Re: il range di applicazione di una equazione
marcofuics ha scritto:
>gadec ha scritto:
>> Un sistema quantistico e' descritto bene dall'equazione di Schroedinger
>> fintantoche esso e' isolato dall'ambiente esterno.
>xche' l'eq. Schroedinger descrive bene un sistema (isolato e microscopico)?
Io non ho detto microscopico, ma isolato. Finora, per quanto ne so, non
sono stati trovati sistemi per cui la meccanica quantistica sia
violata. Con questo non voglio dire che la mq sia una descrizione
adeguata di tutte le situazioni fisiche, primo fra tutti quello che noi
chiamiamo "mondo macroscopico".
Per un sistema non isolato l'evoluzione non e' piu' governata
dall'equazione di Schroedinger ma da qualcosa di piu' complicato
(equazione del moto per la matrice densita). Da questa equazione si
vede che correlazioni tipicamente quantistiche presenti inizialmente
nel sistema vengono disperse nell'ambiente. L'effetto sul sistema e'
che le correlazioni decadono e il sistema evolve verso uno stato
classico. Per un corpo macroscopico il tempo in cui il sistema decade
in uno stato classico e' infinitesimo. Mostro un esempio tratto
dall'articolo di Zurek:
"For a system at temperature T = 300 kelvins with mass m = 1 gram and
separation
�"x = 1 centimeter, the ratio of the two time scales is tauD/tauR ~
10^(-40). [tauD e' il tempo di decadimento medio delle correlazioni e
tauR il tempo di rilassamento, in cui il sistema raggiunge il suo stato
di equilibrio]. Thus, even if the relaxation rate were of the order of
the age of the Universe, ~10^(17) seconds, quantum
coherence would be destroyed in tauD ~ 10^(-23) second."
>> L'interazione tra il
>> sistema e l'ambiente provoca il progressivo deterioramento di una
>> sovrapposizione quantistica lasciando il sistema in uno stato
>> (probabilistico) classico. Questo e' in poche (e forse imprecise)
>> parole la definizione di decoerenza.
Sostanzialmente, quello che si fa con la misura e' una interazione
drastica con un sistema esterno.... infatti l'effetto e' un vero e
proprio collasso.(ripeto quanto hai scritto a parole mie... concordi?)
Si, questa e' l'interpretazione di Zurek della misura: non c'e' nulla
di magico, esoterico e soprattutto non lineare in un processo di
misura. E' soltanto l'evoluzione del sistema + apparato di misura +
ambiente.
Nota bene che l'evoluzione del sistema complessivo e' descritta
dall'eq. di Schroedinger!
>> Poiche' per sistemi macroscopici e' impossibile pensare di isolare
>> completamente un sistema dall'ambiente esterno risulta sperimentalmente
>> impraticabile osservare effetti quantistici su queste scale. Va
>> ricordato comunque che attualmente in esperimenti con giunzioni
>> Josephson si sono create sovrapposizioni di stati distinti
>> macroscopicamente con un numero di particelle fino a 10^9.
> Dunque, un sistema non credo sia micro o macro in modo assoluto! Esiste
> sempre una relazione tra osservatore ed osservato. Chiamala relativita'
> dimensionale (e c'e' chi la sostiene... vedi Morando, ma non so se e'
> poi la stessa cosa...comunque)
Mi spiace, non consco
>Se l'osservatore <<supera>>
[cut]
>la mia ipotesi di relativita' dimensionale
>oppure c'e' qualche cosa di vero..
Mi spiace non ho capito niente
Saluti
gadec
Received on Fri Oct 13 2006 - 13:16:39 CEST
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