Attrito viscoso e spinta di Archimede
Ciao a tutti, stavo pensando all'attrito viscoso e alla forza di
Archimede, e non mi tornano i conti...
Un corpo di massa m e volume Vol � immerso in un fluido con viscosit�
k e si muove a bassa velocit� V, l'attrito viscoso � dell'ordine di
Fatt=k*V.
Il fluido ha anche densit� d quindi il corpo riceve una spinta verso
l'alto Fa=d*Vol*g.
Da queste forse ricavo le accelarazioni che producono su corpo:
Aatt=Fatt/massa
Aa=Fa/massa
Ora posso sapere come si comporta la velocit� in un intervallo dt:
dVatt=Aatt*dt
dVa=Aa*dt
Bene fin qui tutto ok, ma quando provo a pensare cosa succede
diminuendo la massa del corpo non mi tornano pi� i conti.
Mettiamo che la massa cala, l'accelerazione dovuta alla forza di
Archiemede e quella dovuta all'attrito aumentano entrambe, ma questo
significa due cose, che laccelerazione verso l'alto aumenta ma aumenta
anche l'accelrazione contraria al moto del corpo, e sommando queste due
accelerazioni ne consegue che il corpo tende a restare fermo, o
sbaglio?
Mettiamoci dentro anche la forza di gravit� e consideriamo l'aria come
fluido, se il corpo ha una densit� abbastanza bassa per "galleggiare"
nell'aria, come controparte l'attrito che si oppone al moto
dell'oggetto � molto alto, quindi come fa a sollevarsi?
In sostanza mi chiedo, se un corpo di pari volume e pari coefficente
areodinamico, ha una densit� abbastanza bassa che lo rende pi�
leggero dell'aria, � sottoposto ad un attrito talmente alto che ne
vincola il moto, quindi anche se potrebbe fluttare nell'aria resetrebbe
fermo, o no?
Ovvio che no ma non mi trovo con il ragionamento.
Received on Thu Aug 31 2006 - 14:57:17 CEST
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