Re: Perchè esistono i colori ? (Why are there the colours ?)

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Tue, 14 May 2019 16:34:43 +0200

On 13/05/19 22:09, JTS wrote:
> Am 13.05.2019 um 21:34 schrieb Wakinian Tanka:
>> Il giorno lunedì 13 maggio 2019 13:30:02 UTC+2, JTS ha
>> scritto:
>> ...
>>> I colori (a differenza di quello che dice abc nella sua
>>> risposta :-) )
>>> sono un fatto psichico oggettivo: si dimostra pensando
>>> alla esperienza
>>> di tutti i giorni ("non mangiate i funghi *rossi* con
>>> pallini *bianchi*,
>>> perche' sono velenosi"), e, anche se su questo non sono
>>> documentato
>>> bene, l'"oggettivita'" dei colori dovrebbe essere
>>> dimostrabile con
>>> esperimenti accurati.
>>>
>>
>>
>> A pag 1 del primo volume del celebre "Trattato di Fisica"
>> di R. W. Pohl (diciassettesima edizione 1971 Piccin -
>> prima edizione 1930) riporta il famoso esperimento delle
>> "ombre colorate" (l'ho eseguito io stesso per alcuni miei
>> studenti delle ripetizioni) e conclude, poco dopo: "/i
>> colori/ non sono materia per la fisica, ma pet la
>> psicologia e fisiologia. Il non aver tenuto conto di
>> questo fatto ha condotto molto spesso a lavorare vanamente. "
>
>
> Sarei d'accordo se dicesse "non sono materia solo per la
> fisica".

concordo con te : il "fenomeno" non si esaurisce nei
meccanismi fisici sottostanti, ma non si può certo dire che
non ci sia un hardware dedicato che funge a uno stesso modo
(seppure con variazioni individuali genetiche)

ovviamente poi si sconfina fuori dalla fisica perché il
fenomeno percettivo è un tentativo di interpretazione di
input sensoriali per assegnare loro un "significato", che
non è oggettivo all'input stesso.

>
>
>> Sui colori c'e' un'infinita' di cose da dire, tu la fai
>> troppo facile ;-)
>>
>
> Aggiungi la parte di fisiologia e psicologia ;-)

che è incasinata.

BTW : una cosa che mi ha sempre urtato enormemente della
percezione cromatica è questa : percepiamo come viola sia i
violi spettrali puri (a destra del blu) sia miscele di blu
spettrale e rosso spettrale e questo mi urta "energeticamente".

A volte le cose sono riconoscibili, ma non sempre (e non
saprei spiegare come). Tipicamente i viola puri sono meno
luminosi, come tinta, ma più saturi e tendono a dare aloni e
un certo abbagliamento (il che probabilmente potrebbe essere
dovuto a spalle nel vicino UV che danno quella fastidiosa
sensazione di luce radente nella cornea, una sorta di
fluorescenza). Ma senza questa spalla vicino UV che causa
fastidi vari indirettamente la cosa diventa difficile. Col
monitor non si può fare esperimenti, poiché non hanno un
viola spettrale puro.
Con certe lampadine o a led bianchissimi a T alte (luci
molto fredde) o a fluorescenza, e filtri colorati che
tagliano le componenti calde si riesce meglio a fare questi
paciughi di esperimenti.

scusate se divago ancora : proprio un paio di settimane fa
stavo facendo esperimenti con fluoresceina sintetizzata di
fresco nel saggio delle ftaleine per la resorcina, e non
c'era molto sole per cui sì, si vedeva, ma non in modo
spettacolare.

ho provato a guardarla al buio con la sola lampada UV (non
ricordo la frequenza purtroppo) e si vedeva molto bene
perché era l'unica cosa luminosa colle tende tirate.

Poi mè frullato di provare a usare dei filtri di vetro che
usiamo per i saggi alla fiamma di miscele di cationi per
escluderne alcuni fastidiosi.

Prima abbiamo usato quello viola profondo al cobalto (che
taglia via giallo e arancio sodio e oltre), ma presumo che
abbatta anche l'UV in sé (sulla piastra sensibile al solfuro
di zinco non si vedeva nessuna fluorescenza col filtro) e,
sorpresona (per me) la fluoresceina ancora riluceva di un
bel verde.
Sicché probabilmente anche la luce viola o forse persino blu
è sufficiente ad eccitare la fluorescenza.

Invece mettendo un filtro rosso (che ammazza la luce
bluverde del rame), la fluorescenza scompariva del tutto :
quindi da lì non arrivavano né UV né luce fredda, e la
fluoresceina restava silente del tutto.

Questa intepretazione, percettiva, delle fluorescenze,
partendo da elaborazione della luminosità media del contesto
in confronto a quella del sistema, aggiunge una qualche
informazione per distinguere certe volte il viola spettrale
puro (e duro) dal mix blu+rosso.

Tra l'altro la nostra abitudine a ritarare dinamicamente in
modo relativo le percezioni di luminosità, consente
divertentissimi paradossi visivi basati su righe e riguadri
grigi, dove uno stesso colore viene percepito in modo ben
diverso secondo lo sfondo. Diversamente dal colore, a cui
abbiamo cercato di agganciare delle tarature "assolute",
funzionalmente per la luminosità abbiamo sviluppato invece
solo raffinate capacità relative ma una scala "mobile"
(probabilmente col significato di estendere al massimo
l'intervallo operativo delle misure dalla luce debole a
quella intensissima di pieno sole).

>
> A proposito, forse il libro di Pohl e' un buon suggerimento
> per l'OP.


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Tue May 14 2019 - 16:34:43 CEST

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