Il 13/05/2019 10:29, Elio Fabri ha scritto:
> Houdini ha scritto:
>> Dovresti saperlo a partire da quel che Newton scrisse in Opticks. Poi
>> Cavendish, Soldner.
> Non ho mai letto "Opticks", né gli altri che nomini, ma non credo ce ne
> sia bisogno.
Probabilmente no, ma per curiosità perché non darci un'occhiata? Anche
se è un'opera di tre secoli fa, con un po' di fatica si riesce ancora a
leggere l'Opticks di Newton. Eccone un PDF della quarta edizione del
1730 (quasi tutte le illustrazioni sono alla fine del file) con 31
"Queries" ("Quesiti", un modo retorico di presentare le sue idee):
https://archive.org/download/opticksortreatis1730newt/opticksortreatis1730newt.pdf
NB: quella specie di "f" senza il trattino centrale è una "s": all'epoca
la minuscola si scriveva così quando non era in fine di parola.
Notiamo di sfuggita che a pag. 186 Newton scrive che i colori principali
dello spettro solare sono 5: rosso, giallo, verde, azzurro, violetto
(<<made by the limits of the five principal Colours (red, yellow, green,
blue, violet)>>). Poi scrive che per fare un'analogia con le note
musicali si devono estendere a 7: rosso, arancio, giallo, verde,
azzurro, indaco, violetto.
Quanto al tema di questo thread, in Query 1 a pag. 313 Newton domanda
retoricamente se i corpi fisici non pieghino il tragitto dei raggi luminosi:
<< Do not Bodies act upon Light at a distance, and by their action bend
its Rays; and is not this action (caeteris paribus) strongest at the
least distance? >>
e in Qu. 28 alle pagg. 337-338 lo rimarca (notare che non parla
esplicitamente di massa):
<< The Rays which pass very near to the edges of any Body, are bent a
little by the action of the Body, as we shew'd above; but this bending
is not towards but from the Shadow, and is perform'd only in the passage
of the Ray by the Body, and at a very small distance from it. So soon as
the Ray is past the Body, it goes right on. >>
A pag. 345 in Qu. 29 Newton chiede retoricamente se i raggi di luce non
sarebbero delle piccole particelle emesse dai corpi radianti ("sostanze
splendenti"):
<< Are not the Rays of Light very small Bodies emitted from shining
Substances? >>
In seguito (pag. 346) spiega la rifrazione con l'idea che quando la luce
viaggia nello stesso mezzo è attratta alla stessa misura da ogni lato e
quindi il suo tragitto è lineare, ma quando attraversa un diverso mezzo,
costituito di particelle più dense (es. passando dall'aria all'acqua)
subisce una maggiore attrazione dal mezzo più denso e quindi la sua
traiettoria si flette verso di esso:
<< The Rays of Light in going out of Glass into a Vacuum, are bent
towards the Glass; and if they fall too obliquely on the Vacuum, they
are bent backwards into the Glass, and totally reflected; and this
Reflexion cannot be ascribed to the Resistance of an absolute Vacuum,
but must be caused by the Power of the Glass attracting the Rays at
their going out of it into the Vacuum, and bringing them back. >>
<< But if they go out of it into a Vacuum which has no Attraction to
balance that of the Glass, the Attraction of the Glass either bends and
refracts them, or brings them back and reflects them. >>
Sempre in Qu. 29 a pag. 347 Newton sostiene che le radiazioni luminose
sono di colori differenti perché costituite di particelle di dimensioni
diverse, le più piccole delle quali danno il colore violetto e le più
grandi il colore rosso (cosa che noi oggi sappiamo essere vera in
riferimento alla loro lunghezza d'onda, che aumenta dal violetto al rosso):
<< Nothing more is requisite for producing all the variety of Colours,
and degrees of Refrangibility, than that the Rays of Light be Bodies of
different Sizes, the least of which may take violet the weakest and
darkest of the Colours, and be more easily diverted by refracting
Surfaces from the right Course; and the rest as they are bigger and
bigger, may make the stronger and more lucid Colours, blue, green,
yellow, and red, and be more and more difficultly diverted. >>
In Qu. 28 a pag. 339 parrebbe che Newton fosse arrivato vicino a una
visione ondulatoria della luce che però, avendola basata su due diversi
eteri, respinse:
<< And it is as difficult to explain by these Hypotheses, how Rays can
be alternately in Fits of easy Reflexion and easy Transmission; unless
perhaps one might suppose that there are in all Space two Aethereal
vibrating Mediums, and that the Vibrations of one of them constitute
Light, and the Vibrations of the other are swifter, and as often as they
overtake the Vibrations of the first, put them into those Fits. But how
two Aethers can be diffused through all Space, one of which acts upon
the other, and by consequence is re-acted upon, without retarding,
shattering, dispersing and confounding one anothers Motions, is
inconceivable. >>
Passando ad altro, a pag. 325 in Qu. 21, ad onta del suo precedente
"Hypotheses non fingo", Newton tenta una spiegazione della gravità,
attribuendola alla densità di un etere elastico, maggiore nello spazio
rispetto a quella nella materia, in quanto l'etere avrebbe una densità
decrescente al crescere della densità della materia. In sostanza,
l'etere riempirebbe i vuoti fra le particelle di materia, spingendole le
une verso le altre:
<< Is not this Medium much rarer within the dense Bodies of the Sun,
Stars, Planets and Comets, than in the empty celestial Spaces between
them? And in passing from them to great distances, doth it not grow
denser and denser perpetually, and thereby cause the gravity of those
great Bodies towards one another, and of their parts towards the Bodies;
every Body endeavouring to go from the denser parts of the Medium
towards the rarer? For if this Medium be rarer within the Sun's Body
than at its Surface, and rarer there than at the hundredth part of an
Inch from Its Body, and rarer there than at the fiftieth part of an Inch
from its Body, and rarer there than at the Orb of Saturn; I fee no
reason why the Increase of density should stop any where, and not rather
be continued through all distances from the Sun to Saturn, and beyond.
