Re: Quanto si puo' comprimere l'informazione?
marcofuics ha scritto:
> Ciao
>
> Preso un file, tipo immagine, per spedirlo mi conviene comprimerlo. OK,
> fin qui ci arrivo anche io....:-)
> Mi si dice pero' che l'immagine man mano che la "comprimo" essa risulta
> meno "nitida"..... fino a quando si perde completamente il senso del
> soggetto.
> Allora mi sovviene quando a scuola si faceva il "<riassunto>".... o
> meglio ancora il "<sunto>"...e per i piu' sfaticati il "<nto>"...:-)
Penso saprai che nei sistemi di compressione si
distinguono i 'lossless' (nessuna perdita di informazione)
e 'lossy' (perdita di info, ritenuta accettabile)
> Ma effettivamente e' vera l'associazione dell'informazione ad una
> quantita' misurabile?
Saro' io che non sono arguto a sufficienza, ma non mi riesce
di capire appieno questa domanda.
> Porto ad esempio il teorema di analisi, detto dei "2 carabinieri": esso
> come poi tutti gli altri non dice nulla di nuovo, tutto quello che
> <risulta evidente> dalla Thesi e' implicito nella Hipotesi; e' indubbio
> che quanto l'uomo conosca prima conosce anche dopo. Non vi e' alcun
> incremento della conoscenza.
Non conosco quel teorema, ma
non sarei tanto sicuro di questo: da assiomi -> ipotesi -> dim. -> tesi
imho c'e' un aumento di info, pensa, per es., alle dim. per induzione,
ma non solo.
> Anzi, direi che la matematica tramite i teoremi non apporta alcun
> incremento conoscitivo ma solo una "rielaborazione" degli assiomi di
> base a scopo chiarificatore: cioe' tutta la matematica gia' si conosce
> interamente a partire dagli assunti principali con i quali la si
> costruisce. Questo per la matematica.
Vedi sopra. Oppure fai un esempio convincente,
mi vien da dire, il che avrebbe non poco valore didattico.
> Per la fisica (che e' la
> matematica adattata al mondo naturale)
Credo di poter dissentire. La fisica si occupa delle leggi
della natura (le quali saranno pur scritte in linguaggio
matematico), ma, epistemologicamente, stai (mi pare)
capovolgendo la situazione.
> le cose stanno diversamente?
Vedi sopra, certamente, (sempre imho).
> Ho sostanzialmente la mancanza degli assiomi di base.
Non so se vale in toto, ma credo che te li puoi procurare
osservando (la natura) e riflettendo, per cosi' dire.
> Quello che interessa la fisica e' la conoscenza del mondo naturale,
> cosa che avviene attraverso "<l'osservazione>", o meglio la
Direi che ''osservazione'' e ''percezione'' siano concetti
alquanto diversi: ''osservazione'' porta con se' un concetto
di indipendenza (dall'osservatore) che alla ''percezione''
manca.
> "<percezione>" del mondo naturale da parte nostra.
>
> Il nostro mondo e' quello percepito, quello osservato: e' un flusso di
> informazioni che riempie il nostro cervello. L'informazione contenuta
> in tutte quelle esperienze (esperimenti) puo' essere aumentata oppure
> essa ha un limite superiore?
Puo' darsi che la percezione comporti una maggiore o minore
quantita' di informazione, rispetto all'osservazione, ma questa
disparita', a fini fondamentali, puo' essere irrilevante:
tanto per dire, che me ne faccio, relativamente a un fiore,
se il suo profumo viene percepito in modo (completam.)
diverso da un umano o da un altro essere vivente?
Ciao
Patrizio
Received on Thu Jul 06 2006 - 16:36:32 CEST
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