fadeh ha scritto:
> Pero' il libro aggiunge: "Nell'operazione di integrazione si e'
> considerato costante il volume, che in realta' cambia, anche se di
> poco".
> Che il volume cambi sotto l'azione delle forze mi sembra corretto,
> quello che non capisco e' quando sostiene che non se n'e' tenuto conto
> durante l'integrazione. Con la sostituzione dV/V = -dp/b non mettiamo
> proprio in relazione la viariazione di volume legata alla variazione
> di pressione? Non "teniamo quindi conto" di come varia il volume in
> funzione della pressione?
Ma che libro e'?
La compressibilita' isoterma non e' costante, visto che in un'isoterma
dV/V = - dp/p. Quindi b = p.
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Nel calcolo dell'integrale int[p * V/b * dp], facendo l'ipotesi che il
> fattore V varii relativamente poco al variare di p da p1 a p2 (cioe'
> che la variazione relativa di V sia piccola rispetto a quella di p),
> lo si considera approssimativamente costante e quindi lo si porta
> fuori dal segno di integrale :-)
Va bene, ma non capisco proprio perche' fare questo giro
di approssimazioni quando l'integrale si puo' calcolare esattamente:
\int p dV = \int (nRT/V) dV = nRT * ln V.
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Elio Fabri
Received on Sun Aug 06 2006 - 20:30:06 CEST