Re: la massa gravitazionale di un elettrone diventa infinità?

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Sun, 19 May 2019 13:43:35 +0200

Il 19/05/19 02:57, Wakinian Tanka ha scritto:
> Il giorno sabato 18 maggio 2019 17:35:02 UTC+2, Giorgio Pastore ha scritto:
....
>> Per la precisione:
>> - c'e' chi (tra fisici di professione) distingue 3 masse diverse:
>> inerziale, gravitazionale attiva a gravitazionale passiva;
>> - c'e' chi (tra fisici di professione) distingueva e anche chi ancora
>> distingue tra massa a riposo e massa relativistica.
>> Non è quindi solo un'idea di Buggio.
>
> Lui ha scritto:
>
> << E' noto che l'inerzia di un elettrone in un acceleratore di particelle tende a accrescere>>
>
> "E' noto"? A chi?
> A me invece "e' noto" il contrario.

Non mi interessa discutere delle idee di Buggio, ma di fisica e dello
stato di fatto dei concetti in fisica.

A te sarà noto il contrario ma su questo 'uno vale uno'. Ti ripeto che
conosco fisici professionisti che danno un senso a quella frase. Il
motivo è che, salvo ripensamenti successivi su questioni di
interpretazione, lo stesso Einstein scrisse esplicitamente "la massa
varia con la velocità". Non è che poi scoprì di essersi sbagliato.
Piuttosto riconobbe che quella "reinterpretazione" delle formule non era
la più utile. Che è cosa diversa. E siccome almeno la prima generazione
di fisici post-RR si formò a quella scuola, per un pezzo (e ancora oggi)
ci sono fisici e libri che parlano di crescita del' inerzia (intesa come
massa) con la velocità. Se a te è noto il contrario è perché non conosci
abbastanza. Forse un giorno la massa relativistica sarà un vero fossile
concettuale come oggi lo sono "forza viva" o "calorico" ma non è ancora
quel tempo.

....
> Poi Giorgio Pastore ha scritto:
> ...

>> Aggiungo solo un punto sul merito. Che nella legge di gravitazione di
>> Newton ci vadano le stesse masse che moltiplicano le accelerazioni nelle
>> equazioni del moto non è una necessità a priori ma è un risultato
>> giustificato da dati sperimentali. Se *dopo* questo dato di fatto
>> sperimentale decidiamo che è più economico identificare "massa
>> inerziale" e "massa gravitazionale" e parlare di massa "tout court", va
>> benissimo. Abbiamo un risparmio concettuale molto utile. Ma questo non
>> rende insensata neanche "a posteriori" la distinzione.
>
>
> Scusa, una domanda: a te chi te lo dice che, per esempio, la "massa gravitazionale attiva" di un corpo A nei confronti di un corpo B_i, i = 1,2... sia sempre la stessa al variare dell'indice i?
> O che il fattore G nell'equazione di Newton non dipenda dalla massa? O che non dipenda dall'angolo di rotazione intrinseca dei corpi?
> Di distinzioni "concettuali" sai quante ne trovo... Ma alla fine facciamo fisica o filosofia?

Hai un' idea molto riduttiva di cosa sia la fisica (e credo molto
approssimativa di cosa sia la filosofia che in questo non c'entra nulla,
salvo a far retorica inutile).

Le domande che hai scritto non sono "filosofia" ma quello che qualsiasi
fisico si chiede ( o dovrebbe chiedersi) di fronte al problema di
individuare la legge di forza sperimentalmente. E ci fa esperimenti,
invece di liquidare il tutto come "filosofia". Noi *sappiamo* che la
legge di Newton è quella, e ne conosciamo i limiti di applicabilità
proprio perché la forma di quella legge ha avuto test e verifiche
sperimentali. Non perché era non-contraddittoria o 'bella'.


> Me la puoi indicare in questa tabella delle proprieta' dell'elettrone, dove sono riportate la "massa inerziale", la "massa gravitazionale attiva" e la "massa gravitazionale passiva" dell'elettrone?
> http://pdglive.lbl.gov/Particle.action?node=S003

Ti consiglio di leggere qualcosa di più di fisica, oltre alle tabelle
delle proprietà delle particelle.

Giorgio
Received on Sun May 19 2019 - 13:43:35 CEST

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