Angelo ha scritto:
> Ci riprovo ;-)
Sigh :-))
> Immaginiamo di rappresentare una immagine per mezzo di una funzione
> reale di due variabili reali, x e y.
> ...
Va bene. Andiamo avanti...
> Se prendo, poi, una "manciata" di fotoni provenineti da un determinato
> "punto" e li divido per frequenza, otterr� lo psettro e quindi
> l'informazione cromatica relativa a quel punto.
> Tutto corretto fin qui?
Non proprio, perche' non e' detto che ogni singolo fotone abbia una
"frequenza" definita...
Non ne avevamo gia' parlato?
> Adesso chiedo a voi qual � la corrispondente interpretazione del
> fenomeno da un punto di vista classico.
Sai che questa cosa mi appare curiosa?
Ma quei poveretti vissuti un secolo fa, che non sapevano niente di
fotoni, come facevano a ragionare di immagini, spettri, ecc. ecc.?
Tu sembri convinto che ragionare coi fotoni sia piu' semplice, solo
perche' "gratta gratta" dei fotoni hai un modello esclusivamente
corpuscolare, quindi *del tutto inadeguato* alla realta'.
> Pensiamo quindi ad un quadro o ad una immagine proiettata su uno
> schermo: da un punto di vista strettamete fisico, cosa dovrebbe essere
> I(x,y)? In questo contesto mi viene da pensare che innanzi tutto
> dobbiamo fissare un istante di tempo t. Congelato il tutto al tempo t,
> I(x,y) avr� un certo valore per ogni coppia ordinata (x,y). Bene. Mi
> viene anche spontaneo pensare che cos� facendo ho preso, a livello
> della superficie dell'immagine, una "sezione" del campo EM che da essa
> "promana".Per� a ben pensare anche vero che attraverso quella
> superficie passa anche la luce che incide sull'immagine,
> illuminandola.
> Insomma: � chiaro: non ho capito come interpretare in termini di
> elettromagnetismo classico quanto esposto sopra in termini di fotoni.
In realta' non l'hai capito neanche i termini di fotoni, perche' fai
confusione tra luce che arriva, luce emessa, luce diffusa...
Purtroppo la parola "immagine" e' polivalente, e facilita la
confusione.
Quindi sarebbe bene focalizzarsi su un esempio concreto e
particolare: suggerisco lo schermo del monitor che hai davanti.
Quello schermo *emette* luce, ed e' di quella che dobbiamo occuparci.
In termini di fotoni per te e' semplice, quindi non mi ci soffermo.
E in termini di campi e.m.?
Si puo' isolare, come hai fatto prima, una piccola porzione dello
schermo, e considerare la luce emessa da quella porzione.
Se consideri per es. una semisfera centrata in quel punto, potrai
misurare istante per istante (molto in linea di principio) i valori di
E e B in ogni punto della sfera, calcolare il vettore di Poynting,
integrare per ricavarne il flusso.
Questo ti da' l'emergia emessa per unita' di tempo dalla porzioncina
di schermo che hai scelto, ossia un valore della tua I(x,y).
Mi fermo qui prima di considerare altri problemi che tanto sicuramente
solleverai tu ;-)
--
Elio Fabri
Received on Wed May 03 2006 - 21:29:51 CEST