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From: Bhisma <bhisma_at_email.it>
Date: Fri, 05 May 2006 15:53:04 +0200

On Fri, 5 May 2006 00:36:56 +0200, "AP" <jphj_at_abc.tt> wrote in message
<1mv6g.1332$cB3.453_at_tornado.fastwebnet.it>:

>> se ci si ponesse il problema nel test di un vaccino
>> dell'applicabilit� del calcolo delle probabilit�.. o
>> del fatto che non vediamo come il vaccino
>> sta interagendo con l'organismo (a malapena
>> si riesce a dire qualcosa in vitro)
>> probabilmente non avremmo medicine..
>
>non ti seguo pi�. la farmacologia deve "curare", e nella maggioranza dei
>casi si conoscono i meccanismi di azione delle molecole. � ovvio che un
>prodotto di sintesi ha benefici e costi sull'organismo e occorrono
>sperimentazioni lunghe per acclararli. semplificando al massimo, qui la
>statistica ti dice qual'� la probabilit� che i dati osservati possano essere
>mero frutto del caso.

Sicuro.

A parte questo non capisco perch� il tuo interlocutore faccia proprio
l'esempio del vaccino: la vaccinazione antivaiolosa di Jenner � stata
probabilmente il pi� importante punto di passaggio per l'avvento di
una medicina scientifica ed empirica ed ha dovuto sconfiggere tutte le
resistenze metafisiche e spiritualiste che ancora oscuravano la
medicina (lo sapevate che negli Stati Pontifici � stata a lungo
vietata, quando gi� cominciava a diffondersi nel resto d'Europa?) e la
vaccinazione come procedura � probabilmente una delle pi� studiate di
tutta la storia della medicina moderna...

Al livello "grossolano" di descrizione del fenomeno di cui
necessariamente si contenta la medicina, che non si interessa certo di
quel tipo di descrizione ed indagine "fine" che fanno fisica e chimica
(e del resto che senso avrebbe, nel suo campo operativo?) i meccanismi
d'azione del vaccino e le risposte del sistema immunitario da esso
evocata sono *decisamente* ben conosciuti, molto meglio di quelli di
altri di farmaci anche "importanti"....

Come pure sono ben conosciute - statisticamente, ovvio - efficacia e
tollerabilit�... vero che ci sono conosciuti effetti tossici, ma che
diamine, avete presente cos'era non dico il vaiolo (che oggi �
considerato "insignificante" come importanza epidemiologica in seguito
alla sua quasi totale scomparsa dovuta proprio alla vaccinazione di
massa, infatti attualmente non pi� effettuata) ma la *poliomielite*
sino a non tanti anni fa?

In un rapporto rischio\beneficio avrebbe davvero poco senso rinunciare
oggi a certe vaccinazioni di massa solo perch� le stesse hanno
drasticamente ridotto l'incidenza delle malattie che prevengono, e
questo � ben dimostrabile statisticamente... spero davvero che nessuno
che scriva qui possa prendere sul serio anche solo per disattenzione
le follie del Vanoli :-)

In ogni caso, mi sa che anche se la misericordia del moderatore mi fa
passare, se qualcuno vuol rispondere sarebbe bene proseguire la
discussione sull'argomento su it.scienza o simili



Saluti da Bhisma

-- 
... e il pensier libero � la mia f�!
Received on Fri May 05 2006 - 15:53:04 CEST

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