freenuma wrote:
> in un documento di carattere tecnico ho letto che nei sistemi gps
> bisogna effettuare una correzione agli orologi a bordo del satellite a
> causa dell'effetto relativistico. Tale ritardo ammonterebbe a 38
> microsecondi. Tuttavia, non ho ben capito da dove si ricava questo
> valore ed in che modo l'effetto relativistico influenzi le misure dei
> satelliti. L'unico dato che so � che i satelliti orbitano a circa 360
0
> km lungo la fascia di clark.
Non so cosa sia la fascia di clark, ma so che i satelliti di navigazione
sono ben piu` alti (circa 20000 km)
> Secondo i miei calcoli, considerando che
> la velocit� della luce (e delle onde elettromagnetiche) � di circa
> 300000 km/s, allora il ritardo sarebbe di circa 1 centesimo di secondo
> all'andata ed altrettanti al ritorno. Da dove saltano fuori allora i 38
> microsecondi di cui si parla nel testo che ho letto?
Non si tratta del tempo di propagazione fra satellite e ricevitore (che
e` proprio il tempo che serve a fare il punto), ma e` l'errore che i
satelliti accumulano in un giorno a causa degli effetti relativisticiti.
C'e` un effetto dovuto alla relativita` ristretta (il satellite si muove
velocemente), che predice che il satellite resti indietro come tempo, e
un altro di relativita` generale (blue shift) che predice che il
satellite vada in anticipo come tempo. Quest'ultimo effetto e` piu`
grande dell'altro e l'orologio di bordo visto da terra va piu` veloce di
38 us/giorno.
Inoltre,
> l'utilizzo di orologi atomoci � dettato dall'esigenza di conoscere il
> tempo in assoluto, oppure una differenza di tempi?
Dipende dal fatto di dover avere tutti i satelliti con lo stesso
riferimento temporale mantenuto a lungo. Nelle applicazioni pratiche
contano le differenze di tempo, ma per avere delle differenze che
vogliano dire qualcosa, servono orologi che mantengano il passo fra di loro.
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sun Jul 23 2006 - 00:58:12 CEST