Re: Paradosso dei gemelli e sistema di riferimento 'universale'
> Quello che mi chiedevo io, in sintesi, se e' possibile per un
> viaggiatore che viaggia a velocita' costante, senza avere nessun
> riferimento esterno, capire che :
>
> 1 - Sta viaggiando, quindi il tempo per lui e' dilatato.
> 2 - Che e' stato accelerato, prima o poi, per raggiungere la sua attuale
> velocita'.
> 3 - Determinare, rispetto a se stesso (ripeto, SENZA avere nessun
> riferimento esterno), tramite esperimenti che potrebbero essere, che
> so io, il lancio di astronavi in varie direzioni a varie velocita',
> un riferimento in cui il tempo e' il meno dilatato possibile.
>
Questo � proprio IL pilastro della relativit� ed � una cosa
veramente irritante che libri di divulgazione e testi pseudoscientifici
non ne facciano menzione.
Il principio di Realativit� recita che
"Le leggi fisiche sono uguali per tutti gli osservatori che si muovono
di moto rettilineo univforme l'uno rispetto all'altro"
o in un'altra forma
"Le leggi fisiche mantengono la stessa forma analitica per osservatori
in moto rettilineo uniforme l'uno rispetto all'altro"
oppure
"Il risultato di un esperimento fatto in due sistemi di riferimento in
moto rettilineo uniforme l'uno rispetto all'altro � lo stesso"
oppure
"Tutte le leggi fisiche sono invarianti per trasformazioni di Lorentz"
Questo principio non � una novit� per la fisica (eccetto scritto
nell'ultima forma, con le trasf. lorentz).
Galileo postul� per primo questo principio.
In realt� trovo scirtto sul Feynman che � stato enunciato per primo
nei Philosophiae Naturalis Principia Mathematica di Newton ma penso che
si sbagli (la forma in questo trattato � "I moti relativi dei corpi
inclusi in un dato spazio sono identici sia che quel corpo giaccia in
quiete sia che il medesimo si muova in linea retta senza moto
circolare").
Prova a lasciar cadere una pallina quando sei in treno (abbastante
distante dalle stazioni per�) per intendere cosa intendessero Galileo
e Newton.
La relativit� ristretta aggiunge la condizione che la misura della
velocit� della luce sia la stessa per tutti gli osservatori,
indipendentemente dal moto della sorgente di luce e degli osservatori.
Quindi rispondendo alle tue domande
1-il viaggiatore non sa neanche che viaggia, poi dilatato rispetto a
chi?
Lui misura il suo tempo;
2-Nel momento in cui si � messo in moto si sara� sentito schiacciare
al sedile, magari se viaggiava in piedi si sar� dovuto aggrappare a
qualcosa per non cadere, oppure i suoi bagagli saranno stati trascinati
ecc..
Se dormiva nel momento dell'accelerazione per lui non c'� pi� modo
per sapere che sta viaggiando;
3-Se lui sa che ha accelerato e conosce la relativit� sa che lui
rimarr� pi� giovane dei suoi amici a terra. Se gioca a pallavolo con
un suo amico sulla nave, una formichina sulla superficie del pallone
rimarr� pi� giovane rispetto a loro. (Non � che questa domanda
avesse molto senso.. ho cercato di interpretarla, ma la risposta �
molto seria salvo l'apparenza)
Received on Fri May 12 2006 - 21:04:48 CEST
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