalare.
> Non ho fatto n� visto conti, ma sono convinto che anche per un'onda
> scalare sia possibile parlare di "vorticit�".
>
> L'altra cosa che non ho capito se non molto vagamente, � struttura e
> funzionamento delle antenne, riceventi e trasmittenti.
>
> Una curiosit�: alla fine del programma trasmesso di recente su La7,
> dove Marco Paolini parla di Galileo dal Lab. del Gran Sasso, c'� una
> sorpresa: Paolini si collega con Padova e intervista Tamburini e
> l'altro di cui non ricordo il nome.
> L'interessante non � l'intervista, ma il fatto che alle spalle degli
> intervistati si vede l'antenna, col taglio radiale che sapete, ben
> visibile.
> Potete guardare il programma in
> http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50262016
> L'intervista sta negli ultimi 20 minuti.
>

Grazie del link.

> PS. Sono debitore a Gino Di Ruberto di una risposta sulla questione
> della "cattura" in FM.
> Ho ricontrollato il libro che ricordavo vagamente, e hai ragione.
> Anche quel libro (Goldman, "Frequency Analysis, Modulation and Noise",
> 1948) dice che la cattura dipende dalle caratteristiche del
> ricevitore.

Ti ringrazio anche per la segnalazione del testo che cercher� di
procurarmi.
Ciao.
--
Gino Di Ruberto, Napoli
IK8QQM
http://groups.google.com/group/infonapoli-newsletter?hl=it
"E' curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto
hanno le maniere semplici e che quasi sempre le maniere semplici sono
prese per indizio di poco valore."
(Giacomo Leopardi)
Received on Thu May 10 2012 - 01:04:01 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:28 CEST