And though this Increase of density may at great distances be exceeding
flow, yet if the elastick force of this Medium be exceeding great, it
may suffice to impel Bodies from the denser parts of the Medium towards
the rarer, with all that power which we call Gravity. >>
In Qu. 22 a pag. 327 Newton precisa che questo etere (che lui non sa
cosa sia: <<for I do not know what this Aether is>>), se fosse
costituito di particelle estremamente piccole (più piccole delle
particelle di luce) e rarefatte, sarebbe talmente elastico da non
influenzare sensibilmente il moto dei pianeti intorno al Sole nell'arco
di diecimila anni:
<< May not Planets and Comets, and all gross Bodies, perform their
Motions more freely, and with less resistance in this Aethereal Medium
than in any Fluid, which fills all Space adequately without leaving any
Pores, and by consequence is much denser than Quick-silver or Gold? And
may not its resistance be so small, as to be inconsiderable? For
instance; If this Aether (for so I will call it) should be supposed
700000 times more elastick than our Air, and above 700000 times more
rare; its resistance would be above 600000000 times less than that of
Water. And so small a resistance would scarce make any sensible
alteration in the Motions of the Planets in ten thousand Years. >>
Concludo questa scorsa notando che in Quest. 31 a pag. 351 Newton
preconizza:
<< The Attractions of Gravity, Magnetism, and Electricity, reach to very
sensible distances, and so have been observed by vulgar Eyes, and there
may be others which reach to so small distances as hitherto escape
Observation; and perhaps electrical Attraction may reach to such small
distances, even without being excited by Friction. >>
e che il seguito del lungo Quest. 31 (fin quasi alla fine dell'opera) è
una sorta di trattato di chimica (per le cognizioni dell'epoca).
> Il modello corpuscolare della luce consisteva di corpuscoli
> piccolissimi (tanto da essere inosservabili singolarmente) sulla cui
> massa non era necessario fare alcuna ipotesi. Ma di sicuro la fisica
> ante Einstein non ha mai concepito particelle di massa nulla, che
> penso sarebbero state viste come una contraddizine in termini.
>
> Per quanto riguarda la deflessione gravitazionale la massa non ha
> alcuna importanza (purché sia trascurabile rispetto a quella del
> Sole). Questo Newton lo sapeva. Sappiamo che un calcolo fatto con la
> fisica newtoniana dà un valore metà del vero, ma scoprire questo era
> assai al di là delle possibilità sperimentali del tempo. Del resto
> anche due secoli dopo la famosa campagna di Eddington, giusto 100 anni
> fa, diede un risultato sempre giudicato incerto a causa di possibili
> errori sistematici.
>
> Quindi non ritengo grave che la previsione newtoniana fosse sbagliata.
> Piuttosto viene raramente osservato che la fisica newtoniana applicata
> al modello corpuscolare della luce porta a una variazione della
> velocità: la luce di una stella che passi radente al Sole aumenta la
> sua velocità di circa 10^(-6) in termini relativi. Ovviamente
> inosservabile.
>
> In linea di principio non è inosservabile lo stesso effetto nel campo
> gravitazionale della Terra, che però è più piccolo per tre ordini di
> grandezza. Direi che solo nel secolo scorso le misure della vel. della
> luce hanno raggiunto le 9 cifre significative.
>
> C'è però un'obiezione teorica. Stando sulla Terra ci si deve aspettare
> o no una diferenza tra la vel. della luce che arriva da una stella e
> quella emessa da una sorgente terrestre? Il modello corpuscolare da
> solo non può rispondere: non si sa quale sia la velocità di aprtenza,
> se dipenda o no dal pot. gravitazionale a ui si trova la sorgente.
>
> Aggiungo che il modello cospuscolare di Newton, com'è ben noto,
> spiegava anche la rifrazione, assumendo che al passaggio da un mezzo
> all'altro i corpuscoli incontrassero un gradino di potenziale. Le
> leggi della meccanica in tale ipotesi portano alla legge di Snell.
> Però ... c'è un però: la velocità della luce dovrebbe essere proporz.
> all'indice di rifrazione, anziché inversamente proporz. E questo già
> nell'800 era facilmente verificabile. Fu uno dei motivi per
> l'abbandono del modello corpuscolare.
Ti ringrazio molto di questa tua spiegazione esaustiva. Noto che l'hai
scritta praticamente come se tu ti fossi già letto tutta l'Opticks.
Bye,
*GB*
Received on Mon May 13 2019 - 21:26:43 CEST