"Michele Andreoli" <m.andreoli_at_tin.it> wrote in message
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> Ti propongo un parallelo: invece che alla RG, pensa per un attimo al campo
> elettromagnetico. In questo caso, quali sono le "coordinate"? I quattro
> potenziali elettromagnetici A(x,t), giusto? Da questi potenziali A(x,t),
> estraendo rotori e derivate varie, con un ricetta * ben definita*, si
> ottiene la fisica (i campi E e B).
D'accordo, ma il mio problema e' che, riprendendo il tuo esempio, non
capisco quale sarebbe la ricetta "ben definita" per ottenere la fisica dalle
coordinate. Inoltre non capisco cosa sarebbe "la fisica", cioe'
l'equivalente dei campi E e B nel tuo esempio, e in ogni caso mi pare che
"la fisica" dovrebbe permettermi di capire come dovrei operare per
"raccogliere al volo la mela".
Io immaginerei qualcosa del genere:
ci sono due masse M1 e M2 "lontane". Da M1 parte un fascio di luce, Fa,
secondo una certa "direzione" (e gia' qui ci sarebbe da capire come fa M1 ad
accertarsi del fatto che spara il fascio sempre secondo la data direzione,
ma sorvoliamo su questo). Su M2 c'e' un bersaglio che viene centrato in
pieno da Fa. M2 spedisce, anche lui sempre secondo una data direzione, un
fascio di ritorno, Fr, che torna su M1. Il fascio Fr e' in un qualche modo
codificato e, dalla lettura del codice, M1 capisce che ha centrato in pieno
il bersaglio; in conseguenza di cio' spara un nuovo fascio nella solita
direzione.
Accade che "dopo un po'", cioe', poniamo, dopo l' n1-esimo fascio, M2 nota
un leggero errore: Fa non ha proprio fatto esattamente centro. Spedisce un
Fr di ritorno con un codice tale da avvertire M1 di sparare "un po' piu'
verso destra".
M1 corregge il tiro e per altri n2 spari non ci sono problemi, finche' M2
"comunica" di sparare "un po' piu' in alto".
Su M1 ci sono degli orologi i quali hanno misurato un intervallo di tempo
dt1 mentre venivano sparati i primi n1 fasci, e un intervallo di tempo dt2
mentre venivano sparati i successivi n2 (non necessariamente dt1/n1=dt2/n2).
M1 e M2 sono "lontane" nel senso che n1>>1 e n2>>1.
La "fisica", per come pare a me, dovrebbe dirmi come, dalle misure di n1,
n2, n3, ... dt1, dt2, dt3 ..., potrei ricavare informazioni riguardo ad M1 e
M2. In particolare, una volta ottenute le informazioni necessarie, la fisica
dovrebbe permettermi di prevedere il valore di una qualsiasi coppia (ni,
dti), nonche' la direzione associata ai fasci i-esimi.
Immagino che sia cosi', pero' io non sono assolutamente in grado di ottenere
i risultati delle misure ni, dti, direzione i-esima, dalle coordinate
"arbitrarie", cioe' non capisco come le coordinate (unite ovviamente alle
equazioni opportunamente risolte) mi permetterebbero di prevedere i
risultati delle misure.
Nel caso del tuo esempio lo so come dovrei fare per ottenere i campi dal
quadrivettore potenziale e conseguentemente so come dovrei fare per ottenere
i risultati delle misure dal quadripotenziale. Nel caso delle coordinate
della RG non lo so. Questo e' il mio problema. Pero', per approssimazioni
successive, spero pian piano di avvicinarmi.
> Michele
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Jun 03 2006 - 18:48:44 CEST