Forza e massa nelle leggi di Newton

From: Michele Ancis <mancheesNOSPAM_at_SPEMtiscali.it>
Date: Sat, 19 Aug 2006 12:30:26 +0200

Ciao a tutti,

recentemente mi sono ritrovato a rispolverare un po' di argomenti di
"Fisica I", ossia le basi delle basi delle basi :-)

In particolare (non ho libri a portata di mano, ne vorrei acquistare
uno...bello, uno di cui Elio Fabri potrebbe esser contento), riferendomi
alle leggi di Newton comparse nei Principia:

Every body continues in its state of rest, or of uniform motion in a
straight line, unless it is compelled to change that state by forces
impressed upon it.

L'ho trovata in
inglese...http://physics.about.com/od/classicalmechanics/a/lawsofmotion.htm

A me sembra, questa una definizione di "forza". Cos'� da considerarsi
"forza"? Qualsiasi "cosa" produca in un oggetto un cambiamento del suo
stato di moto. Mi sbaglio? C'� di pi�?

Seconda legge:

The acceleration produced by a particular force acting on a body is
directly proportional to the magnitude of the force and inversely
proportional to the mass of the body. /Sigma F = m*a

A me questa sembra la definizione di un'altra grandezza: la massa. In
qualche modo, questa osservazione di proporzionalit� tra accelerazione e
forza, � diversa dalla definizione data nella prima legge. Voglio dire,
nella prima legge ho una definizione "teorica", definisco "forza" ci� che
causa accelerazione. Nella seconda legge - se ho capito bene - si chiama
in causa un altro parametro, la massa, di cui per� io devo ancora fornire
*un campione*. Cio� io posso, in questo momento, prendere un "blocchetto
di cemento" e dire: "signori, questo ha massa "1"(e dimensione
"unit�_di_massa"). A questo punto, posso passare ad una definizione
operativa di forza, misurando l'accelerazione della mia "massa campione".
E' giusto questo ragionamento? E' questo quello che si � fatto in realt�,
o c'� dell'altro che mi sfugge?

In effetti, cos� non farei null'altro che ripetere ci� che ho fatto con le
altre grandezze fondamentali: metro e secondo. Ne ho individuato
*arbitrariamente* un campione. Ho detto "questo � un metro, questo � un
secondo", e di l� son partito a definire ogni altra grandezza, giusto?

E' curioso questo aspetto, perch� mi par di coglierne la similitudine con
gli assiomi della matematica. D'accordo, assiomi e campioni fondamentali
sono entit� totalmente differenti, per� ci vedo una somiglianza in quanto
"pietre fondamentali", punti di partenza che si decide di prendere perch�
"a tutti sembra ragionevole far cos�". Curioso!

M

-- 
Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora
(Guglielmo Da Ockham)
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Received on Sat Aug 19 2006 - 12:30:26 CEST

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